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Le birre artigianali amano l'amaro

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Cresce la produzione di birre che esaltano il gusto amarognolo. Tra le più richieste le inglesi IPA e l’americana West Coast India Pale Ale. Roma la città che offre il maggior numero di locali orientati in questa direzione

Le birre artigianali spesso ci fanno scoprire sapori particolari e, in pochi anni, hanno avvicinato una moltitudine di italiani anche a gusti fondamentali, ma poco conosciuti. È il caso dell’amaro, uno dei cinque gusti fondamentali (dolce, salato, amaro, acido e umami; ultimamente si parla anche di un sesto, il sapore grasso) che ultimamente sta prendendo piede, benché si tratti di un sapore al quale ci si deve abituare. Dolce e salato è facile distinguerli e accettarli, l’umami, in punta di piedi, si fa largo dai ristoranti cinesi e giapponesi grazie alla salsa di soia e sta entrando nel nostro immaginario.

Sono pochi i piatti che giocano sull’amaro, legato a piccole enclave, come il trevigiano, che vanta il radicchio, o l’area lombarda in cui si produce un raro formaggio a rischio di estinzione, il pannerone di Lodi e poche altre. Eppure le birre in cui i luppoli rilasciano prepotentemente sensazioni amarognole stanno certamente prendendo piede e conquistando schiere di estimatori.

A Roma, seduto al bancone di qualche pub, mi capita spesso di sentir chiedere la birra “più amara che c’hai” al gestore del locale. La Capitale, però, è un caso un po’ a parte, dove il movimento delle birre artigianali ha attecchito fortemente, con una miriade di birrerie, caffè, ristoranti, bar e beer shop (negozi specializzati nella vendita di bottiglie di birre).  “Dammi un’IPA” è un altro adagio facilmente ascoltabile nella capitale: IPA, acronimo di India Pale Ale, birre originarie dell’Inghilterra che hanno riscosso molto successo nella versione statunitense, le West Coast India Pale Ale, caratterizzate dai robusti luppoli della Yakima Valley, che sprigionano sentori di agrumi e guidano la bevuta verso un amaro evidente, sincero.

Insomma, Roma caput… acerbi?!
Per quanto riguarda la birra artigianale pare proprio di sì, ma piano piano l’amaro sta conquistando tutta l’Italia, come le birre artigianali.
 
di Andrea Camaschella

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