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Solo 1 persona su 9 compra cibo on line

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Gli italiani sono ancora lontanissimi dall’idea di essere dei compratori on line. Lo dice uno studio UPS che ha analizzato la strada percorsa da chi comincia a guardare un sito con l’intenzione di acquistare, ma poi si blocca. I motivi? Soprattutto costi e tempi di spedizione

Se dovessimo parlare solo del mondo del vino diremmo che la meta è ancora lontana, anzi, lontanissima. Il 65% delle cantine italiane, infatti, non vende on line; lo dice un sondaggio svolto da Grs Ricerca e Strategia per Wine2wine su 450 aziende in tutta Italia. E in ambito gastronomico? Il finale è analogo, perché 9 italiani su 10 non concludono l’acquisto. Lo dimostra uno studio europeo condotto su mille italiani (e 6.200 europei) “UPS pulse of the online shopper” che ha analizzato il percorso verso l’acquisto di un acquirente on line.
 
Ebbene, chi compra on line ha circa 40 anni, un impiego a tempo indeterminato e vive nel 58% dei casi in città e in nuclei famigliari costituiti da 3 o 4 persone. Ma sono ancora più eloquenti (e per certi versi, preoccupanti) i dati relativi a chi compra prodotti gastronomici, vini e liquori: solo l’8% compra via internet (fonte Nielsen). Lo studio UPS ha evidenziato la nascita di una nuova figura, il flexi shopper in grado di comprare passando da un canale all’altro, a seconda del prodotto, ma che, quando lo fanno on line cercano informazioni complete e la massima convenienza possibile.
 
Insomma, non si compra volentieri on line nel nostro Paese. Le motivazioni? Certamente una scarsa abitudine al gesto, ma anche costi di spedizione che restano ancora piuttosto alti e, in certi casi, tempi di consegna incerti.
 
di Elena Caccia

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