Uno dei quattro vini Docg della Campania, tra i più antichi d'Italia
Fiano di Avellino
Fiano di Avellino Docg Nziria dei Principi Conad
Il Fiano di Avellino della cantina Nziria dei Principi è un vino che viene prodotto nel comune di Lapio, sempre ovviamente in provincia di Avellino.
L’esperta di vino Adua Villa illustra le caratteristiche di questo vino estremamente fresco, con una notevole carica triglicerica che lo rende perfetto nell’abbinamento della frittura di paranza, perché riesce a pulire molto bene la bocca dopo il pasto. Il Fiano di Avellino è, in generale, uno dei vini più presente nelle carte dei vini dei ristoranti italiani, con una grandissima diffusione oltre i confini regionali. L'uva fiano riesce a fare questo strepitoso vino Docg con un sentore unico di nocciola, soprattutto nel finale. Ha proprio queste note di leggera tostatura che affascinano, intrigano, lo rendono speciale.
Fiano di Avellino: abbinamenti e ricette
La sua struttura importante di questo vino, infatti, lo rende adatto all'invecchiamento e ne fa un egregio compagno di piatti a base di pesce e crostacei, in particolare quelli della vicina cucina napoletana. Con i paccheri con tonno, ad esempio, è perfetto; come anche con un filetto di platessa in guazzetto o la classica orata alla mediterranea, con pomodorini e olive. Da provare anche è l’abbinamento con la tartare di tonno gourmet con salsa di soia e zenzero o, ancora meglio, con il saku di salmone nei tacos con cipolla fritta.
Ma l’abbinamento del Fiano non funziona soltanto con i piatti di pesce. Tra i piatti tipici della cucina napoletana, il Fiano è in grado di reggere benissimo anche tutte le ricette a base di melanzane più tipiche. Dalla parmigiana alle melanzane a funghetto fino ad arrivare al polpettone di melanzane (o alle polpette), il Fiano è una scelta che si abbina bene a ciascuno di questi piatti tipici.
Per un tagliere di salumi e formaggi, scegliete salumi anche molto grassi, come una mortadella o un salame da tagliare a fette spesse e accostatelo a una mozzarella di bufala, ma anche a un pecorino romano giovane.