In questa video ricetta lo chef Matia Barciulli ci insegna a realizzare il
coscio di maialino con tatin di mele, crema di senape e cavolo cappuccio, un
secondo piatto completo ed elaborato, ma di grande effetto. La dolcezza delle
mele golden, unita al sapore deciso della
senape, conferisce al
coscio di maialino una piacevole nota
agrodolce che conquisterà i vostri ospiti con gusto e creatività.
Mele e maiale sono una coppia imbattibile in cucina, come quei pattinatori che si vedono nelle gare che alla tv trasmettono la notte tardi durante le feste. Hanno equilibrio, si completano a vicenda, e sono ottimi anche separati ma insieme si uniscono per creare qualcosa di straordinario. Anche la senape funziona un po' allo stesso modo, ma nella nostra gastronomia non siamo così abituati a utilizzarla, invece dovremmo osare molto di più perchè è una salsa che si sposa alla perfezione anche
con gli arrosti. La senape viene preparata con dei
semi polverizzati di senape, appunto. Vengono mescolati con acqua, aceto, succo di limone, vino e sale, viene aromatizzata con aromi e spezie e diventa quella salsa dal colore inconfondibile e dal sapore che può essere più tendente al dolce o virare sul piccante. La cosa curiosa è che il sapore e le abitudini di utilizzo di questa salsa variano moltissimo da Paese a Paese.
In
Francia, per esempio, la senape viene chiamata
moutarde (da non confondere assolutamente con la nostra mostarda, che è una preparazione completamente diversa, ma che amiamo molto abbinare alla carne). Qui era già diffusa nel 1500, dove viene fondata anche la corporazione di
produttori di Digione, dove ancora oggi viene prodotta una delle senapi più famose,
dal sapore piccante. La particolarità nella produzione della
senape francese è la sostituzione dell'aceto con l'agresto, un succo di uva acidula che non ha raggiunto la maturazione. Anche la
senape di Bordeaux e quella dell'
Alsazia sono molto famose. Quest'ultima in particolare viene preparata con la senape bianca, una senape decisamente meno piccante ma più aspra. La senape all'antica è in genere la mia preferita, viene prodotta con l'impiego di senape bianca e senape nera, e ha una texture granulosa che la rende un po' rustica.
Anche in
Inghilterra la senape viene chiamata
mustard, e si ottiene da senapi bianca, bruna e nera a cui vengono aggiunte minime quantità di
curcuma,
peperoncino di Cayenna e aceto. Una delle più popolari e utilizzate è quella in polvere, venduta nel famosissimo barattolino di latta gialla e che ormai si trova anche nei nostri supermercati.
La senape in Giappone ha tutta una storia a sè. Si chiama karashi, ed è decisamente piccante e si ottiene i semi di brassica nigra, alba e juncea che vengono mescolati con acqua a 40°C. Viene utilizzata per insaporire i nikuman, popolarissimo snack nazionale, o in accompagnamento a piatti come l'oden, una zuppa di dashi, e gli shumai, ravioli tipici della cucina cinese molto diffusi anche in Giappone. Si trovano anche senapi meno piccanti in commercio, simili a quelli che troviamo in Italia, basta fare attenzione quando si acquista per non avere sorprese.
Il mio consiglio è sempre quello di sperimentare: osate, assaggiate, comprate prodotti nuovi e provate nuovi abbinamenti. E adesso buttatevi su questa ricetta.