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I tartufi di pandoro al cioccolato sono un dolce originale che puoi preparare in poco tempo con questa semplice ricetta. Trasformare il
• 400 g di pandoro
• 210 ml di panna fresca
• Scorza di 1 arancia
• 150 g di cacao amaro
• 60 g cioccolato 90% extra fondente Sapori&Idee Conad
• Granella di mandorle e nocciole qb
In una boule sbriciolate il pandoro poi aggiungete 150 ml di panna fresca e grattugiate la scorza di un’arancia
Impastate bene il pandoro e facendo dei movimenti rotatori con il palmo della mano formate le palline
Passate le palline nella polvere di cacao amaro
Per preparare la glassa, mettete a bagnomaria una boule con all'nterno il cioccolato fondente insieme a 60 ml di panna fresca, mescolate spesso con un cucchiaio di legno fino a quando si scioglie
Immergete i tartufi nella glassa e fate sgocciolare il cioccolato in eccesso, poi trasferiteli in pirottini di carta
Servite i tartufi guarniti con granella di mandorle e nocciole e accompagnateli con un liquore!
I tartufi di pandoro al cioccolato sono un dolce originale che puoi preparare in poco tempo con questa semplice ricetta. Trasformare il pandoro avanzato in golosissimi tartufi è l’occasione per consumarlo oltre le festività natalizie. Stupirai i tuoi ospiti portando a tavola un dolce gourmet e scenografico grazie al nobile e inebriante sapore del cioccolato fondente. Sfiziose palline di pamdoro coperte da cioccolato, decorate con granella di mandorle e nocciole! Puoi prepararle con i piccini e assaporarle con i vicini e se la domenica mattina sono la tua super colazione, di pomeriggio, non c’è merenda migliore!
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L’avventura del cioccolato inizia in America, talmente tanto tempo fa che ancora questo continente non portava il suo nome attuale. Nell’umidità costante del clima messicano, un piccolo albero produceva frutti simili a zucche contornati da foglie verdi scure: la pianta del cacao. I Maya furono i primi coltivatori di pianta di cacao ed era considerato un dono divino, tanto da chiamarlo “Cibo degli Dei”; gli Aztechi invece lo ritenevano tanto prezioso da utilizzarlo come moneta. Fu un conquistatore spagnolo, Hernàn Cortès, che sbarcato in Yucatàn venne accolto con cesti pieni di doni, tra cui i semi di cioccolato.
Da lì in poi, intorno al 1520, iniziò l’espansione della conoscenza del cioccolato in Europa. Inizialmente il cacao veniva tostato, macinato e mescolato con acqua per ottenere una bevanda amara utilizzata come medicina, lo Xocolatl. Successivamente i frati gesuiti, abili esperti di infusi, aggiunsero lo zucchero per addolcire il sapore, traendo l’odierna cioccolata calda. Solo nel 1828, il chimico olandese Coenraad Johannes van Houten, ricavò la polvere di cacao trattando i semi con sali alcalini. Finalmente la miscela con acqua era più facile da ottenere.
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