La ribollita toscana, classica ricetta regionale, è interpretata dagli chef Marco Giorgetti e Daniele Barbieri del ristorante
La Vecchia Guardia di Milano, che fa parte dell'
Unione Ristoratori Italiani.
Si tratta di un piatto della
tradizione gastronomica italiana, è un piatto che deriva dalla classica zuppa di pane raffermo e verdure nella zona tra Pisa, Firenze e Arezzo. Si tratta di un piatto povero,
di origine contadine e veniva preparato in grandi quantità il venerdì, giorno "di magro" e quindi senza carne. Poi veniva
ribollito in padella nei giorni successivi, da qui il nome ribollita, perchè la vera zuppa si scalda almeno due volte.
Pellegrino Artusi la chiamava zuppa toscana di magro alla contadini, e la descriveva come: "questa zuppa che, per modestia, si fa dare l'epiteto di contadina, sono persuaso che sarà gradita a tutti, anche dai signori, se fatta con la dovuta attenzione". Qui viene spiegata passo per passo.
Per una ribollita perfetta ci vuole sicuramente del
cavolo nero che abbia preso almeno una gelata, altrimenti le foglie non saranno abbastanza tenere. Il
cavolo nero ha moltissime proprietà nutritive, puoi provarlo anche in questi
conchiglioni al pesto di cavolo nero. Niente fagioli in scatola, per la ribollita toscana sono d'obbligo i cannellini o i borlotti. Potete ridurne anche una parte in purea con una forchetta per aggiungere morbidezza alla zuppa. Importantissimo il
pane toscano raffermo, tagliato a fette. Se vi piace potete anche tostarlo prima di usarlo nella ricetta.