Viaggio immaginario a Expo 2015: dall'Angola al Vaticano
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In una kasba, sulla ruota panoramica, in altalena producendo energia elettrica o in una tipica abitazione giapponese. Mancano due giorni all’apertura di Expo. Per prepararci a questo giro del mondo vi proponiamo un viaggio di padiglione in padiglione per capire come si presentano gli altri Paesi
Se arriverete in Angola vedrete un’installazione che si ispira al baobab, albero sacro, al centro del padiglione. In Argentina sarete colpiti dall’imponenza di vari silos di altezza diversa che rappresentano la forza agricola del Paese. In Austria entrerete in una foresta alpina con muschio e alberi fino a 15 metri (il verde fornisce 62 chili di ossigeno ogni ora). Il padiglione dell’Azerbaijan è avvolto da una seconda pelle di lame di legno dentro le quali sono incastrate tre grandi sfere di vetro; nel Bahrein sarete tra i frutteti, mentre quello del Belgio è un modello di città responsabile con una fattoria all’interno.
Riconoscerete la Bielorussia per una ruota alta 30 metri, la “ruota della vita” con tanto di fiume e miniere di sale. Potrete camminare sulle reti, dato che il messaggio dovrebbe la rete come soluzione alla fame nel mondo; l’edificio del Cile è come un ponte di legno avvolto da uno scheletro di travi incrociate, mentre la Cina è riconoscibile per il tetto ondulato in stile pechinese. La Colombia riproduce le varie zone climatiche del mondo grazie al suo territorio che va da 0 a 5 mila metri, la Corea del Sud, invece, ha uno spazio architettonico che ricorda il moon jar, il tradizionale vaso di ceramica coreano che ricorda la forma della luna piena.
In Ecuador colpiscono i colori, mentre gli Emirati Arabi Uniti (padiglione realizzato da Norman Foster), si presentano come un canyon a curve. L’Estonia è tutta in legno e ha delle altalene sulle quali dondolarsi producendo energia elettrica. La Francia omaggia il mercato coperto e sulla facciata crescono luppolo ed erbe aromatiche, mentre la Germania si presenta come un terreno sul quale crescono idee. Il Giappone ha la forma delle case tradizionali di Kyoto, l’Indonesia racconta la relazione tra pescatori e contadini, l’Iran inspira il suo padiglione a un sofreh, un riquadro di stoffa che imbandisce la tavola delle occasioni di festa. L’Irlanda è una barca di legno all’interno di una piscina, mentre Israele si presenta con una parete alta 12 metri e lunga 70 rivestita da un giardino verticale. Il Kazakistan è ricoperto da scaglie che riflettono la luce, il Kuwait (disegnato da Italo Rota) ricorda la tradizionali barche a vela, la Lituania richiama l’immagine di una bilancia in equilibrio tra storia e tecnologia, la Moldavia rimanda la mente a una grande mela affettata, la Malesia ha la forma di quattro semi enormi tipici della foresta pluviale, mentre il Marocco è in stile berbero e si erge come una kasba in legno e argilla e il Quatar, un mercato arabo. Arrivare in Messico significa farsi spazio tra le foglie essicate di una pannocchia, mentre il Principato di Monaco è una tenda di legno rivestita dai giardini.
Il Nepal dispone i suoi edifici a mandala, un diagramma formato dall’unione di diverse figure geometriche; l’Oman è una fortezza, i Paesi Bassi una ruota panoramica con luminarie e neon colorati che esprimono la capacità di educare divertendosi, la Polonia una mela, uno dei prodotti più esportati del Paese. Il tema scelto dalla Gran Bretagna è “coltivato in GB e condiviso globalmente” che si esprime con la metafora dell’alveare. Al centro del padiglione della Repubblica Ceca c’è l’acqua, mentre la Romania ha ricreato il suo tipico villaggio e la Russia ha costruito una terrazza lunga 30 metri per ricordare i suoi campi sconfinati. La Slovacchia punta sulla rigenerazione si sé stessi, la Slovenia sulle alture diverse che la caratterizzano. La Spagna è una serra con due navate gotiche: una, la tradizione e l’altra l’innovazione, mentre gli Stati Uniti esaltano la loro storia agricola con un padiglione che è un enorme granaio all’aperto. In Sudan si entra nel cortile di una casa tipica per assaggiare piatti tradizionali; la Svizzera ha quattro torri piene di caffè, rondelle di mele, acqua e sale e invece, la Thailandia ha la forma del grande cappello indossato dai coltivatori di riso.
