Primitivo del Salento
Produzione del vino Primitivo
La produzione del Primitivo del Salento è regolamentata dal Disciplinare di produzione dei vini del Salento, che comprende anche la produzione di tutti gli altri vini che si producono nella zona. Il sistema di allevamento del vitigno è detto a pianta bassa o ad alberello e tutte le operazioni di vinificazione devono avvenire all’interno della Regione. Inoltre, non possono essere prodotte più di 17 tonnellate di uva per ettaro. Sempre secondo il Disciplinare, la percentuale di uve Primitivo deve raggiungere l’85%.
Primitivo vino, invecchiamento
Il Primitivo è un vino che si fa invecchiare da 1 a 3 anni che può invecchiare, a seconda del gusto che il produttore vuole dargli, in acciaio o in barrique, ovvero in botte. L’invecchiamento in botte, poi, dona al vino diverse caratteristiche a seconda della tipologia di legno di cui è fatta. Questa è una fase fondamentale per tutti i vini, perché permette alla bevanda di raggiungere l’equilibrio perfetto tra tannicità e acidità.
Zone di produzione del Primitivo
Il Salento (nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto) è la terra d'adozione del Primitivo: pare che l'arrivo di questo vino nel tacco della Penisola sia da ricercare nell'epoca delle crociate, qui portato dai pellegrini provenienti dalla Francia e diretti in Terra Santa. L'incantevole mare del Salento sembra essere stato poi un elemento fondamentale del suo successo: il vitigno di primitivo viene coltivato in terreni che non si discostano molto dal mare, per poterne carpire la brezza e i profumi che vanno ad arricchire la già ampia gamma di aromi che lo caratterizzano.
Vino Primitivo, produttori
Come anche esposto nel Disciplinare, la zona di produzione dei vini del Salento è variegata e frazionata.
L’arco Jonico e la penisola Salentina sono, insieme, un territorio non vasto ed estremamente complesso per quanto riguarda la conformazione dei terreni, ma omogeneo per le caratteristiche climatiche.
Inoltre, la viticoltura tipica di questa zona prevede un elevato frazionamento derivante dalla Riforma Fondiaria degli anni Cinquanta che cercava di consentire a più nuclei familiari di trarre il proprio reddito.
Questi due fattori hanno fatto sì che di Primitivo si trovino moltissime cantine diverse.
Li Tamarici vino Primitivo del Salento Conad
Una delle cantine più conosciute e dal miglior rapporto qualità/prezzo che produce il Primitivo del Salento è Li Tamarici, che produce anche il Negroamaro. Nel video di seguito, l’esperta sommelier Adua Villa ci racconterà le caratteristiche di questo vino: "La terra del Salento si trova tra due mari, lo Ionio e l'Adriatico. Questo di sicuro aiuta a formare un gran vino, di alto livello. Il Primitivo è sicuramente il vino che ha fatto conoscere la Puglia in tutto il mondo, un vino morbido, corposo, rotondo, con questo frutto che tira fuori, in modo molto particolare, affascina tutti, dentro e fuori i confini regionali.”
Primitivo del Salento Bio
Il Primitivo del Salento Bio è un vino che, come da regolamento specifico, deriva da un metodo di coltivazione che esclude l’uso di antiparassitari o concimi chimici di sintesi. Anche i vino bio mantengono tutti gli obblighi dettati dal Disciplinare, La scelta di un vino biologico è, dunque una scelta tipo ecologico.
Alcune delle cantine che producono Primitivo Bio sono:
Feudi Salentini
Paololeo
Notte Rossa
Castello Monaci
Primitivo del Salento vs Primitivo di Manduria
Il Primitivo di Manduria è un vino DOC prodotto con uve da vitigno Primitivo coltivate esclusivamente nel comune di Manduria. I terreni su cui crescono queste uve sono ricchi di calcare, caratteristica che rende questo vino ancora più pieno e potente, più alcolico e dal colore ancora più intenso rispetto al Primitivo del Salento.
Primitivo Salento, abbinamenti e ricette
Il Primitivo si abbina molto bene ai formaggi italiani. Provatelo con un Caciocavallo Silano DOP, con un Pecorino Sardo con una Ricotta infornata.
Con i salumi, questo vino è magnifico in abbinamento a crudi sapidi e pepati, come il Toscano DOP. Provatelo anche con un prodotto di terre vicine: la vecchiareddra di Rotonda, la soppressata tipica lucana.
Per i primi piatti, scegliete piatti di pasta arricchiti da ricotte salate grattugiate sopra. Abbinatelo a una classica Norma, ma anche con una pasta al forno.
Abbinamenti un po' scontati ma ottimi sono quelli con i secondi piatti di carni rosse e selvaggine oltre che con i piatti della cucina pugliese. Un ragù di cinghiale, un petto d’anatra, una pernice, o una quaglia sono abbinamenti gourmet che funzionano.
Provatelo anche con gli sformati: con un pasticcio di asparagi e salsiccia o uno sformato di scarola.