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Come si fa la farinata di ceci

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Toscana e Liguria hanno molte cose gustose in comune, una di queste è certamente la farinata di ceci. La farinata di ceci, chiamata anche fainà o cecina è un piatto tradizionale che sta a metà tra una to...

  • 15 min
  • 35 min
  • 4 pers.
  • Media

Ingredienti

  • 150g di farina di ceci
  • 450ml di acqua
  • 25g di olio d'oliva
  • 5g di sale fino
  • 25g di olio di semi

Procedimento

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Step 1

  • Aggiungete acqua alla farina di ceci
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Step 2

  • Mescolate bene l'impasto con una frusta
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Step 3

  • Versate l'impasto nelle teglie con un mestolo
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Toscana e Liguria hanno molte cose gustose in comune, una di queste è certamente la farinata di ceci. La farinata di ceci, chiamata anche fainà o cecina è un piatto tradizionale che sta a metà tra una torta salata e una focaccia. La farinata di ceci ha uno spessore molto basso ed è preparata come si intuisce dal nome con farina di ceci, acqua, sale e olio d'oliva. È una preparazione molto semplice e gustosa da servire sia come merenda che come aperitivo, magari accompagnata da un bicchiere di bollicine e da qualche fetta di pancetta o di lardo, per i più golosi. Oggi impariamo insieme allo chef Stefano De Gregorio la ricetta originale della farinata di ceci. Vediamo insieme come si fa la farinata. 

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L'origine della farinata di ceci

La farinata di ceci ha origini molto antiche, esistono addirittura ricette latine e greche che spiegano come fare degli sformati di legumi che vengono poi cotti in forno. Non si conosce il luogo esatto dove è nata la farinata di ceci, si dice però che abbia origini genovesi. La leggenda dice che la farinata sia nata per caso quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria, nel 1284. Sulle navi genovesi c'erano dei barilotti d'olio e sacchi di farina di ceci che si rovesciarono durante una tempesta, bagnandosi con l'acqua salata. Visto che il cibo scarseggiava si recuperò il cibo che una volta lasciato al sole diventò una specie di frittella di cui si scoprì il gusto sorprendente. Allora venne chiamata "L'oro di Pisa".

La farinata di ceci nel mondo: tutte le versioni

La farinata di ceci non viene preparata soltanto in Liguria e in Toscana, la sua celebrità si espande a macchia d'olio nei dintorni di queste due regioni. A Nizza per esempio viene chiamata socca, mentre a Tolone si chiama cade. Ma anche in Piemonte si prepara la farinata, anche se qui si chiama belécauda. In Sardegna, e in particolare sull'Isola di Carloforte, che è un perfetto mix tra Liguria e Sardegna, viene chiamata fainè e spesso accompagnata da ingredienti come cipolla, acciughe, salsiccia e pepe nero. Pensate che la farinata di ceci è conosciuta anche a Buenos Aires e in Uruguay. Padellata di ceci è invece il nome che ha nella provincia di Ferrara. Anche qui non manca una spolverata di pepe nero o la versione gourmet con salsiccia e cipolla. La farinata è stata introdotta anche a Gibilterra da una colonia genovese nel XVIII secolo. Ancora oggi viene preparata con il nome di calentita. 

I segreti per preparare la ricetta della farinata di ceci

  • Sciogliere bene i grumi della farina: per preparare la farinata di ceci perfetta dovete assolutamente togliere tutti i grumi. Usate la frusta ed eventualmente schiacciateli con un cucchiaio sulle pareti della ciotola. 
  • Lasciate riposare l'impasto: il riposo dell'impasto è fondamentale per ottenere la farinata di ceci perfetta. Il minimo riposo è di circa 2 ore, ma potete lasciarla riposare anche per 10. Ricordatevi di mescolare l'impasto ogni ora in modo da sciogliere i grumi e per ottenere un composto ben amalgamato. 
  • Scegliere la teglia giusta: tradizionalmente la farinata di ceci si prepara in teglie di rame stagnato. Non compratela apposta ma ungete bene la teglia che avete scelto lasciandola poi in forno vuota per qualche minuto prima di versare il composto. Quest'operazione faciliterà poi il distacco della farinata. 
  • L'importanza dell'olio: non usate olio extra vergine d'oliva per la farinata, serve un olio dal sapore delicato. Scegliete un olio d'oliva o un olio di semi in modo da non rovinare il sapore. 

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