Bruxelles val bene più di una una birra
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Andrea Camaschella, il nostro esperto di birra artigianale, ci accompagna a Bruxelles in un viaggio alla scoperta di birre eccellenti e cibi di qualità. Locali molto particolari in quartieri cool dove, ad esempio, si può degustare una birra guardando addirittura uno spettacolo di burattini
Un viaggio in Belgio non può prescindere da qualche buona birra artigianale. Le birre e i birrifici sono uno dei fulcri del tessuto economico e sono parte integrante della cultura locale.
Oltre a Cantillon, di cui abbiamo parlato settimana scorsa, a Bruxelles, dal 2009, esiste un altro birrificio, De La Senne. Le birre si possono assaggiare nel piccolo, ma intrigante locale di mescita. E magari fare due chiacchiere con Yvan e Bernard, i due soci e birrai e carpire qualche segreto sul loro lievito, punto focale di ogni loro produzione: moderne e attuali, eppure così legate alla tradizione belga.
Il Moeder Lambic Original, nell’elegante e multiculturale quartiere di Saint-Gilles, è stato il primo locale cui mi sono affezionato e tutt’oggi ci torno appena posso. Quest’anno la location festeggerà i suoi primi dieci anni ed è considerato, per gli appassionati, una specie di Mecca. La formazione del personale è un punto fondamentale per Andy e Jean, i due soci; l’impianto di spillatura è a 15 vie e si trovano, oltre a 3 handpump inglesi una bella selezione di bottiglie.
Bisogna sapere che la birra spillata al pub, sgorga dai rubinetti posti sul bancone grazie alla spinta di CO2 (a volte carboazoto). In sostanza, azionando il rubinetto da cui esce la birra il gas entra nel contenitore, il fusto, e la spinge nei tubi fino al bicchiere. La pompa inglese, invece, funziona come le antiche fontane, si aspira la birra dal fusto e al tempo stesso s’immette aria nel contenitore, ed è un sistema tipico nei pub tradizionali inglesi.
Nel 2009 Andy e Jean hanno aperto il Moeder Lambic Fontainas, a due passi dal Manneken Pis e dalla Gran Place. Locale moderno, con un’attenzione maniacale ai particolari, dall’acustica alle luci, che lo rendono particolarmente caldo e accogliente (tecnicamente il bancone, la cella e le vie di spillatura sono eccezionali). Quasi sempre dietro alle 46 vie di spillatura (40 a CO2 e 6 pompe inglesi) si trova qualcuno che parli italiano. Basta un’occhiata alle referenze nei frigoriferi per capire perché, oggi, è il locale di riferimento per la birra in Belgio, con una scelta di altissimo livello, con un occhio di riguardo per il meglio del Belgio, ma senza dimenticare referenze italiane e di altri Paesi. È la mia seconda tappa quando arrivo in città, dopo i saluti in Cantillon: quattro chiacchiere (e qualche birra) al bancone del Moeder mi fanno sentire come a casa. Il terzo locale che adoro, non tanto per la selezione di birre, comunque interessante, ma per l’arredamento, quasi surreale, e gli oggetti, da modernariato birrario e non solo, è il Poechenellekelder, proprio in faccia al Manneken Pis. Al piano interrato c’è anche un palco per l’esibizione delle marionette. Seduto tra burattini, quadri, a volte con statue al tavolo, le birre hanno un sapore ancora più intrigante; non manca mai la Taras Boulba di De La Senne e la selezione in bottiglia è di tutto rispetto. Qui si ritrova anche l’associazione culturale che si occupa di travestire il Manneken Pis in occasioni particolari e buona parte dei cimeli è proprio dedicato a questo. Il proprietario è molto attento al suo “museo”, qualche anno fa un incendio lo costrinse a chiudere e restaurare buona parte della sua esposizione; alla riapertura i clienti non si accorsero di nulla: ogni cosa era tornata esattamente al suo posto!
Il Belgio non è famoso solo per le patatine fritte e le birre: è importante anche il cioccolato. Il migliore a Bruxelles, e non lo sostengo solo io, è Laurent Gerbaud, che nel suo laboratorio a vista, decisamente artigianale, con una pasta di cioccolato eccelsa, prepara cioccolatini, praline e altro ancora. Un’esplosione di sapore. Ha inoltre una piccola selezione di birre che si possono accompagnare alle sue creazioni. Una confezione dei suoi cioccolatini è il perfetto cadeaux da riportare in patria.
A Bruxelles è anche possibile mangiare bene e nella maggioranza dei locali la birra è proposta come da noi il vino, spesso anche come ingrediente, fondamentale, di alcuni piatti.
di Andrea Camaschella
I locali da provare a Bruxelles
- De La Senne
chaussée de Gand, 565
- Moeder Lambic Fontainas
place Fontainas, 8
- Moeder Lambic Original (St. Gilles)
rue de Savoie, 68
- Le Poechenellekelder
rue du Chêne, 5
- Laurent Gerbaud Chocolatier
rue Ravenstein, 2D
E qualche consiglio anche per mangiare bene!
- Les Brigittines
place de la Chapelle, 5
Cucina di alto livello, in un bell’ambiente, comodamente raggiungibile a piedi dalla Gran Place. Vini e birre ben selezionati in carta. Prezzi alti, in linea con l’offerta.
- Restobières
rue des Renards, 9
Storico ristorante votato alla cucina con la birra (come ingrediente e/o in accompagnamento ai piatti), dell’istrionico chef Alain Fayt che spesso intrattiene gli ospiti con le sue gag.
