Occhio alla spesa. Come scelgo crackers e grissini?
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Leggeri, pratici e gustosi. Quando l'appetito bussa lontano dall'ora dei pasti, crackers e grissini spesso sono la soluzione ideale. Sul mercato l'offerta è davvero ricca, ma per acquistare dei prodotti gustosi e salutari è fondamentale capire quali tipi di grassi contengono. Ecco allora le nostre regole d'oro per fare un'ottima spesa!
Quando l'appetito si fa sentire lontano dall’ora dei pasti, la soluzione è qualcosa di leggero, gustoso e che chiuda, con piacere, quel buco nello stomaco. Grissini, crackers e simili sono nati proprio per questo. La differenza sostanziale tra i grissini e i crackers è che i primi dovrebbero essere fatti con la stessa tecnica del pane, partendo dalla pasta madre, gli altri si producono di solito con lievito veloce, tant'è che sono bucati per evitare che la pasta si gonfi.
Oltre a grissini e crackers, ci sono anche sfoglie, bastoncini e via dicendo. Nella scelta di che cosa è meglio, gusti a parte, è fondamentale capire quali tipi di grassi contengano perché sono proprio questi i responsabili principali di gusto e salute.
LE REGOLE D'ORO. COSA SÍ E COSA NO (PREFERIBILMENTE)
1) Meglio di no l'olio di palma, perché è un grasso per buona parte saturo tipo lo strutto, ma senza averne le caratteristiche in positivo (cioè rende più fragrante il prodotto).
2) Sì all'extravergine di oliva, il migliore. L’olio di oliva è altra cosa. A volte è dichiarato sulla confezione a grandi lettere un tipo di grasso “buono”, ma leggendo l'etichetta si scopre che ne contiene altri.
3) Sì ai prodotti bio che contengono, di solito, i grassi migliori.
4) Sì ai grissini all’acqua. Sono migliori per chi vuole rimanere in linea; quando è indicata una percentuale piccolissima di olio è per spennellare i grissini prima della cottura.
5) Sì ai prodotti con la pasta madre e a lavorazione manuale. La lievitazione lunga e la lavorazione attenta li rendono più salutari e digeribili.
6) Sì all’olio di rosmarino come conservante naturale.
7) Sì al malto che rende il prodotto colorato e croccante.
8) Sì ai grissini stirati. I grissini rubatà sono arrotolati e rimangono meno friabili di quelli stirati. Allungare l'impasto significa favorire la formazione delle bolle d’aria interne.
9) Attenzione ai prodotti che contengono altri ingredienti tipo olive, formaggio e altro le calorie salgono di parecchio.
10) Farine di riso, di mais e kamut ampliano la scelta, in parte per incontrare celiaci e intolleranti, ma vanno bene per tutti, tanto per variare. CRACKERS E GRISSINI? PROVALI NELLA MINESTRA!
Crakers e grissini si trovano spesso negli stuzzichini da aperitivo. La croccantezza li rende ideali da abbinare a paté, mousse, salumi e formaggi, si sa. Altre idee per impiegarli? Nei passati di verdura sbriciolati, ma tuffati solo all'ultimo minuto o in sostituzione possono sostituire il pan grattato nei ripieni.
I grissini sono protagonisti anche di una ricetta tradizionale della comunità piemontese dei Valdesi, in una zuppa preparata a strati con fontina o toma, cavolo, brodo di pollo e carne di maiale.
Quando l'appetito si fa sentire lontano dall’ora dei pasti, la soluzione è qualcosa di leggero, gustoso e che chiuda, con piacere, quel buco nello stomaco. Grissini, crackers e simili sono nati proprio per questo. La differenza sostanziale tra i grissini e i crackers è che i primi dovrebbero essere fatti con la stessa tecnica del pane, partendo dalla pasta madre, gli altri si producono di solito con lievito veloce, tant'è che sono bucati per evitare che la pasta si gonfi.
Oltre a grissini e crackers, ci sono anche sfoglie, bastoncini e via dicendo. Nella scelta di che cosa è meglio, gusti a parte, è fondamentale capire quali tipi di grassi contengano perché sono proprio questi i responsabili principali di gusto e salute.
LE REGOLE D'ORO. COSA SÍ E COSA NO (PREFERIBILMENTE)
1) Meglio di no l'olio di palma, perché è un grasso per buona parte saturo tipo lo strutto, ma senza averne le caratteristiche in positivo (cioè rende più fragrante il prodotto).
2) Sì all'extravergine di oliva, il migliore. L’olio di oliva è altra cosa. A volte è dichiarato sulla confezione a grandi lettere un tipo di grasso “buono”, ma leggendo l'etichetta si scopre che ne contiene altri.
3) Sì ai prodotti bio che contengono, di solito, i grassi migliori.
4) Sì ai grissini all’acqua. Sono migliori per chi vuole rimanere in linea; quando è indicata una percentuale piccolissima di olio è per spennellare i grissini prima della cottura.
5) Sì ai prodotti con la pasta madre e a lavorazione manuale. La lievitazione lunga e la lavorazione attenta li rendono più salutari e digeribili.
6) Sì all’olio di rosmarino come conservante naturale.
7) Sì al malto che rende il prodotto colorato e croccante.
8) Sì ai grissini stirati. I grissini rubatà sono arrotolati e rimangono meno friabili di quelli stirati. Allungare l'impasto significa favorire la formazione delle bolle d’aria interne.
9) Attenzione ai prodotti che contengono altri ingredienti tipo olive, formaggio e altro le calorie salgono di parecchio.
10) Farine di riso, di mais e kamut ampliano la scelta, in parte per incontrare celiaci e intolleranti, ma vanno bene per tutti, tanto per variare. CRACKERS E GRISSINI? PROVALI NELLA MINESTRA!
Crakers e grissini si trovano spesso negli stuzzichini da aperitivo. La croccantezza li rende ideali da abbinare a paté, mousse, salumi e formaggi, si sa. Altre idee per impiegarli? Nei passati di verdura sbriciolati, ma tuffati solo all'ultimo minuto o in sostituzione possono sostituire il pan grattato nei ripieni.
I grissini sono protagonisti anche di una ricetta tradizionale della comunità piemontese dei Valdesi, in una zuppa preparata a strati con fontina o toma, cavolo, brodo di pollo e carne di maiale.