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Tra due anni il Riesling sarà anche Riserva. Lo promette Travaglino

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Un nuovo Riesling versione Riserva e un impegno costante nei confronti del Pinot nero, soprattutto Metodo Classico. Sono gli obiettivi di Travaglino, storica cantina dell’Oltrepo Pavese. Da raggiungere anche grazie all’arrivo del nuovo enologo: Carlo Casavecchia

Tra due anni Travaglino, storica cantina dell’Oltrepo Pavese, uscirà sul mercato con un nuovo vino: un Riesling Riserva. Certo, serve attendere, e la notizia non ha carattere di “godimento immediato”, ma si tratta di una scelta significativa sia per la cantina sia per il territorio. «Campo della Fojada, il nostro Riesling Superiore, uscirà in versione Riserva nell’annata 2014, in versione Riserva», ha raccontato a saporie.com Cristina Cerri, titolare ed export manager di Travaglino. «Nel 2010 abbiamo messo a dimora una nuova vigna di due ettari, tutta a Riesling Renano, che darà i suoi frutti nel 2016. A questa, si aggiungono gli otto ettari che avevamo già impiantato nel 1997. Carlo Casavecchia, il nostro nuovo enologo, e anche noi, crediamo molto nelle potenzialità del Riesling in Oltrepo».
Campo della Fojada è un vino che nasce da uve Riesling in purezza allevate in terreni calcarei, argillosi, su marne ed arenarie, a tratti anche sassoso e gessoso. Dopo la vinificazione in bianco, con una parziale e breve criomacerazione delle bucce, la fermentazione avviene in piccole vasche inox; dopo il travaso, affina in bottiglia. Si trova in enoteca a circa 15 euro e si abbina perfettamente a piatti di pesce e crostacei.
 
Oltrepo Pavese è sinonimo di Pinot nero. Sono infatti tre mila gli ettari coltivati con questo vitigno, amato e odiato da ogni enologo. Se da una parte, infatti, è in grado di dare esiti straordinari e si presa a essere declinato in tutte le versioni (in bianco, spumantizzato, in rosso e anche passito), dall’altra è complesso, insomma, rappresenta una prova impegnativa. Travaglino lo sa bene; lo vinifica da sempre (lo declina in sette referenze) puntando soprattutto sull’interpretazione del Metodo Classico a base Pino nero. Cuvèe 59, Pinot nero all’85% e Chardonnay per il 15%, segue una vinificazione in bianco con pressatura soffice, fermenta in acciaio e sosta sui lieviti per 24 mesi. Questa breve permanenza rende queste bollicine piacevoli, non eccessivamente strutturate e adatte ad antipasti e piatti, in generale, non troppo complessi. Adatto all’estate, insomma!
 
www.travaglino.it
 
di Elena Caccia

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