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Un modo di valorizzare gli ingredienti a costo zero, è quello di cucinare la pala del fico d'India, una pratica molto utilizzata nelle zone dell'Italia meridionale e in Sardegna, ma conosciuta sin d...
Per le cipolle caramellate
Un modo di valorizzare gli ingredienti a costo zero, è quello di cucinare la pala del fico d'India, una pratica molto utilizzata nelle zone dell'Italia meridionale e in Sardegna, ma conosciuta sin dai tempi degli Aztechi. Oggi te la proponiamo preparata come una cotoletta, quindi impanata con uova, farina e pangrattato, poi fritta e accompagnata da una mousse di caprino e una salsa di pomodori arrostiti, oltre alla cipolla caramellata. La pala del fico d'india fritta è una ricetta facile e sbrigativa, l'ingrediente principale non costa nulla e i tuoi ospiti rimarranno entusiasti, soprattutto per l'originalità del piatto.
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Un ingrediente che si recupera facilmente, accompagnato da due salse semplici da preparare e molto sfiziose.. Una di pomodori arrostiti, per dare note affumicate, e una mousse di formaggio di capra, per dare al piatto un po' di acidità. Uova di pesce al posto del sale e qualche germoglio per rinfrescare il piatto, insieme a una falda di cipolla caramellata sostiuibile anche una composta di cipolle di Tropea,
Avete mai pensato quante piante spontanee commestibili esistono in natura? Asparagi selvatici, tarassaco e ortica, solo per citarne alcune. Raccoglierli e mangiarli significa mangiare un prodotto genuino come natura crea e significa essere due volte amici dell'ambiente. La prima è perché la natura ha fatto tutto da sé, la seconda è che quel prodotto non ha fatto nemmeno un chilometro in più prima di arrivare nella vostra cucina.
Non bisogna essere esperti di foraging (la pratica che consiste nella ricerca di cibo selvaggio) per riconoscere e trovare le piante del fico d'india. Le pale del fico d'India hanno grandi dimensioni e si trovano in tutte le zone italiane, vicino al mare, nelle quali la macchia mediterranea prospera. Se vi trovate in vacanza in Puglia, Sicilia, ma anche in Liguria o in Toscana, staccate con un colello affilato le pale più giovani per provarle in cucina. Non costano nulla e, una volta staccate, si conservano anche per 15 giorni. Quindi avrete tutto il tempo per cucinarle, con calma, al vostro rientro. Le pale hanno un sapore delicato che sa un po' di asparagi e un po' di fagiolini. Sono nutrienti, gustose e fanno bene alla salute perché sono ricche di pectina, una fibra solubile molto importante per il benessere dell'organismo.
È un ingrediente a costo zero, ma non basta staccare le prime pale a caso. Scegliete le pale giovani con dimensioni massime di trenta centimetri di lunghezza, facendo attenzione a staccarle con un coltello affilato e pulito e un paio di guanti spesso. Poi, una volta raccolte, bisogna pulirle bene dalle spine con una pinzetta e un coltello per rimuovere tutti i residui indossando sempre i guanti.
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