Ciciri e tria, ovvero: la pasta e ceci del
giorno di San Giuseppe, in cui si festeggiano tutti i papà. Il 19 marzo si cucina per la
Festa del papà, seguendo una
ricetta salentina che ha origini che risalgono alla tradizione contadina della cucina povera ma ricca di gusto e nutrimento. Originariamente - e ancora oggi - i ceci venivano lessati
a pignata, ovvero nel camino, in un tegamino appoggiato sopra alla tradizionale pentola di terracotta con la quale si cucinano i legumi secchi.
Si tratta di una sorta di
piatto unico o
minestra, a seconda di quanto si preferisca farla asciugare o lasciarla molto liquida. La pasta è fresca e senza uova, ma fatta solo farina e acqua; per arricchire la ricetta in occasione della Festa del papà, normalmente friggere qualche filo di pasta nell’olio d’oliva, per poi aggiungerla al piatto a mo' di guarnizione.
La pasta e ceci va fatta sul momento, perché va servita subito, altrimenti rischia di asciugarsi troppo, dato che
la pasta fresca tende ad assorbire i liquidi molto velocemente.
Con
ciciri e tria hai a che fare con una ricetta della tradizione. Tipica della
cucina pugliese, pasta e ceci è uno degli abbinamenti più classici che ci siano; i ceci sono sorprendenti per il loro sapore unico, ma che si sposa bene con molti ingredienti.
Con pesci e molluschi, ad esempio: nell'
insalata di ceci con sedano e alici, oppure ridotti ad una
crema che accompagna il baccalà,
oppure delle capesante o ancora nella
zuppetta con ceci e cozze, in
quella con le vongole o, infine, in
un piatto gourmet, come con i baby calamari.
E' meglio comprare i legumi secchi e cucinarli subito, anche se si ha la possibilità di
conservarli facilmente a lungo. Più invecchiano, infatti, e più tempo richiederanno per essere portati a cottura. Comunque, hai tutto il tempo: basta consumarli ad un anno dall'acquisto! Prima della cottura i ceci è bene metterli in ammollo in acqua con un cucchiaio di farina e un cucchiaino di bicarbonato per renderli più digeribili e farli cuocere più in fretta.