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Fare, vedere e gustare. Viaggio a Perugia...in pillole!

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Pittoresche stradine medievali, i capolavori del Beato Angelico e Raffaello, panorami da capogiro e ghiotte specialità a base di tartufo e funghi. Un weekend a Perugia è un'ottima scelta per un tour all'insegna dell'arte e della buona tavola

SCHEDA ITINERARIO

Tre curiosità su Perugia

  • A Perugia si mangia il pane sciapo a seguito di una protesta. Di fronte alla sottomissione territoriale allo Stato Pontificio e alla tassa sul sale imposta nel 1540, i perugini si ribellarono eliminando il sale dal pane.
  • Prima di chiamarsi baci Perugina si chiamavano “cazzotti”. A consacrare il successo dei celebri cioccolatini fu il nuovo nome ma anche le confezioni dedicate agli innamorati e ispirate alla celebre opera del pittore Hayez
  • Dal 1973 nel capoluogo umbro, per merito diell’ideatore Carlo Pagnotta, si tiene uno dei festival jazz più importanti d’Italia, l’Umbria Jazz.
  • La prima automobile circolò a Perugia l’11 agosto 1898. Era una vettura a tre ruote che raggiunse i 40 chilometri orari.

Cosa vedere a Perugia

  • La spettacolare Fontana Maggiore situata in Piazza IV Novembre. Costruita tra il 1275 e il 1278 dai fratelli Pisano su una gradinata circolare, la fontana colpisce per la maestosa struttura: due vasche di pietra rosa e bianca sormontate da una conca di bronzo, da cui fuoriescono tre ninfe. Di grande pregio anche le cinquanta formelle sulla vasca inferiore che raffigurano anche i due simboli della città: il grifo e il leone.
  • La Galleria Nazionale dell’Umbria, la più grande raccolta della regione che all’interno di Palazzo Priori accoglie in 40 sale opere dal Duecento al Novecento. Tra i capolavori da non perdere si segnala il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, il Polittico di San Domenico di Beato Angelico, la Pala di Santa Maria dei Fossi del Pinturicchio e la scultura Donna alla Fonte di Arnolfo di Cambio.
  • La Cappella della Chiesa di San Severo, dove Raffaello agli inizi del Cinquento realizzo il ciclo di affreschi raffigurante la Trinità, completamente in seguito dalle figure dei Santi dipinte dal Perugino.
  • L’acquedotto medievale di Perugia. Vi si accede dall’Arco di via Appia, che si apre su una ripida scalinata. Oggi è caduto in disuso ma si tratta di una zona pedonale molto caratteristica e di una suggestiva veduta panoramica.
  • Il pozzo etrusco è una grande opera idraulica profonda 37 metri e larga 5 che in passato serviva da serbatoio.
  • La Rocca Paolina, un’antica fortezza voluta da papa Paolo III ed edificata da Antonio da Sangallo Il Giovane abbattendo oltre cento case.

Cosa fare a Perugia

  • Passeggiare lungo Corso Vannucci, arteria principale del centro storico che parte della bella Piazza Italia, e perdersi tra le boutique lusso e ristoranti
  • Assistere a uno spettacolo o concerto nello splendido scenario del Teatro Morlacchi, inaugurato nel 1781
  • Perdersi tra ninfee, piante esotiche, piante officinale e alimentari, nei 20.000 mq dell’Orto botanico e medievale di Perugia che circonda il Collegio di Agraria, a poche centinaia di metri dalla Facoltà.
  • Salire al rione di Porta del sole e godere dall’alto del panorama sulla città.

Cosa mangiare a Perugia

  •  La torta al testo, ghiotta specialità umbra che prende il nome appunto dal testo, il piano di ghisa su cui viene cotta. Ottima al naturale, è una vera delizia farcita con prosciutto, salsiccia, porchetta, ma anche con stracchino, rucola o verdure.
  • Gli strangozzi, fettuccine tipiche del territorio umbro, chiamate anche strozzapreti o stringozzi per via della forma somigliante alle stringhe. Tra i condimenti più gustosi meritano quello al tartufo, ai funghi e alla norcina.
  • I gobbi alla perugina, cardi marinati con olio, succo di limone, prezzemolo tritato. Una volta passati in pastella, vengono fritti in olio e passati in forno alternati a strati di sugo di carne e parmigiano.
  • I crostini a base di tartufo nero o fegatini di pollo.
  • Le ciriole alla ternana, un impasto di acqua e farina conditi con un sugo a base di olio, aglio e peperoncino.
  • Il colombaccio selvatico allo spiedo.
  • Un calice di Montefalco o di Orvieto Classico.

 

 

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