La strada finisce e davanti c’è solo la grande montagna. Un borgo rimasto ancora intatto, silenzioso. Il dorf, cuore medioevale, con al centro il grande tiglio, un albero che racconta oltre 700 anni di storia. Tanti musei, tra cui quello, originale, del Contrabbando
SCHEDA ITINERARIO
Il monte Rosa visto da Macugnaga è eroico. Lo scrisse Mario Soldati la prima volta che vide la parete Est, l’himalayana. Siamo in valle Anzasca, Piemonte Nord Orientale, per avere un’idea, non più di 150 chilometri da Milano. Il piccolo borgo al termine della valle – più avanti c’è solo la grande montagna – è rimasto ancora come una volta. L’ideale per chi ama un certo tipo di montagna. Pochissimi negozi, tanti prati, un’architettura walser ancora quasi interamente rispettata e una tela di sentieri che vanno dalla facile gita al lago delle fate, un’oretta in semipiano, alla traversata dei camosci, una semi-alpinistica a oltre tremila metri di quota con partenza dal monte Moro.
La storia di Macugnaga ebbe inizio nel XII secolo quando la popolazione walser arrivò dal Vallese occupando questa conca ricca di alpeggi. Tutto, in paese, porta i segni di questa cultura. La visita a Staffa (la frazione più grande che compone Macugnaga insieme a Pestarena e Borca, le più basse e Pecetto, la più alta) comincia quasi obbligatoriamente dal dorf, l’antico villaggio fatto da abitazioni costruite con tronchi di larice incastrato. Qui, al centro, proprio davanti a un gioiello medioevale, chiesa Vecchia (circondata dal cimitero degli alpinisti), sorge il vecchio tiglio. Sotto all’imponente albero dalla circonferenza di oltre sette metri, un tempo si tenevano i mercati, s’incontravano le genti delle diverse valli del Rosa, si svolgevano, come in una sorta di tribunale all’aperto, riunioni giudiziarie e amministrative. Dal tiglio parte una passeggiata che porta a Pecetto, la frazione più alta di Macugnaga.
A Macugnaga si ha anche la possibilità di visitare alcuni interessanti e originali musei. A Borca si entra nel museo Casa Walser, un’abitazione d’epoca comprensiva di tutti gli arredi e gli oggetti di un tempo e il museo della Miniera d’Oro della Guja, prima miniera-museo in Italia, percorribile per 1,5 chilometri. A Staffa, invece, si può trascorrere qualche ora al museo della Montagna e nell’insolito museo del Contrabbando che racconta la secolare storia del contrabbando alpino tra l’Italia e la Svizzera.
Macugnaga è poi, naturalmente, anche sport; in primavera e in estate sono percorribili una ventina di sentieri, mentre in inverno si può sciare nel comprensorio del Belvedere, a ridosso del ghiacciaio o sulle piste del monte Moro, ma anche ciaspolare e fare sci alpinismo. Ma è l’autunno, il momento, forse, più magico. Se si ha la fortuna di incontrare una giornata serena, Macugnaga diventa un cuore di case di legno incastonate nei gialli, negli arancioni e nei rossi degli alberi che tingono le loro foglie. E, sullo sfondo, come una quinta teatrale che regala la natura, il bianco perenne della grande montagna: il Rosa.
testo di Elena Caccia - foto di Francesco D'Adda
PER MANGIARE
Ristorante z’Macanà Stubu
In tipico stile walser, i piatti della tradizione: gnocchetti di patate con la farina di segale, ragù di cervo, farro con la crema di barbabietole e la tavolozza dei formaggi caprini solo alcune delle specialità.
via Monterosa 114, Staffa
0324.65.207
Taverna del Rosa
Alla base della partenza della funivia per il monte Moro, il ristorante propone da anni e anni alcuni cavalli di battaglia; bourguignonne, patatine fritte (che qui sono davvero speciali) e pasta alla macugnaghese.
Via Chiesa Vecchia, 38, Staffa
0324.65.289
Agriturismo Alpe Burki
Si raggiunge con una camminata di un’oretta in salita, prendendo la seggiovia se siete nell’orario di apertura degli impianti, con le ciaspole ai piedi in inverno o la motoslitta che vi viene direttamente a prendere alla base di partenza. La polenta, fatta così, non la dimenticherete facilmente.
338.16.57.608
Una pausa golosa
Basaletti
Di padre in figlio si tramanda l’arte del dolce. Da non perdere la torta di ricotta, quella ai mirtilli e, per chi ama il cioccolato, la sacher.
Centro abitato Pecetto, 133
0324.65.074
PER DORMIRE
Hotel Dream
Ristrutturato di recente è gestito con cortesia e attenzione. All’ultimo piano, una piccola spa dalla quale, immersi nella Jacuzzi, si contempla il Rosa.
Ufficio informazioni turistiche
0324.65.119