Lo
chef Simone Rugiati ha preparato, per
Norge, la Commissione Norvegese per i prodotti ittici, la sua versione del super classico
baccalà alla vicentina: il millefoglie di stoccafisso di Norvegia e polenta alla vicentina. Presentazione nuova,
ricetta tradizionale. La cottura lentissima, quattro ore e mezza nel tegame, e per stargli dietro facendo il movimento giusto bisogna
"pipare" lo stoccafisso, ovvero smuovere il recipiente senza mescolare seguendo un moto circolare. Un bel sughetto morbido e grasso, lo stoccafisso alla vicentina, da sempre,
si abbina alla polenta. A volte direttamente rovesciata nel piatto, altre servita in tante fettine rettangolari che vengono abbrustolite e sulle quali viene appoggiato lo stoccafisso.
Vino in abbinamento con lo stoccafisso e polenta alla vicentina:
Antonello Maietta, presidente dell’
Associazione Italiana Sommelier, ha scelto un
vino di Vicenza con il
Breganze bianco DOC. In alternativa, puoi prendere un
Colli Berici Barbarano DOC.
E' la
Confraternita del baccalà alla vicentina a raccontare la storia di questo piatto. Fu un mercante veneziano di nome Piero Querini che, nella prima metà del XV secolo, partì da Creta in cerca di una nuova rotta commerciale e finì per arrivare, in seguito a un naufragio, in Norvegia, dove scoprì un particolare
modo di conservare il merluzzo. Così lo stoccafisso, essiccato e salato, ha compiuto il suo viaggio ed è giunto sino in Italia, dove ha trovato il modo di insinuarsi nella
tradizione culinaria del nostro paese e restarci, probabilmente, per sempre.
Antonello Maietta, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, per accompagnare la millefoglie di stoccafisso e la polenta alla vicentina consiglia un calice di Breganze Bianco.