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Alpago, una terra suggestiva e incontaminata

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L'agnello d'Alpago e il mais sponcio sono il fiore all'occhiello delle Dolomiti bellunesi, scopriamoli insieme



Alpago e i suoi prodotti

Questo itinerario enogastronomico vi condurrà nella provincia più a Nord della regione Veneto, la provincia di Belluno, circondata dalle Dolomiti bellunesi, patrimonio Unesco di incantevole bellezza. 
La provincia di Belluno è una zona meravigliosa, visitata da tanti turisti, sia d'inverno, quando un soffice manto bianco ricopre il territorio, sia d'estate, momento ideale per le passeggiate all'aria aperta, immersi nella natura. Tra i vari comuni della provincia, le telecamere di Saporie.com vi porteranno in un luogo unico, dove le risorse enogastronomiche sono un'attrattiva straordinaria.

Stiamo parlando di Alpago, dove si trova il presidio Slow Food dell'agnello di Alpago, una carne pregiata che lo chef della Locanda San Lorenzo di Puos D'alpago cucinerà per noi in accompagnamento alla polenta. In abbinamento alla ricetta dell'agnello di Alpago con polenta, Fabrizio Nonis suggerisce un calice di Raboso del Piave, un vino tipico veneto dai grandi tannini, ben strutturato.
Caratteristica dell'agnello di Alpago è la maculatura del pelo, importante elemento di distinzione di questa razza che, pensate, negli ultimi decenni si era quasi estinta. "Finalmente nel 2000 - racconta l'allevatore Alessandro Fullin - c'è stata la scintilla di Slow Food, che ha dato nuovo coraggio a noi allevatori". Come la maggior parte delle razze autoctone, quella d'Alpago si è drasticamente ridotta nel secolo scorso. Oggi sono presenti in zona circa 2000 capi, una leggera ripresa rispetto ai primi anni Novanta, quando la Comunità Europea la inserì tra le specie locali minacciate di estinzione. Considerata valida sia per la carne sia per la produzione di latte e lana, oggi l'agnello d'Alpago o alpagota è allevato quasi esclusivamente per l'ottima carne: saporita, tenera e compatta allo stesso tempo. L'agnello di Alpago ha una carne che si sfalda in bocca, un giusto equilibrio di grasso-magro, sensazioni che sanno di erbe aromatiche.
L'agnello di Alpago, oltre a essere un ottimo ingrediente in cucina, è la risorsa ideale per creare pregiati oggetti artigianali di abbigliamento in lana.

La polenta, l'accompagnamento perfetto dell'agnello di Alpago, nella provincia di Belluno è realizzata con una particolare tipologia di mais, il mais sponcio, coltivato in questa provincia da secoli. Mais sponcio significa "mais pungente". Questo prodotto tipico deve il suggestivo nome alla particolare forma appuntita dei suoi chicchi.

Il mais sponcio ha trovato nella provincia di Belluno la sua dimora ideale e viene coltivato, in particolar modo, nei terreni a ridosso del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, una estesa area di grande pregio storico, naturalistico e ambientale. A questo proposito, vale la pena ricordare che la provincia di Belluno, pur non essendo particolarmente estesa, ospita il 60% delle vette dolomitiche e la località più famosa di tutto l'arco alpino, Cortina D'Ampezzo, gioiello di natura e mondaneità, stupendo paese di montagna circondato da scenografiche vette e boschi incontaminati, ma anche meta amata dal jetset internazionale. Se Cortina D'Ampezzo, perla delle Dolomiti, è la meta più famosa di questa provincia del Veneto, non passa inosservata neanche la bellezza del suo capoluogo, Belluno, piccolo e tranquillo centro incastonato ai piedi di alte e spettacolari vette dolomitiche. Belluno è una città che vanta oltre 2000 anni di storia e che esibisce una grande ricchezza di palazzi nobiliari, architetture religiose e affascinanti scorci cittadini. La provincia di Belluno è un itinerario enogastronomico da non perdere!



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