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Pepi, il Sauvignon di montagna di Tramin

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La Cantina altoatesina nota per i suoi grandi bianchi da invecchiamento ha studiato il Sauvignon individuando due vigneti della medesima varietà che per caratteristiche, potessero dare uve diverse, ma complementari fra loro. Ne è nato Pepi, un bianco interessante da provare con pesce e carni bianche

La sua specialità sono i bianchi, aromatici, eleganti e longevi. Parliamo di una cantina d’eccellenza in Alto Adige: Tramin. E Pepi, il nuovo Sauvignon capostipite in casa Tramin, conferma la regola.
 
Tutto nasce dai terreni. La cantina ha infatti svolto un attento lavoro di selezione e di studio dei vigneti di Sauvignon che tenesse conto di alcuni criteri: l’età (avanzata), l’altitudine e le diverse esposizioni al sole. Sono state individuate, quindi, due microzone interessanti di Termeno: Penon, a ovest e Pinzon, a est, entrambe a 450 metri di altitudine, in terreni ghiaiosi, calcarei e argillosi. L’aspetto interessante è che i due vigneti, essendo sui versanti opposti della stessa vallata, beneficiano del calore del sole in tempi e modi diversi: a Penon di mattina e a Pinzon nel pomeriggio. Questa diversa esposizione e le comuni elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte, fanno sì che le uve acquisiscano profumi straordinari che regalano, poi, al vino.
 
Una volta vendemmiate, le uve sono sottoposte a un’immediata pressatura soffice; il contatto con i lieviti è lungo, 8 mesi in grandi botti di rovere, senza svolgere la malolattica.
Nel bicchiere si esprime con un colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, mentre, al naso, emergono le note fiorite di sambuco e ortica con, sul finale, un tocco esotico di mango, papaya, pesca e uva spina.  Suggeriamo di assaggiarlo in abbinamento a primi piatti a base di pesce, carne bianca e anche con gli asparagi. Si compra in enoteca a 13 euro.
 
di Elena Caccia

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