Il Vinsanto ha la sua casa a Pistoia
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Le sue origini risalgono al Medioevo e si tratta di uno dei vini più antichi e tipici della Toscana. Prodotto da uve di Trebbiano e Malvasia, il Vinsanto è considerato il "vino dell'amicizia"
di Elena Caccia
Le colline della provincia di Pistoia sono un fertile terreno per alcuni vitigni importantissimi per la Toscana. Parliamo di Sangiovese, Canaiolo nero, Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti che danno vita a Doc e Docg come Chianti Montalbano, Colline Pistoiesi e Rosso dell’Etruria Centrale, denominazioni tipiche dell’Alta Toscana.
Il Chianti Montalbano appartiene alla famiglia dei vini del Chianti. Già nel 1200 i vescovi di Pistoia facevano arrivare questo vino da servire alla loro mensa. L’uvaggio è Sangiovese (75%), Canaiolo (fino al 10%), Malvasia bianca e Trebbiano (insieme o da soli fino al 10%).
Questo vino è una Docg e il vino è un rosso giovane, brillante e beverino, da bere in compagnia di primi piatti al sugo rosso, insaccati, arrosti, bolliti e carni rosse alla griglia.
Questa terra di rossi ci regala anche un bianco molto particolare: il Bianco della Valdinievole a base di Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Canaiolo bianco e Vermentino. Si tratta di una delle Doc più piccole della Toscana e il suo territorio di produzione si estende tra le province di Pistoia e Lucca. Armonico, dal sapore secco, talvolta tendente al frizzante, è perfetto con antipasti delicati, piatti di pesce e fritti.
Tra le produzioni d’eccellenza c’è anche quella del Vinsanto, uno dei vini più antichi e tipici della Toscana, le cui origini risalgono al Medioevo. Il Vinsanto, prodotto da uve di Trebbiano e Malvasia, è considerato il “vino dell’amicizia”, perché nella cultura contadina era abitudine offrirne un bicchiere agli ospiti per brindare durante le occasioni di festa.
di Elena Caccia
Le colline della provincia di Pistoia sono un fertile terreno per alcuni vitigni importantissimi per la Toscana. Parliamo di Sangiovese, Canaiolo nero, Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti che danno vita a Doc e Docg come Chianti Montalbano, Colline Pistoiesi e Rosso dell’Etruria Centrale, denominazioni tipiche dell’Alta Toscana.
Il Chianti Montalbano appartiene alla famiglia dei vini del Chianti. Già nel 1200 i vescovi di Pistoia facevano arrivare questo vino da servire alla loro mensa. L’uvaggio è Sangiovese (75%), Canaiolo (fino al 10%), Malvasia bianca e Trebbiano (insieme o da soli fino al 10%).
Questo vino è una Docg e il vino è un rosso giovane, brillante e beverino, da bere in compagnia di primi piatti al sugo rosso, insaccati, arrosti, bolliti e carni rosse alla griglia.
Questa terra di rossi ci regala anche un bianco molto particolare: il Bianco della Valdinievole a base di Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Canaiolo bianco e Vermentino. Si tratta di una delle Doc più piccole della Toscana e il suo territorio di produzione si estende tra le province di Pistoia e Lucca. Armonico, dal sapore secco, talvolta tendente al frizzante, è perfetto con antipasti delicati, piatti di pesce e fritti.
Tra le produzioni d’eccellenza c’è anche quella del Vinsanto, uno dei vini più antichi e tipici della Toscana, le cui origini risalgono al Medioevo. Il Vinsanto, prodotto da uve di Trebbiano e Malvasia, è considerato il “vino dell’amicizia”, perché nella cultura contadina era abitudine offrirne un bicchiere agli ospiti per brindare durante le occasioni di festa.