Il Belvedere di San Leucio, il Bosco di San Silvestro, le Ciampate del Diavolo...ci sono ottime ragioni, oltre alla splendida Reggia, per visitare il casertano. E per la gola? Mozzarella di bufala, pecorino di Laticauda, mela annurca e grandi sorprese anche nel calice...
SCHEDA ITINERARIO
SAPEVATE CHE…
- Tra i sogni dei Borbone c’era quello di scavare un canale che collegasse Caserta direttamente al mare.
- La magnifica Reggia con i suoi 44.000mq è il palazzo più grande d’Italia e nel 1819 al Teatro di Corte della Reggia si tenne la seconda rappresentazione de “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini (la prima fu a Vienna nel 1818).
DA VEDERE
- Da sola merita la visita di Caserta. La magnifica Reggia di Vanvitelli, all’ingresso del centro della città, è seconda a Versailles solo per questioni cronologiche. La visita si articola in due momenti: gli appartamenti storici (magnifico lo scalone con i leoni in marmo di Carrara e le sontuose camere dei regnanti) e i giardini reali. Tra il giardino all’inglese, il bagno di Venere, la fontana di Eolo e il Criptoportico per gli occhi l’immersione è davvero paradisiaca.
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- Semplice ed elegante è il Duomo di Caserta, chiesa dedicata a San Michele Arcangelo in stile romanico-gotico e inserita nella bella Piazza del Vescovado.
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli- Il Planetario, il primo completamente digitale del sud Italia con proposte che spaziano dalle lezioni animate di astronomia per i più piccoli ai viaggi virtuali tra stelle e galassie per il pubblico più adulto
- Il Belvedere e la Seteria Reale di San Leucio. Si tratta della residenza reale borbonica che dalla metà del Settecento ospitava una fabbrica di seta. Da visitare il giardino all’italiano, gli appartamenti reali e la casa del tessitore. Ancora oggi nel centro antistante è possibile acquistare pregiate sete artigianali.
DA FARE
- Fare un viaggio nel tempo visitando i vicoletti di Casertavecchia, il borgo medievale a una decina di chilometri dalla città. Il centro è dominato dalla maestosa cattedrale del 1100 e dalle terrazze esterne si gode di una splendida vista sulla città, il Vesuvio e le isole del Golfo di Napoli.
- Visitare Santa Maria Capua Vetere, una tappa obbligata per gli amanti dell’archeologia. Si trova qui il maestoso l’Anfiteatro Capuano, celebre per le vicende legate al gladiatore Spartaco, e merita una sosta anche il Museo Archeologico dell’Antica Capua con reperti appartenenti all'età del Bronzo e del Ferro.
- Perdersi nei 67 ettari del Bosco di San Silvestro, la suggestiva oasi naturalistica a due passi da Caserta, dove si trova la Grande Cascata che alimenta il Parco Vanvitelliano. Non sarà difficile imbattersi tra ghiri, volpi rosse, tassi e ricci.
- Organizzare un’escursione alle Ciampate del Diavolo, le orme umane rinvenute all’interno del Parco Regionale Roccamonfina risalenti a ben oltre 350 mila anni fa.
DA GUSTARE
- La mozzarella di bufala campana Dop è la regina indiscussa della gastronomia locale. Quella casertana, infatti, è la più apprezzata di tutto il meridione ed è molto comune l’impiego per la preparazione di ottime parmigiane.
- Affianco alla mozzarella, per gli amanti dei formaggi nel casertano c’è un’altra interessante specialità: il Caso Peruto, una variante delle caciotte caprine prodotte in Campania, e comune nelle aree del vulcano spento di Roccamonfina e del Monte Maggiore. Da non perdere anche il pecorino Laticauda e i salumi locali.
- Polpa soda, croccante, succosa e aromatica. La mela annurca, una mela di piccole dimensioni, è una vera primizia della melicoltura campana.
- Non c'è bianco al mondo così assolutamente secco come l'Asprinio: nessuno..che non si può immaginare se non lo si gusta... Così scriveva Mario Soldati parlando dell’Asprino di Aversa che insieme al Roccamonfina, Terre del Volturno e Galluccio meritano un assaggio.