Trapani: tra Marsala e i vini di Pantelleria
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Viaggio vinicolo a Trapani tra il Marsala e i vini di Pantelleria. Un territorio ricchissimo tra quattro Doc: Alcamo, Delia Nivolelli, Erice e Salaparuta
di Elena Caccia
Grillo, Insolia e Nero d’Avola sono i vitigni di questa parte della Sicilia Sud-Occidentale legata a Erice e a Trapani. Marsala, è una delle Doc interessate. La fama enologica di questo vino liquoroso e da meditazione è nota in tutto il mondo. Da non dimenticare un’eccellenza del territorio: il Passito di Pantelleria, prodotto nell’isola nel cuore del Mediterraneo, geograficamente più vicina all’africa che all’Italia. Lo Zibibbo da vita alle uve del Passito di Pantelleria, un nettare straordinario che si riconosce per il profumo intenso, carico di sfumature di miele, datteri e frutta matura. Dalle uve non appassite, invece, si ottiene il Moscato di Pantelleria, nella versione liquorosa e spumante.
Un’altra denominazione significativa è Alcamo, nella quale rientrano Vi rientrano il bianco, il rosato, il rosso novello e riserva, Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Muller Thurgau, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Nero d'Avola, Merlot e Syrah. Accompagna bene piatti a base di carne e formaggi stagionati. Va bevuto entro i tre anni dalla vendemmia.
Tornando in direzione di Mazara del Vallo, si produce il Delia Nivolelli; Il bianco si distingue per il suo colore giallo paglierino con riflessi verdolini, il profumo delicato e fruttato, il gusto asciutto e armonico. Il rosso è di un colore intenso, granato e vivace, con un profumo delicatamente fruttato. Al gusto si presenta caldo, sapido, asciutto e armonico.
La Doc Erice si produce alle pendici del monte Erice, una zona dalle particolari caratteristiche climatiche e morfologiche che fanno di questo vino uno dei più pregiati della Sicilia; la versione bianca ha un profumo delicato e fragrante, il sapore secco, armonico e vivace; la rossa, invece, ha intensi riflessi rubino. L’ultima Doc interessata è la Salaparuta; in questo comune, tra le colline della valle del Belice, al centro dell'area archeologica di Segesta e Selinunte, si producono vini bianchi e rossi ai quali è stata riconosciuta la denominazione Doc a partire dalla vendemmia del 2006.
di Elena Caccia
Grillo, Insolia e Nero d’Avola sono i vitigni di questa parte della Sicilia Sud-Occidentale legata a Erice e a Trapani. Marsala, è una delle Doc interessate. La fama enologica di questo vino liquoroso e da meditazione è nota in tutto il mondo. Da non dimenticare un’eccellenza del territorio: il Passito di Pantelleria, prodotto nell’isola nel cuore del Mediterraneo, geograficamente più vicina all’africa che all’Italia. Lo Zibibbo da vita alle uve del Passito di Pantelleria, un nettare straordinario che si riconosce per il profumo intenso, carico di sfumature di miele, datteri e frutta matura. Dalle uve non appassite, invece, si ottiene il Moscato di Pantelleria, nella versione liquorosa e spumante.
Un’altra denominazione significativa è Alcamo, nella quale rientrano Vi rientrano il bianco, il rosato, il rosso novello e riserva, Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Muller Thurgau, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Nero d'Avola, Merlot e Syrah. Accompagna bene piatti a base di carne e formaggi stagionati. Va bevuto entro i tre anni dalla vendemmia.
Tornando in direzione di Mazara del Vallo, si produce il Delia Nivolelli; Il bianco si distingue per il suo colore giallo paglierino con riflessi verdolini, il profumo delicato e fruttato, il gusto asciutto e armonico. Il rosso è di un colore intenso, granato e vivace, con un profumo delicatamente fruttato. Al gusto si presenta caldo, sapido, asciutto e armonico.
La Doc Erice si produce alle pendici del monte Erice, una zona dalle particolari caratteristiche climatiche e morfologiche che fanno di questo vino uno dei più pregiati della Sicilia; la versione bianca ha un profumo delicato e fragrante, il sapore secco, armonico e vivace; la rossa, invece, ha intensi riflessi rubino. L’ultima Doc interessata è la Salaparuta; in questo comune, tra le colline della valle del Belice, al centro dell'area archeologica di Segesta e Selinunte, si producono vini bianchi e rossi ai quali è stata riconosciuta la denominazione Doc a partire dalla vendemmia del 2006.