Fare, vedere, gustare. Viaggio a Padova?in pillole!
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Le sue pietre hanno visto il passaggio di Giotto, Machiavelli, Galileo e Mozart e molteplici sono i capolavori – dalla Cappella degli Scrovegni a Prato della Valle – che continuano a conquistare i turisti di tutto il mondo. Ecco una guida per scoprire le meraviglie di Padova e qualche irrinunciabile peccato di gola…
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli
Le sue pietre hanno visto il passaggio di Giotto, Petrarca, Machiavelli, Tiziano, Casanova, Galileo e Mozart. Ogni anno sono migliaia i pellegrini e fedeli che vengono qui per pregare Sant’Antonio e molteplici sono i capolavori – dalla Cappella degli Scrovegni a Prato della Valle – che continuano a conquistare i turisti di tutto il mondo. Ecco una guida per conoscere e scoprire le meraviglie di Padova, senza dimenticare qualche dolce consiglio per i peccati di gola…
SAPEVATE CHE...
- Padova è detta la città del santo senza nome, del prato senza erba e del caffè senza porte. Il santo senza nome è Sant’Antonio, così noto da essere nominato semplicemente come “Il Santo”. Il prato senza erba è il celebre prato della Valle, la bellissima piazza della città. Il caffè senza porte è lo storico Pedrocchi, un tempo “senza porte” perché aperto 24/24 h.
- Gli edifici medievali sembrano dei grattacieli. Per ovviare il problema dell’aumento di popolazione e il divieto di ampliare il Ghetto, gli ebrei si videro costretti a sviluppare gli edifici in altezza.
- L’orto botanico cinquecentesco di Padova fu il primo al mondo ad avviare in Italia la coltivazione di patate e girasoli, importati dal Nuovo Mondo DA VEDERE
- La Basilica di Sant’Antonio, nota destinazione del turismo religioso perché ospita le reliquie del santo, ma luogo anche di grande interesse artistico per la compresenza di molteplici stili: la facciata romanica, il deambulatorio gotico con le sette cappelle, le cupole bizantine e i campanili moreschi. All’interno di grande pregio sono la Cappella del Gattamelata, quella di San Giacomo e la Sala del Capitolo, con un frammento di Crocifissione attribuito a Giotto.
- Il monumento equestre al Gattamelata. Situata nella piazza antistante la basilica, questa magnifica statua in Bronzo di Donatello è la stata la prima statua equestre di grandi dimensioni svincolata da altri elementi architettonici.
- La Cappella degli Scrovegni che custodisce il magnifico il ciclo di affreschi di Giotto. Uno dei più grandi capolavori della pittura del Trecento Italiano ed europeo,
- Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa. Delimitata da un canale d’acqua ellittico e impreziosita da ben 78 sculture di pietra – tra i famosi spiccano dogi, papi e il grande Galileo Galiei – questa piazza è ideale per una bella passeggiata o per sorseggiare un drink.
- Palazzo Bo, sede dalla fine del XV sec dell’Università di Padova (la seconda in Italia più antica dopo Bologna). Di grande interesse il Cortile Antico di Andrea Moroni, la Sala dei Quaranta con la cattedra di Galileo – insegnò qui dal 1592 al 1610 – e il teatro anatomico di G. F. d’Acquapendente.
- Piazza delle Erbe e Palazzo della Ragione, sede fino al 1797 dei tribunali cittadini. Al piano superiore è visibile una delle più grandi sale pensili del mondo, con un soffitto ligneo a volta, affrescato da un grandioso ciclo di affreschi a soggetto astrologico. Nella sala è inoltre conservato un gigantesco cavallo ligneo, costruito per una giostra nel 1466. DA FARE
- I bigoli, forse il più piatto più conosciuto di Padova. Pasta fresca ruvida e di grosse dimensioni viene spesso servita in salsa, ovvero con un saporito condimento a base di cipolle e acciughe affettate sottili
- La polenta fasoà, tipico piatto padovano preparato con farina di granoturco bianco con una zuppa di fagioli lessati. Una volta cotta, la polenta viene arrostita sulla brace. Ideale in abbibamento alle braciole di maiale alla griglia
- Salumi e formaggi locali. Nel padovano in fatto di antipasti c’è l’imbarazzo della scelta: dall’Asiago, il celebre formaggio Dop dal 1978, al prosciutto di Montagnana, alla saporita soppressa
- Gli zaleti, detti anche galletti per via del colore giallo. Si tratta di biscotti tipici della cultura contadina fatti con farina di mais, burro, zucchero e uvetta
- I pazientini, deliziosi biscotti preparati con mandorle, nocciole, burro ma privi di uova
- La fugassa padovana, tipico dolce della cucina casalinga fatto con lievito, farina, latte, uova, zucchero, buccia di limone e sale
- Tra i vini dei Colli Euganei da non perdere un calice di Fior d’Arancio Docg, vino aromatico e armonico noto per la peculiare nota agrumata. Da provare anche la versione spumantizzata
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli
Le sue pietre hanno visto il passaggio di Giotto, Petrarca, Machiavelli, Tiziano, Casanova, Galileo e Mozart. Ogni anno sono migliaia i pellegrini e fedeli che vengono qui per pregare Sant’Antonio e molteplici sono i capolavori – dalla Cappella degli Scrovegni a Prato della Valle – che continuano a conquistare i turisti di tutto il mondo. Ecco una guida per conoscere e scoprire le meraviglie di Padova, senza dimenticare qualche dolce consiglio per i peccati di gola…
SAPEVATE CHE...
