I consumi degli italiani in tempi di crisi
Preferiti
Condividi
Sempre più amata la colazione al bar, in calo la pausa pranzo, in aumento gli italiani che escono fuori a cena: questa la recente fotografia scattata dal centro studi Fipe
Nonostante la crisi, gli italiani hanno voglia di uscire. A fronte di una fisiologica flessione dei consumi dovuti alla congiuntura non favorevole, frequentare bar, ristoranti e locali resta comunque una piacevole abitudine. È quanto emerge dall'ultima ricerca dell'Ufficio Studi Fipe, che ha messo in luce l'evoluzione dei consumi alimentari in tempi di crisi.
Dopo Spagna e Gran Bretagna, infatti, l'Italia è risultato essere il paese europeo con la maggior incidenza dei consumi alimentari fuori casa sul totale della spesa alimentare. Il bar rimane in particolare il luogo preferito dagli italiani per fare colazione, anche a causa dei prezzi relativamente contenuti: 94 centesimi il prezzo medio dell'espresso e 1,26 euro quello del cappuccino.
A registrare una flessione maggiore è, invece, il consumo di cibo nella pausa pranzo. Tra il 2008 e il 2012 ben 204 mila persone non entrano più nel pubblico esercizio per il pasto di metà giornata. Un cambiamento di tendenze si registra anche per la cena. A cenare fuori casa almeno una volta a settimana è il 28,3% degli italiani, la metà predilige la pizzeria a fronte di un 25% che sceglie il ristorante, soprattutto in occasione di ricorrenze.
Questo il positivo giudizio di Stoppani, presidente di Fipe: "Nel 2012 il saldo tra aziende nuove e aziende scomparse è purtroppo negativo con -9.345 aziende. La cosa straordinaria è che, nonostante i tempi difficili, questo settore sta dimostrando comunque una grande vitalità sul piano occupazionale, costituendo uno sbocco importante per i giovani e per quanti vengono espulsi dal settore manifatturiero".
Nonostante la crisi, gli italiani hanno voglia di uscire. A fronte di una fisiologica flessione dei consumi dovuti alla congiuntura non favorevole, frequentare bar, ristoranti e locali resta comunque una piacevole abitudine. È quanto emerge dall'ultima ricerca dell'Ufficio Studi Fipe, che ha messo in luce l'evoluzione dei consumi alimentari in tempi di crisi.
Dopo Spagna e Gran Bretagna, infatti, l'Italia è risultato essere il paese europeo con la maggior incidenza dei consumi alimentari fuori casa sul totale della spesa alimentare. Il bar rimane in particolare il luogo preferito dagli italiani per fare colazione, anche a causa dei prezzi relativamente contenuti: 94 centesimi il prezzo medio dell'espresso e 1,26 euro quello del cappuccino.
A registrare una flessione maggiore è, invece, il consumo di cibo nella pausa pranzo. Tra il 2008 e il 2012 ben 204 mila persone non entrano più nel pubblico esercizio per il pasto di metà giornata. Un cambiamento di tendenze si registra anche per la cena. A cenare fuori casa almeno una volta a settimana è il 28,3% degli italiani, la metà predilige la pizzeria a fronte di un 25% che sceglie il ristorante, soprattutto in occasione di ricorrenze.
Questo il positivo giudizio di Stoppani, presidente di Fipe: "Nel 2012 il saldo tra aziende nuove e aziende scomparse è purtroppo negativo con -9.345 aziende. La cosa straordinaria è che, nonostante i tempi difficili, questo settore sta dimostrando comunque una grande vitalità sul piano occupazionale, costituendo uno sbocco importante per i giovani e per quanti vengono espulsi dal settore manifatturiero".