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Con la ricetta di oggi vi portiamo nelle Marche, e in particolare nella zona di Urbino, alla scoperta di un prodotto tipico di questa regione: la crescia marchigiana. Grazie all’aiuto di chef S...
Versare la farina in una ciotola capiente
Rompere al centro l'uovo.
Aggiungere 50 gr di strutto a temperatura ambiente.
Aggiungere il latte, il sale e il pepe.
Impastare, aggiungendo l’acqua poco alla volta, fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Formare un panetto e farlo riposare coperto per mezz’ora.
Trascorsa la mezz’ora, dividere l’impasto in 8 panetti tondi.
Stendere ogni panetto con il mattarello realizzando un disco sottile.
Spalmare il restante strutto su ogni disco.
Arrotolare la sfoglia su se stessa in un rotolino.
Poi arrotolarla ancora formando una spirale o una chiocciola.
Lasciar riposare le spirali in frigo per 30 minuti, coperte con pellicola trasparente.
Poi stenderle con il mattarello realizzando delle sfoglie di circa 3 mm.
Cuocere la crescia sul tradizionale testo o su una padella antiaderente ben calda. La cottura dovrà essere a fiamma alta e veloce per mantenerla morbida ed evitare che si secchi.
Non appena si saranno formate le classiche bruciacchiature dovute alle bolle, girarla per farla cuocere dall’altro lato.
Man mano che saranno pronte sistemarle in un piatto e farcirle.
Con la ricetta di oggi vi portiamo nelle Marche, e in particolare nella zona di Urbino, alla scoperta di un prodotto tipico di questa regione: la crescia marchigiana. Grazie all’aiuto di chef Stefano De Gregorio, in arte chef Deg, potrete imparare a conoscere questa specialità e a prepararla partendo da zero, per poi farcirla con ciò che preferite.
Con crescia marchigiana, o crescia sfogliata, si intende una focaccia, simile alla piadina, tipica della regione delle Marche ma diffusa anche in Umbria. Si pensa che l’origine possa essere comune a quella della preparazione romagnola, da ricercare probabilmente nel pane in uso presso l'esercito bizantino, di stanza per secoli in Romagna, nel nord delle Marche e nella Valle Umbra.
Le due preparazioni però non sono uguali: nella ricetta della crescia sfogliata vengono infatti aggiunte le uova, il latte e il pepe, rendendola più saporita e più spessa rispetto alla piada romagnola.
Attenzione a non confonderla però con la crescia pasquale, chiamata anche pizza di Pasqua, ricetta tradizionale delle stesse zone. Nelle Marche infatti il nome di crescia è usato anche per indicate una torta salata alta a base di farina, uova, pecorino e parmigiano, tradizionalmente servito a colazione la mattina di Pasqua o come antipasto durante il pranzo pasquale
La preparazione della crescia sfogliata è molto semplice. Una volta impastata la farina con uova, strutto, latte, sale, pepe e un po’ di acqua tiepida, si formano tante palline quante sono le crescie che si vogliono ottenere. A questo punto la superficie dell’impasto dev’essere unta con un po’ di strutto e arrotolata su se stessa, per poi essere arrotolata nuovamente formando una spirale. Ogni spirale dev’essere poi stesa con il mattarello e cotta sul testo, strumento su cui la si cuoce tradizionalmente, o una padella antiaderente. Una volta pronta, potete farcire la vostra crescia marchigiana come preferite: con salumi e formaggi, ma anche con insalata, pomodoro o verdure grigliate. Lo chef ve la propone con un abbinamento classico e gustosissimo: prosciutto crudo, squaquerone e rucola.