- Padova è detta la città del santo senza nome, del prato senza erba e del caffè senza porte. Il santo senza nome è Sant’Antonio, così noto da essere nominato semplicemente come “Il Santo”. Il prato senza erba è il celebre prato della Valle, la bellissima piazza della città. Il caffè senza porte è lo storico Pedrocchi, un tempo “senza porte” perché aperto 24/24 h.
- Gli edifici medievali sembrano dei grattacieli. Per ovviare il problema dell’aumento di popolazione e il divieto di ampliare il Ghetto, gli ebrei si videro costretti a sviluppare gli edifici in altezza.
- L’orto botanico cinquecentesco di Padova fu il primo al mondo ad avviare in Italia la coltivazione di patate e girasoli, importati dal Nuovo Mondo DA VEDERE
- La Basilica di Sant’Antonio, nota destinazione del turismo religioso perché ospita le reliquie del santo, ma luogo anche di grande interesse artistico per la compresenza di molteplici stili: la facciata romanica, il deambulatorio gotico con le sette cappelle, le cupole bizantine e i campanili moreschi. All’interno di grande pregio sono la Cappella del Gattamelata, quella di San Giacomo e la Sala del Capitolo, con un frammento di Crocifissione attribuito a Giotto.
- Il monumento equestre al Gattamelata. Situata nella piazza antistante la basilica, questa magnifica statua in Bronzo di Donatello è la stata la prima statua equestre di grandi dimensioni svincolata da altri elementi architettonici.
- La Cappella degli Scrovegni che custodisce il magnifico il ciclo di affreschi di Giotto. Uno dei più grandi capolavori della pittura del Trecento Italiano ed europeo,
- Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa. Delimitata da un canale d’acqua ellittico e impreziosita da ben 78 sculture di pietra – tra i famosi spiccano dogi, papi e il grande Galileo Galiei – questa piazza è ideale per una bella passeggiata o per sorseggiare un drink.
- Palazzo Bo, sede dalla fine del XV sec dell’Università di Padova (la seconda in Italia più antica dopo Bologna). Di grande interesse il Cortile Antico di Andrea Moroni, la Sala dei Quaranta con la cattedra di Galileo – insegnò qui dal 1592 al 1610 – e il teatro anatomico di G. F. d’Acquapendente.
- Piazza delle Erbe e Palazzo della Ragione, sede fino al 1797 dei tribunali cittadini. Al piano superiore è visibile una delle più grandi sale pensili del mondo, con un soffitto ligneo a volta, affrescato da un grandioso ciclo di affreschi a soggetto astrologico. Nella sala è inoltre conservato un gigantesco cavallo ligneo, costruito per una giostra nel 1466. DA FARE
- Passeggiare tra le vie – Barbarigo, Manin, S. Canziano, Roma e Marsala – del Ghetto ebraico. Ancora oggi è possibile visitare la sinagoga di rito italiano della metà del XVI sec, osservare le strette viuzze, gli edifici sviluppati verso l’alto e sostare per una degustazione in uno dei locali tipici del quartiere
- Perdersi tra fiori, piante esotiche e officinali dell’orto botanico di Padova. Creato nel 1541 dal Senato della Repubblica di Venezia e Patrimonio Unesco dal 1997, è uno dei giardini botanici più belli d’Europa
- Gustare un buon caffè allo storico Caffè Pedrocchi. Nato nel 1839, questo luogo fu oltre un secolo frequentato da intellettuali, politici e accademici. Alzando gli occhi, lasciatevi stupire dagli stucchi e decori di grande raffinatezza delle sale interne
- - Prendere uno dei Battelli del Brenta e navigare fino a Venezia lungo le vie degli antichi burchielli del ‘700, visitando lungo il percorso le suggestive Ville Venete della Riviera del Brenta
- I bigoli, forse il più piatto più conosciuto di Padova. Pasta fresca ruvida e di grosse dimensioni viene spesso servita in salsa, ovvero con un saporito condimento a base di cipolle e acciughe affettate sottili
- La polenta fasoà, tipico piatto padovano preparato con farina di granoturco bianco con una zuppa di fagioli lessati. Una volta cotta, la polenta viene arrostita sulla brace. Ideale in abbibamento alle braciole di maiale alla griglia
- Salumi e formaggi locali. Nel padovano in fatto di antipasti c’è l’imbarazzo della scelta: dall’Asiago, il celebre formaggio Dop dal 1978, al prosciutto di Montagnana, alla saporita soppressa
- Gli zaleti, detti anche galletti per via del colore giallo. Si tratta di biscotti tipici della cultura contadina fatti con farina di mais, burro, zucchero e uvetta
- I pazientini, deliziosi biscotti preparati con mandorle, nocciole, burro ma privi di uova
- La fugassa padovana, tipico dolce della cucina casalinga fatto con lievito, farina, latte, uova, zucchero, buccia di limone e sale
- Tra i vini dei Colli Euganei da non perdere un calice di Fior d’Arancio Docg, vino aromatico e armonico noto per la peculiare nota agrumata. Da provare anche la versione spumantizzata