- Spinnekopke
place du Jardin aux Fleurs
Ristorante con cucina locale e una buona carta delle birre da accompagnarsi ai piatti.
Un viaggio in Belgio non può prescindere da qualche buona birra artigianale. Le birre e i birrifici sono uno dei fulcri del tessuto economico e sono parte integrante della cultura locale.
Oltre a Cantillon, di cui abbiamo parlato settimana scorsa, a Bruxelles, dal 2009, esiste un altro birrificio, De La Senne. Le birre si possono assaggiare nel piccolo, ma intrigante locale di mescita. E magari fare due chiacchiere con Yvan e Bernard, i due soci e birrai e carpire qualche segreto sul loro lievito, punto focale di ogni loro produzione: moderne e attuali, eppure così legate alla tradizione belga.
Il Moeder Lambic Original, nell’elegante e multiculturale quartiere di Saint-Gilles, è stato il primo locale cui mi sono affezionato e tutt’oggi ci torno appena posso. Quest’anno la location festeggerà i suoi primi dieci anni ed è considerato, per gli appassionati, una specie di Mecca. La formazione del personale è un punto fondamentale per Andy e Jean, i due soci; l’impianto di spillatura è a 15 vie e si trovano, oltre a 3 handpump inglesi una bella selezione di bottiglie.
Bisogna sapere che la birra spillata al pub, sgorga dai rubinetti posti sul bancone grazie alla spinta di CO2 (a volte carboazoto). In sostanza, azionando il rubinetto da cui esce la birra il gas entra nel contenitore, il fusto, e la spinge nei tubi fino al bicchiere. La pompa inglese, invece, funziona come le antiche fontane, si aspira la birra dal fusto e al tempo stesso s’immette aria nel contenitore, ed è un sistema tipico nei pub tradizionali inglesi.
Nel 2009 Andy e Jean hanno aperto il Moeder Lambic Fontainas, a due passi dal Manneken Pis e dalla Gran Place. Locale moderno, con un’attenzione maniacale ai particolari, dall’acustica alle luci, che lo rendono particolarmente caldo e accogliente (tecnicamente il bancone, la cella e le vie di spillatura sono eccezionali). Quasi sempre dietro alle 46 vie di spillatura (40 a CO2 e 6 pompe inglesi) si trova qualcuno che parli italiano. Basta un’occhiata alle referenze nei frigoriferi per capire perché, oggi, è il locale di riferimento per la birra in Belgio, con una scelta di altissimo livello, con un occhio di riguardo per il meglio del Belgio, ma senza dimenticare referenze italiane e di altri Paesi. È la mia seconda tappa quando arrivo in città, dopo i saluti in Cantillon: quattro chiacchiere (e qualche birra) al bancone del Moeder mi fanno sentire come a casa. Il terzo locale che adoro, non tanto per la selezione di birre, comunque interessante, ma per l’arredamento, quasi surreale, e gli oggetti, da modernariato birrario e non solo, è il Poechenellekelder, proprio in faccia al Manneken Pis. Al piano interrato c’è anche un palco per l’esibizione delle marionette. Seduto tra burattini, quadri, a volte con statue al tavolo, le birre hanno un sapore ancora più intrigante; non manca mai la Taras Boulba di De La Senne e la selezione in bottiglia è di tutto rispetto. Qui si ritrova anche l’associazione culturale che si occupa di travestire il Manneken Pis in occasioni particolari e buona parte dei cimeli è proprio dedicato a questo. Il proprietario è molto attento al suo “museo”, qualche anno fa un incendio lo costrinse a chiudere e restaurare buona parte della sua esposizione; alla riapertura i clienti non si accorsero di nulla: ogni cosa era tornata esattamente al suo posto!
Il Belgio non è famoso solo per le patatine fritte e le birre: è importante anche il cioccolato. Il migliore a Bruxelles, e non lo sostengo solo io, è Laurent Gerbaud, che nel suo laboratorio a vista, decisamente artigianale, con una pasta di cioccolato eccelsa, prepara cioccolatini, praline e altro ancora. Un’esplosione di sapore. Ha inoltre una piccola selezione di birre che si possono accompagnare alle sue creazioni. Una confezione dei suoi cioccolatini è il perfetto cadeaux da riportare in patria.
A Bruxelles è anche possibile mangiare bene e nella maggioranza dei locali la birra è proposta come da noi il vino, spesso anche come ingrediente, fondamentale, di alcuni piatti.
di Andrea Camaschella
I locali da provare a Bruxelles
- De La Senne
chaussée de Gand, 565
- Moeder Lambic Fontainas
place Fontainas, 8
- Moeder Lambic Original (St. Gilles)
rue de Savoie, 68
- Le Poechenellekelder
rue du Chêne, 5
- Laurent Gerbaud Chocolatier
rue Ravenstein, 2D
E qualche consiglio anche per mangiare bene!
- Les Brigittines
place de la Chapelle, 5
Cucina di alto livello, in un bell’ambiente, comodamente raggiungibile a piedi dalla Gran Place. Vini e birre ben selezionati in carta. Prezzi alti, in linea con l’offerta.
- Restobières
rue des Renards, 9
Storico ristorante votato alla cucina con la birra (come ingrediente e/o in accompagnamento ai piatti), dell’istrionico chef Alain Fayt che spesso intrattiene gli ospiti con le sue gag.
- Spinnekopke
place du Jardin aux Fleurs
Ristorante con cucina locale e una buona carta delle birre da accompagnarsi ai piatti.