Tra i frutti di mare tutti conosciamo cozze, vongole e telline ma esiste una varietà meno nota ai più che è una vera prelibatezza: i tartufi di mare.
I TARTUFI DI MARE
Tra i frutti di mare tutti conosciamo cozze, vongole e telline ma esiste una varietà meno nota ai più che è una vera prelibatezza: i tartufi di mare.
Caratteristiche del tartufo di mare
I tartufi di mare o noci di mare (Venus verrucosa) sono molluschi bivalvi molto simili alle vongole, della famiglia Veneridae. Vivono in colonie in fondali sabbiosi o fangosi a circa 20 metri di profondità e sono diffusi soprattutto nei mari italiani e nell’Oceano Atlantico Orientale. In Italia una volta erano molto comuni lungo tutte le coste ma oggi meno la pesca intensiva ne ha ridotto di molto la disponibilità, e le zone dove la pesca del tartufo è più intensa sono il Golfo di Napoli e la Puglia. Vengono pescati con rastrelli a mano e non vengono allevati, quindi non sono sempre facili da trovare in commercio e la disponibilità di questo prodotto varia in base al pescato del giorno.
Questo mollusco ha una conchiglia solida e resistente, con striature in rilievo in superficie. L’esterno è di colore chiaro con tonalità che variano dal giallo chiaro al beige, mentre l’interno è di colore bianco e lucido. Le dimensioni del tartufo di mare non superano mai i 6 cm, ma gli esemplari più comuni sono grandi circa 3-4 cm.
All’interno della conchiglia il mollusco dei tartufi di mare è grosso, carnoso e molto saporito, perfetto da assaporare anche crudo. Le carni delle noci di mare sono molto magre con un alto contenuto di proteine e un buon contenuto di vitamine, in particolare la vitamina B12. Come tutti i molluschi, inoltre, i tartufi di mare contengono una buona quantità di acidi grassi, ferro, zinco, iodio e selenio.
Come cucinare i tartufi di mare
In cucina sono un ingrediente gustoso, ideale per preparare tantissimi piatti diversi.
La prima cosa da fare quando si acquistano dei tartufi di mare è verificarne la freschezza, soprattutto se si ha intenzione di mangiarli crudi. Per riconoscere se i tartufi sono freschi controllando che il peso indicato sulla confezione corrisponda a quello reale. Se pesano di meno le valve potrebbero aver perso l’acqua interna ed essersi deteriorate.
Il metodo di pulizia è lo stesso di quello delle vongole: bisogna lasciarli spurgare in acqua fresca e salata per almeno tre ore, facendo attenzione a pulire con cura la superficie esterna per eliminare l’eventuale sabbia incastrata nelle rugosità del guscio.
Uno dei metodi più comuni e diffusi per cucinare i tartufi di mare è quello di cuocerli in padella. Una volta scaldato un filo d’olio e aggiunto uno spicchio d’aglio insieme ad un trito di prezzemolo, aggiungete i molluschi nella padella. Ricopriteli con un coperchio e lasciate aprire i molluschi. Una volta che tutti i tartufi di mare si saranno aperti sono pronti per essere mangiati ed utilizzati in varie ricette. Scartate i molluschi rimasti chiusi e filtrate il liquido di cottura per riutilizzarlo come sugo per condire la pasta o per preparare intingoli e brodi.
Tartufi di mare: ricette
Dato il gusto deciso delle carni di questo mollusco, in molte zone d’Italia è consuetudine consumare i tartufi di mare crudi. Non mancano però le ricette con tartufi di mare cotti. Richiedono pochi minuti di cottura e permettono di realizzare tanti primi piatti veloci e ricchi di sapore, come la pasta con tartufi di mare, solitamente preparata come la pasta con le vongole.
Come secondo piatto, è molto diffusa la cottura in umido con aglio e prezzemolo o al forno per preparare degli sfiziosi tartufi di mare al gratin.
In generale, i tartufi di mare sono perfetti nelle zuppe di pesce, nella pasta con zuppa di pesce o negli spaghetti allo scoglio, in aggiunta o in sostituzione delle vongole.