Fare, vedere, gustare. Viaggio a Novara...in pillole!
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Al confine tra il Piemonte e la Lombardia, Novara porta con sè le caratteristiche di entrambe le regioni. A misura d'uomo, sempre più vivace e artististicamente di valore, la città sta vivendo un momento di particolare interesse da parte dei turisti di tutta Italia. Queste le cose da non perdere!
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli
Chilometricamente molto vicina a Milano, di fatto in Piemonte, Novara è una città di confine tra queste due regioni e porta con sè l'anima di entrambe. Da vedere il centro storico molto ben conservato, la campagna fatta di un'affascinante distesa di risaie e poco distante, le colline vitate. E, parlando di gastronomia, qualche giorno qui non può prescindere dall'assaggio del salame della Duja, del pane di San Gaudenzio o di un bel piatto di rane fritte.
SAPEVATE CHE...
- Novara è chiamata la città dei “sciavatin”, poiché è sede dell’Antica Università dei Calzolai, fondata nel 1185 per promuovere la nobile arte. La torre a forma di deschetto di ciabattino di di palazzo Natta è un omaggio al mestiere.
- Piazza Cesare Battisti, ovvero per i novaresi “piazza delle erbe”, ha sulla pavimentazione un segno che indica il centro fisico della città. Leggenda vuole anche che questo sia un punto magico.
- In vicolo Canonica c’è una colonna a destra considerata il barometro naturale della città. La pietra cambia colore, al cambiare del tempo.
DA VEDERE
- La Basilica di San Gaudenzio a Novara edificata alla fine del Cinquecento su un disegno del Tibaldi. Straordinaria la cupola dell’Antonelli, alta 121 metri, tutta in muratura, con, in cima, la statua di Cristo Salvatore.
- L’Abbazia di San Nazzaro della Costa a Novara, un emozionante esempio di romanico.
- Il Castello visconteo sforzesco di Galliate. Simile a quello di Milano, ma in dimensioni ridotte è circondato dal fossato difensivo. All’interno si trovano musei (c’è anche quello dedicato al pilota galliatese Achille Varzi) e la bella biblioteca affrescata.
- Il mulino vecchio ad acqua a Bellinzago Novarese, a pochi chilometri dalla città. Si tratta dell’unico ancora funzionante dei tantissimi che un tempo popolavano il parco del Ticino.
DA ASSAGGIARE
- Il gorgonzola (dolce o piccante Dop) di uno dei tanti artigiani di Novara.
- La paniscia, piatto espressione della poesia e delle risaie novaresi a base di riso, fagioli e verze. C’è una ricetta base, ma ogni famiglia a Novara la prepara a modo suo.
- Le rane, fritte o in umido, accompagnate da un risotto.
- Il salame della Duja, piccola salsiccia cruda conservata sotto lo strutto in orci di terracotta.
- I gramolini, dolci tipici di Galliate, con zucchero, farina, burro, uvetta e ricoperti di fine granella di zucchero.
- I biscotti di Novara, 2 grammi l’uno, a base solo di farina di grano, zucchero e uova, stampati sulla carta paglia. Squisiti.
- Il pane di San Gaudenzio, una specie di panettone prodotto solo a Novara con farina, burro, zucchero, uova, uvetta sultanina e aroma di vaniglia.
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli
Chilometricamente molto vicina a Milano, di fatto in Piemonte, Novara è una città di confine tra queste due regioni e porta con sè l'anima di entrambe. Da vedere il centro storico molto ben conservato, la campagna fatta di un'affascinante distesa di risaie e poco distante, le colline vitate. E, parlando di gastronomia, qualche giorno qui non può prescindere dall'assaggio del salame della Duja, del pane di San Gaudenzio o di un bel piatto di rane fritte.
SAPEVATE CHE...
- Novara è chiamata la città dei “sciavatin”, poiché è sede dell’Antica Università dei Calzolai, fondata nel 1185 per promuovere la nobile arte. La torre a forma di deschetto di ciabattino di di palazzo Natta è un omaggio al mestiere.
- Piazza Cesare Battisti, ovvero per i novaresi “piazza delle erbe”, ha sulla pavimentazione un segno che indica il centro fisico della città. Leggenda vuole anche che questo sia un punto magico.
- In vicolo Canonica c’è una colonna a destra considerata il barometro naturale della città. La pietra cambia colore, al cambiare del tempo.
DA VEDERE
- La Basilica di San Gaudenzio a Novara edificata alla fine del Cinquecento su un disegno del Tibaldi. Straordinaria la cupola dell’Antonelli, alta 121 metri, tutta in muratura, con, in cima, la statua di Cristo Salvatore.
- L’Abbazia di San Nazzaro della Costa a Novara, un emozionante esempio di romanico.
- Il Castello visconteo sforzesco di Galliate. Simile a quello di Milano, ma in dimensioni ridotte è circondato dal fossato difensivo. All’interno si trovano musei (c’è anche quello dedicato al pilota galliatese Achille Varzi) e la bella biblioteca affrescata.
- Il mulino vecchio ad acqua a Bellinzago Novarese, a pochi chilometri dalla città. Si tratta dell’unico ancora funzionante dei tantissimi che un tempo popolavano il parco del Ticino.
DA ASSAGGIARE
- Il gorgonzola (dolce o piccante Dop) di uno dei tanti artigiani di Novara.
- La paniscia, piatto espressione della poesia e delle risaie novaresi a base di riso, fagioli e verze. C’è una ricetta base, ma ogni famiglia a Novara la prepara a modo suo.
- Le rane, fritte o in umido, accompagnate da un risotto.
- Il salame della Duja, piccola salsiccia cruda conservata sotto lo strutto in orci di terracotta.
- I gramolini, dolci tipici di Galliate, con zucchero, farina, burro, uvetta e ricoperti di fine granella di zucchero.
- I biscotti di Novara, 2 grammi l’uno, a base solo di farina di grano, zucchero e uova, stampati sulla carta paglia. Squisiti.
- Il pane di San Gaudenzio, una specie di panettone prodotto solo a Novara con farina, burro, zucchero, uova, uvetta sultanina e aroma di vaniglia.