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A tavola con... Gigi Proietti!

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Gigi Proietti e la cucina. Una passione che coltiva fin da piccolo. I suoi piatti preferiti? Tutti romani. Saporie.com l'ha intervistato per voi e siamo anche riusciti anche a farci dare la sua ricetta dell'abbacchio in brodo, il suo piatto preferito!

Chi non conosce Gigi Proietti? Cresciuto ad amatriciane e gricia (che sarebbe l’antenata della pasta all’amatriciana) Gigi Proietti, avvocato mancato, diventa famoso negli anni Settanta con la commedia musicale Alleluja Brava Gente e A me gli occhi please, primo one man show italiano. Da quel momento la sua carriera è stata un continuo crescendo. Gli spettacoli, le serie tv e i film da quel momento non si contano più, alcuni anche a tema “gastronomico” come la Mortadella, un film del 1971 diretto da Monicelli oppure Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa di Ted Kotcheff e la fiction Mai storie d’amore in cucina di RaiUno.
 
Grande appassionato di cucina, e di buona tavola, Saporie.com l’ha incontrato per farsi un po’ raccontare come sia nato e cresciuto negli anni questo suo interesse. «Amo molto stare a tavola, tant’ è vero che, per un periodo, ho avuto in gestione anche un ristorante», racconta l’attore divertito: inattesa rivelazione di un mattatore buongustaio che adora la trippa alla romana, la coda alla vaccinara, i carciofi alla giudìa, la carbonara e l’abbacchio brodettato, il suo preferito.

«L’abbacchio è un cult della tavola romana, ormai quasi dimenticato, meno noto del classico abbacchio al forno, ma più saporito perché a fine cottura si aggiunge una salsina a base di tuorli sbattuti e succo di limone», spiega Proietti. «È un piatto che, nel ricordo, lego a mio padre, perché gli piaceva tanto; da ragazzino fu lui a insegnarmi a mangiare anche la testarella d’agnello, che aveva un sapore straordinario…».
 
Gusti da romano verace quelli del Gigi nazionale, che non è molto goloso di dolci. «Ho cominciato ad apprezzarli tardi, con l’età», dice ridendo. «Vado matto per il ciambellone, perché non è intrugliato, cioè troppo elaborato ma, soprattutto, per le meringhe: so’ così bianche, leggere, friabili e non ti appesantiscono per niente».
Durante la nostra intervista, siamo anche riusciti a estorcere a Gigi la ricetta del suo abbacchio che, ha ammesso, cucina di persona in occasioni speciali.
  L’abbacchio brodettato di Gigi
                                                               
Ingredienti per 6 persone
 
1 ½ di agnello tagliato a pezzi
½ bicchiere di olio extravergine d’oliva
50 g di prosciutto crudo a dadini
½ cipolla a fettine sottili
½ cucchiaio di farina
½ bicchiere di vino bianco secco
3 tuorli sbattuti
il succo di 1 limone filtrato
1 trito di prezzemolo
qualche foglia di maggiorana
 
E lui lo prepara così!
 
Mettete in un tegame l’olio, il prosciutto, la cipolla e i pezzi di agnello. Cuocete a fuoco moderato, facendo imbiondire appena la cipolla. Aggiustate di sale e pepe poi, mentre la carne si rosola, spolveratevi sopra la farina. Bagnate con il vino e fate asciugare.
Quindi, versate nel tegame dell’acqua tiepida fino a coprire quasi completamente l’agnello. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere: se il piatto dovesse asciugarsi troppo, aggiungete altra acqua, mantenendo però il fondo denso.
 
Pochi minuti prima della fine della cottura, in una scodella battete i tuorli e diluitevi il succo di limone. Unite anche le erbette e, spostando il tegame dal fuoco, versate il liquido sulla carne, amalgamandolo con il sugo di base, cosicché diventi una morbida salsina. Ma attenzione a non farlo “stracciare”.  E buon appetito!
 
di Clara Ippolito
 
 
 
 
 
 
 
 

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