La melannurca o mela annurca è un pregiato prodotto ortofrutticolo campano. Nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta. Perché è considerata la regina delle mele? Scopriamolo con un identikit
SCHEDA PRODOTTO
La melannurca o mela annurca è un pregiato prodotto ortofrutticolo campano. Nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta. Perché è considerata la regina delle mele? Scopriamolo con un identikit.
ORIGINI
La melannurca è un frutto presente in Campania da almeno due millenni e questo la rende una delle varietà più antiche. Era molto apprezzata nel mondo romano, infatti sono stati rinvenuti negli scavi di Ercolano dei dipinti che la raffiguravano, per esempio nella Casa dei Cervi. Secondo il racconto di Plinio il Vecchio nel Naturalis Historia, il suo luogo d’origine sarebbe l’agro puteolano (zona di Pozzuoli). In quest’area è presente il lago di Averno, anticamente considerato la sede degli Inferi, definiti anche “orco”. Per questa ragione la mela era chiamata anche Mala Orcula. Da qui i nomi anorcola e annorcola che vennero utilizzati nei secoli successivi fino al 1876, quando nel manuale di Arboricoltura di G. A. Pasquale comparve ufficialmente il nome Annurca.
PRODUZIONE
La melannurca campana Igp viene coltivata tradizionalmente nell’area flegrea e vesuviana, ma nel secolo scorso si è diffusa nel resto della Campania. Con 60.000 tonnellate medie annue, la melannurca rappresenta circa l’80% della produzione campana di mele e il 5% di quella nazionale.
RACCOLTA
La raccolta di questo frutto avviene nel mese di settembre, quando è ancora acerbo. Ciò che rende tipica la coltivazione di questa mela è l’arrossamento a terra all’interno dei melai, piccoli appezzamenti di terreno sistemati in modo da evitare ristagni idrici. Su di essi sono stesi strati di materiale soffice. Un tempo si usava la canapa, mentre oggi è più frequente il ricorso agli aghi di pino o trucioli di legna.
CARATTERISTICHE
La melannurca ha una dimensione medio-piccola e la sua forma è tondeggiante e leggermente asimmetrica. Il picciolo è corto e debole, mentre la buccia è liscia e diventa rugginosa nella cavità peduncolare. La sua polpa è croccante, compatta, bianca, acidula e succosa. Il suo aroma, invece, è finissimo.
PROPRIETÀ
Le virtù salutari di questa varietà di mela sono molteplici: hanno un alto contenuto di vitamine e sali minerali. Inoltre è ricca di fibre, regola le funzioni intestinali ed è diuretica. Ha anche un’azione gastroprotettiva, grazie alla presenza di composti fenolici. È adatta sia ai bambini che agli anziani e spesso è inserita nelle diete dei malati, specialmente in quelle per i diabetici.
TUTELATA DA...
La melannurca campana Igp è tutelata dal Consorzio di Tutela Melannurca Campana Igp, nato nel 2005 con lo scopo di vigilare, valorizzare e tutelare questo prodotto tipico campano.
DA MANGIARE A...
Il periodo migliore per consumare la melannurca è quello invernale, in particolare nel mese di dicembre, quando il frutto raggiunge il giusto grado di maturazione. Non a caso, nel periodo natalizio, è proprio con questa mela che si concludono i pranzi in Campania.
UTILIZZO IN CUCINA
La melannurca, grazie al suo sapore inconfondibile, è perfetta da gustare in semplicità, ma, con un po’ di creatività, può essere utilizzata per la preparazione di fresche insalate, di dolci e di liquori.
FIERE E SAGRE
Nella Valle di Maddaloni (CE) ogni anno si tiene la Festa della Mela Annurca, un'iniziativa organizzata dalla Pro Loco Valle in collaborazione con il Comune e i produttori locali per celebrare questo frutto pregiato attraverso degustazioni, cene, stand gastronomici e competizioni culinarie a tutta mela!
La melannurca campana Igp si trova anche nella linea Sapori&Dintorni Conad.