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Colli Euganei, terra di vini vulcanici

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Abbiamo assaggiato per voi alcune etichette che rappresentano il territorio dei Colli Euganei. Siamo nel padovano, all'interno di un paesaggio bellissimo che vale l'esplorazione!

I Colli Euganei sono delle morbide alture di origine vulcanica che si estendono a sud ovest di Padova. Ne fanno parte 15 comuni che si estendono in terre dai suoli e dai microclimi variegati dove si producono vini rossi e bianchi che hanno ottenuto la Doc nel 1969. Nel 2011 è arrivata la Docg per il Fior d’Arancio, espressione locale del Moscato giallo in versione spumante (dolce), ma anche secca e passita. 

Eccellenze sbarcate a Roma in occasione della presentazione del Volcanic Wines, manifestazione che si terrà a maggio 2016 proprio nei Colli Euganei, riunendo 11 consorzi e 100 cantine da tutto il Paese, tra cui quelle dei produttori appartenenti al Consorzio di Tutela Colli Euganei. Ne abbiamo intervistati cinque sulle novità enologiche del territorio.
 
 Filippo Gamba dell’azienda biodinamica Alla Costiera
- Cos’è cambiato nei Colli Euganei con la Docg Fior d’Arancio?
Il riconoscimento ha dato nuovo impulso alla zona. Io produco solo lo spumante e il passito Fior d’Arancio, non la versione secca, che è una nuova tendenza enologica. Una tipologia per cui preferisco usare il Moscato bianco, che dà un vino più intrigante con un’acidità importante e una maggiore longevità.
Il nostro consiglio! Sono ottimi sia Agnese 2014, sia il passito Fiore della Costiera 2008.
 
Franco Zanovello della cantina biologica Ca’Lustra
- Parliamo del Manzoni, un vitigno da outsider
È un vino che prende il nome da Luigi Manzoni, professore della Scuola Enologica di Conegliano. Ha la Doc da un decennio, ma io l’avevo piantato già nel 1981, quando era ancora sconosciuto. Poi è venuto allo scoperto, perché sui nostri terreni dà dei risultati notevoli.
Il nostro consiglio! Il Manzoni Doc Pedevenda 2013 è elegante e strutturato. Assai interessante è anche il Moscato secco Doc A Cengia 2014.
 
Emanuele Gambalonga dell’omonima azienda.
- Cosa pensa della versione secca del Fior d’arancio?
Tutto il bene possibile, non a caso ha la denominazione garantita da 4 anni. Credo profondamente in quest’interpretazione, perché lo spumante - per quanto eccezionale – si beve solo in certe occasioni, mentre il vino fermo ha una grande versatilità a tavola.
Il nostro consiglio! Notevoli il Fior d’arancio secco Docg Jelmo 2013 come pure il Fior d’Arancio Spumante Docg 2014.
 
Giovanni Zini di Fattoria Eolia
- Cosa c’è di nuovo nella produzione dei rossi Colli Euganei?
La novità sta nel poter variare le percentuali di Cabernet Sauvignon e Merlot, da quando il disciplinare si è un po’ liberato da certe rigidità. Per esempio, con il nostro Colli Euganei Rosso Doc Dragone 2013 ho osato far prevalere il primo vitigno per togliere stucchevolezza e dare maggiore volume.
Il nostro consiglio! Particolare il Rubinara, un bianco fresco ottenuto da uve fuori dalla Doc Fior d’Arancio (Garganega e Trebbiano).

Claudio Serena, responsabile commerciale dell’azienda Vignalta.
- In che direzione va la Doc Colli Euganei?
C’è un innalzamento della qualità dei vini e una maggiore notorietà della denominazione. Peraltro, i nostri terreni vulcanici stanno dando dei rossi di grande carattere, come il nostro Colli Euganei Doc Gemola 2008, prodotto con Merlot e vero Cabernet Franc, non con il Carmenere, che ne ha vestito abusivamente i panni per molto tempo.
Il nostro consiglio! Di spicco il Rosso Riserva Doc 2010, magnifico il Fior d’Arancio Passito Docg Alpianae 2012.
 
di Clara Ippolito
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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