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Pasta alla Norma

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La pasta alla Norma, di origine siciliana, è un primo piatto particolarmente indicato per un pasto estivo sia per la reperibilità dei suoi ingredienti principali (pomodori, melanzane e basilico) che per il sapo...

  • 15 min
  • 25 min
  • 4 pers.
  • Bassa

Ingredienti

  • 500 g di pomodori da sugo
  • 320 g di calamarata
  • 3 melanzane medie
  • aglio
  • basilico
  • ricotta salata
  • olio extravergine d'oliva
  • sale
  • pepe

Procedimento

  1. Lavare le melanzane, asciugarle, spuntarle alle estremità e affettarle sottilmente. Sistemarle sopra un largo setaccio, cospargerle di sale e lasciarle cosi per un un'ora o due in modo che perdano la loro acqua amaragnola. Trascorso questo tempo, scottare in acqua bollente i pomodori, pelarli e privarli dei semi.
  2. Versare in una padella l'olio d'oliva, unire due spicchi di aglio schiacciato e mettere il recipiente sul fuoco. Appena l'aglio sarà colorito aggiungere i pomodori tagliuzzati e una manciata di basilico tritato. Salare, pepare e farli cuocere per 15 minuti.
  3. Mettere sul fuoco abbondante acqua salata e quando si alzerà il bollore, immergervi gli spaghetti, cuocendoli leggermente al dente. Subito dopo aver messo a scaldare l'acqua, asciugare le fettine di melanzana e friggerle a poche per volta in abbondante olio. Estrarle mano a mano con la paletta forata e sistemarle in un piatto, coperto con carta da cucina, salandole e pepandole.
  4. Dopo aver scolato la pasta versarla in una ciotola e condirla con della ricotta salata, grattugiata, il sugo preparato e le melanzane fritte. Mescolare bene e servire subito.
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La pasta alla Norma, di origine siciliana, è un primo piatto particolarmente indicato per un pasto estivo sia per la reperibilità dei suoi ingredienti principali (pomodori, melanzane e basilico) che per il sapore fresco che lo caratterizza.

Sembrerebbe che a dare il nome "Norma" alla ricetta sia stato Nino Martoglio, il noto commediografo catanese che, davanti a un piatto di pasta così condito, esclamò: "È una Norma!" per indicarne la suprema bontà di quella ricetta, paragonandola all'omonima opera di Vincenzo Bellini.                  

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