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Città Sant'Angelo, la culla del buon mangiare

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Città Sant'Angelo, incantevole borgo abruzzese, è il posto ideale dove si coniugano arte, storia e buon mangiare. Tra i piatti tipici del borgo, la pasta alla mugnaia, preparata ancora come da tradizione, e l'agnello, cucinato in vari modi. Città Sant'Angelo è una terrazza con vista sul Gran Sasso e sul mare Adriatico. Sorge su una collina nei pressi del fiume Saline e della città di Pescara. Il paesaggio è caratterizzato da vigneti e oliveti.
Città Sant'Angelo è un incantevole borgo collinare, situato in una posizione invidiabile, un luogo perfetto per un soggiorno rilassante e stimolante nello stesso tempo: racchiude beni architettonici di grande valore, durante l'anno si svolgono numerose manifestazioni culturali ed enogastronomiche, la romantica passeggiata panoramica, con il mare a est e le montagne a ovest, offre un' incantevole vista. Le origini di Città Sant'Angelo sono incerte e dibattute fra gli storici. L'unico dato sicuro e la presenza di piccoli aggregati sociali che la identificherebbero come Angulum, un antico centro vestino, da cui il nome angolani. L'abitato vestino-romano fu probabilmente distrutto nell'alto Medioevo e sarebbero stati i Longobardi a ricostruire il paese nell'odierna ubicazione, lasciando in eredità il culto dell'Angelo. Testimonianze di questo culto sono presenti nello stemma comunale che rappresenta San Michele Arcangelo mentre uccide il drago.
È storicamente accertato che, l'allora Civita Sancti Angeli, fu distrutta nel 1239 da Boemondo Pissono, giustiziere di Federico II di Svevia, per aver stretto alleanza con la Chiesa. Successivamente, lo stesso Imperatore concesse la facoltà di ricostruire Città Sant'Angelo in tre casali. Lo sviluppo urbano avvenne in tre momenti: dopo il 1240 la ricostruzione del nucleo fortificato a semicerchio, delimitato attualmente da Strada Castello, Strada Minerva, Via del Ghetto e Via del Grottone; la venuta degli ordini monastici nella prima metà del XIV secolo, che vide l'ampliamento delle chiese esistenti e la realizzazione di monasteri, e infine la ricostruzione vera e propria con i palazzi gentilizi della borghesia agraria nel XVII secolo. L'attuale impianto "a fuso" si è dunque costituito grazie a successive espansioni e aggregazioni dei nuclei abitativi precedenti andando a delineare il centro storico così com'e oggi, attraversato da un lungo corso che si interseca con una serie di stradine e vicoli chiusi, chiamati "rue", entro la cinta muraria con le porte parzialmente conservate.

La chiesa di San Michele Arcangelo
La possente mole della Collegiata, la dignità dei palazzi gentilizi, le storiche porte d'ingresso a Città Sant'Angelo, le numerose e stupende chiese, conferiscono al centro storico un aspetto orgoglioso e dinamico, dove la dimensione artistica e culturale si fondono con grande semplicità. Anima del paese è il corso che si snoda lungo il centro storico e sul quale si affacciano i monumenti principali. Anche gli stretti vicoli spesso accompagnano il visitatore verso scorci del tutto inaspettati, aprendosi dinnanzi a una chiesa, un monastero, una piazza o un museo. Il monumento simbolo di Città Sant'Angelo e senza dubbio la Chiesa di San Michele Arcangelo. Eretta in Collegiata nel 1353, conserva due navate di epoca barocca, e interessanti tesori quali un'imponente statua lignea di San Michele del XIV sec., il coro ligneo intagliato del XVII sec., il sarcofago quattrocentesco del vescovo Amico Bonamicizia e molti altri. A completare la sua bellezza un ampio porticato esterno diviso in due atri nel quale si innesta un portale di grande valore, recentemente restaurato. Avanzando lungo il corso innumerevoli sorprese attirano l'attenzione, dal prezioso palazzo baronale a quelli gentilizi, tra i quali spiccano palazzo Di Giampietro, Colamico, Sozj, Ursini e Coppa Zuccari, a complessi architettonici vasti e articolati, nei quali chiese e monasteri si innestano perfettamente con l'attuale conformazione del borgo. Ne e un esempio la sede comunale, che dal 1809 occupa il monastero collegato alla Chiesa di S. Francesco. Importante è la presenza di centri culturali come il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea collocato nell'ex Manifattura Tabacchi, che rappresenta un riferimento per i nuovi fermenti artistici nazionali e internazionali, vantando rilevanti collaborazioni con la Biennale di Venezia, la Biennale di Istambul e il progetto Godart.

Città dell'olio e del vino
Il territorio di Città Sant'Angelo è ricco di rigogliose colture di uliveti e vigneti. Sono numerose le aziende agricole produttrici di vino e di olio extravergine d'oliva di qualità straordinaria. Per questo, Città Sant'Angelo  riconosciuta come "Città dell'Olio" (olio extra vergine di oliva Aprutino - Pescarese Dop), "Città del Vino" (Montepulciano d'Abruzzo, Trebbiano d'Abruzzo e Cerasuolo d'Abruzzo) e "Cittaslow". Testimonianze concrete di una qualità della vita che si riscontra anche nella genuinità dell'enogastronomia locale.
La cucina angolana risente sia dell'influsso di quella teramana, che delle contaminazioni con l'entroterra pescarese, da quest'ultima prende soprattutto la diffusione degli arrosticini, gustosi spiedini di castrato. Tra le ricette del borgo, una delle più note sono i maccheroni alla mugnaia, un filo unico di pasta lavorato a mano del diametro di 4-6 mm realizzati con un semplice impasto di acqua, semola e farina, che richiedono condimenti saporiti, come il ragù di carni miste, il ragù di pancetta e guanciale di maiale soffritti in tegame con cipolla tritata, salvia, prezzemolo, salsa di pomodoro, carne di papera, manzo e agnello castrato, con l'aggiunta di peperoncino e abbondante pecorino grattugiato. Tra i secondi tipici l'agnello spesso e tra gli alimenti più utilizzati. E infatti, l'agnello "casce e ove" (agnello all'angolana), cotto al tegame e ripassato con una stracciatella di formaggio e uova, e uno dei piatti più apprezzati della zona, il "cif e ciaf", un saporito spezzatino di maiale, e poi "stocche e patene", ovvero stoccafisso cotto al tegame con le patate, vere prelibatezze per gli amanti dei sapori decisi. Tra i dolci spiccano la "pizza doce", un pan di spagna imbevuto di caffe e liquore alchermes, con tre strati di farcitura e "li tatune ", dei biscotti realizzati a mano con miele, cannella, mosto cotto e mandorle tritate. Città Sant'Angelo la culla del buon mangiare
Vicolo Mattuffi
Città Sant'Angelo
Pescara
culturale@comune.cittasantagelo.pe.it
0859696252


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