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Carloforte e la tradizione del tonno

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A sud della Sardegna, sull’Isola di San Pietro, si trova un paese unico per tradizioni e per il suo forte legame con il mare. È Carloforte, il solo comune dell’Isola, caratterizzato un mix di culture mediterranee e non solo.

SCHEDA ITINERARIO

Carloforte e la tonnara

A sud della Sardegna, sull’Isola di San Pietro, si trova un paese unico per tradizioni e per il suo forte legame con il mare. È Carloforte, il solo comune dell’Isola, caratterizzato un mix di culture mediterranee e non solo.
Oltre alle influenze più antiche si sentono ancora forti le contaminazioni tunisine e liguri, un mix dovuto all’insediamento dell’isola da parte di liguri giunti da Tabarka, isola della Tunisia.
Furono proprio i tabarchini a fondare Carloforte nel 1738 e a dare inizio alla lunga tradizione di pesca dei tonni che, in antichità, fu avviata addirittura dai Fenici.  
È nata così la tonnara, attiva da aprile a giugno in funzione del transito dei tonni, che oggi è una delle poche rimaste attive in Italia e che ha dato e continua a dare sostentamento all’isola.

Cosa fare a Carloforte

Trascorrere qualche giorno a Carloforte vuol dire calarsi in una cultura unica che ruota fortemente intorno al tonno e alle tradizioni antiche.
I carlofortini si considerano al 100% tabarchini e potrete riconoscerlo anche dal dialetto ligure. Non meravigliatevi quindi se tra i piatti che assaggerete troverete il pesto di basilico, eredità dei liguri fondatori del paese.
Carloforte è il luogo perfetto da visitare se amate la natura selvaggia. Sull’isola sarete circondati da una flora rigogliosa e da una fauna ricca di varietà uniche come il famoso coleottero blu. Via libera quindi al trekking nella natura e al bird watching nell’area Lipu di Carloforte.
Il mare, come tutto il resto della Sardegna, è cristallino, turchese e con paesaggi mozzafiato. D’estate potrete scegliere tra spiagge bianche con sabbia fine o calette rocciose immerse nella natura.
Dopo una giornata immersi in tanta bellezza, non vi rimane che lasciarvi prendere per gola e farvi conquistare dall’accoglienza dei carlofortini e dai sapori autentici dell’isola per un’esperienza che non dimenticherete.

I piatti tipici e dove mangiarli

I piatti tipici di Carloforte ruotano inevitabilmente intorno al tonno che da secoli guida le tradizioni e l’economia del posto.
Qui potrete assaggiare qualunque parte del tonno di cui, come avviene per il maiale in altre regioni d’Italia, non si butta via nulla.
Oltre alla tradizionale bottarga troverete nei menù il lattume del tonno, il cuore o lo stomaco che è considerato una vera prelibatezza.
Lo stomaco essiccato, chiamato Bélu, viene preparato a mo’ di spezzatino con pomodori, cipolla e patate ed è una specialità assolutamente da non perdere.   
Tra i piatti tipici a base di tonno troviamo il pasticcio di Carloforte preparato con pasta fresca tipica, come i casulli, i curzetti o i macaruin, condita con pesto e sugo al tonno.

Per fare scorpacciata di tonno, crudo o cotto, in preparazioni tradizionali o innovative, a Carloforte troverete tanti ristoranti che hanno questo pesce come ingrediente fondamentale delle loro cucine e anche i nomi dei locali non lasciano spazio a fraintendimenti.
Al tonno di corsa o all’Osteria della tonnara potrete assaggiare la cucina tipica, pasta fresca e tonno lavorato da mani sapienti e cucinato in ogni modo possibile.
In quest’ultimo locale non perdete le lasagne con pesto e tonno, piatto forte del locale in cui assaporare tutta la storia dell’isola.

Tanto amore e cultura intorno al tonno non poteva che tradursi in una festa che vuole celebrare questa antica tradizione e darle ancora più valore in una manifestazione gastronomica, il Girotonno. Si tratta di un evento in cui potrete scoprire tutto su questo pesce e assaggiare le preparazioni di grandi chef come Luigi Pomata, considerato il vero re del tonno.

Tuttavia la cucina di Carloforte non è solo tonno: si tratta di una cucina che riflette la lunga storia dell’isola e tutte le contaminazioni, secolo dopo secolo.
Le ricette della tradizione sono una perfetta fusione delle diverse culture e piatti come il Cascà ne sono l’esempio. Si tratta di una variante di cous cous di origine magrebina preparato con verdure e ceci e, con la stessa origine c’è la Facussa, un cetriolo da gustare in insalata.
Non si tratta di piatti di nicchia, ma di usanze comuni e ben presenti nell’isola e a conferma c’è la Sagra del cus cus tabarchino che ogni anno si tiene ad aprile e porta avanti con amore questa cultura antica.

 

 

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