Nobile di Montepulciano. Cresce la quota rosa
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In occasione della vendemmia, il Consorzio ha reso pubblico uno studio che dimostra come le donne siano sempre più strategiche nella produttiva di questa Docg. Il commerciale e il marketing sono le aree preferite
Il Nobile di Montepulciano è sempre di più un “affare tra donne”. Lo dice il Consorzio del Vino Nobile che, in occasione della vendemmia, ha presentato uno studio, dimostrando come le quote rosa impiegate nell’area del Nobile siano in crescita. Rispetto a dieci anni fa la presenza della donna alla guida di un’azienda di Vino Nobile è cresciuta del +15%, di oltre il 50% se si fa riferimento al 1980, anno nel quale è uscita la prima fascetta Docg, conservata proprio a Montepulciano. Tra le 75 Cantine associate al Consorzio, 16 sono condotte da donne e 11 sono quelle cointestate. Un totale quindi 27 imprese vitivinicole, pari al 36%, che hanno alla direzione una donna.
E in quale segmento sono più presenti le donne? La quota più importante si trova nelle aree commerciale e marketing: in questo caso sono 25 le aziende che hanno delegato a una donna questi ruoli, vale a dire il 33% delle aziende vitivinicole di Montepulciano. Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. In questo caso sono 7 le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro di cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Il Consorzio del Vino Nobile inoltre è composto per il 65% da impiegati donna, mentre il Consiglio di amministrazione consortile è composto da 3 donne su 12 rappresentanti, di cui una di queste è presidente della commissione promozione.
Quanto alla forza lavoro, oltre agli stagionali (circa mille persone in vigna), sono circa 1200 gli addetti del settore, di cui il 60% tra i 20 e 40 anni, senza calcolare l’indotto che è calcolato intorno al 70% dell’economia locale (dalle tipografie, agli studi di architettura, passando per il turismo legato al vino e tanto altro).
di Elena Caccia
Il Nobile di Montepulciano è sempre di più un “affare tra donne”. Lo dice il Consorzio del Vino Nobile che, in occasione della vendemmia, ha presentato uno studio, dimostrando come le quote rosa impiegate nell’area del Nobile siano in crescita. Rispetto a dieci anni fa la presenza della donna alla guida di un’azienda di Vino Nobile è cresciuta del +15%, di oltre il 50% se si fa riferimento al 1980, anno nel quale è uscita la prima fascetta Docg, conservata proprio a Montepulciano. Tra le 75 Cantine associate al Consorzio, 16 sono condotte da donne e 11 sono quelle cointestate. Un totale quindi 27 imprese vitivinicole, pari al 36%, che hanno alla direzione una donna.
E in quale segmento sono più presenti le donne? La quota più importante si trova nelle aree commerciale e marketing: in questo caso sono 25 le aziende che hanno delegato a una donna questi ruoli, vale a dire il 33% delle aziende vitivinicole di Montepulciano. Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. In questo caso sono 7 le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro di cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Il Consorzio del Vino Nobile inoltre è composto per il 65% da impiegati donna, mentre il Consiglio di amministrazione consortile è composto da 3 donne su 12 rappresentanti, di cui una di queste è presidente della commissione promozione.
Quanto alla forza lavoro, oltre agli stagionali (circa mille persone in vigna), sono circa 1200 gli addetti del settore, di cui il 60% tra i 20 e 40 anni, senza calcolare l’indotto che è calcolato intorno al 70% dell’economia locale (dalle tipografie, agli studi di architettura, passando per il turismo legato al vino e tanto altro).
di Elena Caccia