La Turchia richiama la propria cultura con una piazza ombreggiata da platani e fontane, il Turkmenistan ha al suo interno un grande tappeto di led che riproduce alcuni dei più belli tappeti turkmeni, all’estremità dell’Ungheria ci sono due tamburi sciamanici e al centro un’arca di Noè, mentre l’Uruguay punta sul concetto d vita che cresce raffigurandosi con una spirale, il Vietnam è un insieme di strutture ricoperte di bambù che emergono da una piscina. E, infine, la Santa Sede contiene due capolavori: l’istituzione dell’Eucarestia di Rubens e L’ultima cena del Tintoretto.
di Elena Caccia
Se arriverete in Angola vedrete un’installazione che si ispira al baobab, albero sacro, al centro del padiglione. In Argentina sarete colpiti dall’imponenza di vari silos di altezza diversa che rappresentano la forza agricola del Paese. In Austria entrerete in una foresta alpina con muschio e alberi fino a 15 metri (il verde fornisce 62 chili di ossigeno ogni ora). Il padiglione dell’Azerbaijan è avvolto da una seconda pelle di lame di legno dentro le quali sono incastrate tre grandi sfere di vetro; nel Bahrein sarete tra i frutteti, mentre quello del Belgio è un modello di città responsabile con una fattoria all’interno.
Riconoscerete la Bielorussia per una ruota alta 30 metri, la “ruota della vita” con tanto di fiume e miniere di sale. Potrete camminare sulle reti, dato che il messaggio dovrebbe la rete come soluzione alla fame nel mondo; l’edificio del Cile è come un ponte di legno avvolto da uno scheletro di travi incrociate, mentre la Cina è riconoscibile per il tetto ondulato in stile pechinese. La Colombia riproduce le varie zone climatiche del mondo grazie al suo territorio che va da 0 a 5 mila metri, la Corea del Sud, invece, ha uno spazio architettonico che ricorda il moon jar, il tradizionale vaso di ceramica coreano che ricorda la forma della luna piena.
In Ecuador colpiscono i colori, mentre gli Emirati Arabi Uniti (padiglione realizzato da Norman Foster), si presentano come un canyon a curve. L’Estonia è tutta in legno e ha delle altalene sulle quali dondolarsi producendo energia elettrica. La Francia omaggia il mercato coperto e sulla facciata crescono luppolo ed erbe aromatiche, mentre la Germania si presenta come un terreno sul quale crescono idee. Il Giappone ha la forma delle case tradizionali di Kyoto, l’Indonesia racconta la relazione tra pescatori e contadini, l’Iran inspira il suo padiglione a un sofreh, un riquadro di stoffa che imbandisce la tavola delle occasioni di festa. L’Irlanda è una barca di legno all’interno di una piscina, mentre Israele si presenta con una parete alta 12 metri e lunga 70 rivestita da un giardino verticale. Il Kazakistan è ricoperto da scaglie che riflettono la luce, il Kuwait (disegnato da Italo Rota) ricorda la tradizionali barche a vela, la Lituania richiama l’immagine di una bilancia in equilibrio tra storia e tecnologia, la Moldavia rimanda la mente a una grande mela affettata, la Malesia ha la forma di quattro semi enormi tipici della foresta pluviale, mentre il Marocco è in stile berbero e si erge come una kasba in legno e argilla e il Quatar, un mercato arabo. Arrivare in Messico significa farsi spazio tra le foglie essicate di una pannocchia, mentre il Principato di Monaco è una tenda di legno rivestita dai giardini.
Il Nepal dispone i suoi edifici a mandala, un diagramma formato dall’unione di diverse figure geometriche; l’Oman è una fortezza, i Paesi Bassi una ruota panoramica con luminarie e neon colorati che esprimono la capacità di educare divertendosi, la Polonia una mela, uno dei prodotti più esportati del Paese. Il tema scelto dalla Gran Bretagna è “coltivato in GB e condiviso globalmente” che si esprime con la metafora dell’alveare. Al centro del padiglione della Repubblica Ceca c’è l’acqua, mentre la Romania ha ricreato il suo tipico villaggio e la Russia ha costruito una terrazza lunga 30 metri per ricordare i suoi campi sconfinati. La Slovacchia punta sulla rigenerazione si sé stessi, la Slovenia sulle alture diverse che la caratterizzano. La Spagna è una serra con due navate gotiche: una, la tradizione e l’altra l’innovazione, mentre gli Stati Uniti esaltano la loro storia agricola con un padiglione che è un enorme granaio all’aperto. In Sudan si entra nel cortile di una casa tipica per assaggiare piatti tradizionali; la Svizzera ha quattro torri piene di caffè, rondelle di mele, acqua e sale e invece, la Thailandia ha la forma del grande cappello indossato dai coltivatori di riso.
La Turchia richiama la propria cultura con una piazza ombreggiata da platani e fontane, il Turkmenistan ha al suo interno un grande tappeto di led che riproduce alcuni dei più belli tappeti turkmeni, all’estremità dell’Ungheria ci sono due tamburi sciamanici e al centro un’arca di Noè, mentre l’Uruguay punta sul concetto d vita che cresce raffigurandosi con una spirale, il Vietnam è un insieme di strutture ricoperte di bambù che emergono da una piscina. E, infine, la Santa Sede contiene due capolavori: l’istituzione dell’Eucarestia di Rubens e L’ultima cena del Tintoretto.
di Elena Caccia