Il basilico genovese Dop è coltivato solo a Pra, un quartiere del capoluogo ligure.
BASILICO GENOVESE DOP
La coltivazione del basilico, nell’antichità, era diffusa in diverse aree del Mediterraneo. Stando alla testimonianza di Plinio il vecchio, i romani ne apprezzavano, in particolare, le peculiari proprietà curative e afrodisiache. Col passare del tempo, quella del basilico divenne una coltura tradizionale e il suo uso si estese rapidamente dal campo medico anche alla cucina.
Basilico e territorio
In Liguria, l’area di produzione del basilico si trovava intorno alla città di Genova e, in particolare, presso il quartiere Pra, dove la coltivazione del basilico è caratterizzata da una tradizione plurimillenaria e dove mare e basilico insieme creano una piantina dalle caratteristiche uniche, con un sapore che sembra concentrato, grazie al mix fortuito dell'aria salmastra che proviene dal mare e dalle caratteristiche del terreno. Il basilico di Pra insomma è unico, e non a caso è sempre stato rinomato per la sua qualità. Nei secoli la coltivazione di questo basilico si è allargata all’intera fascia marittima del territorio ligure e, fra il 2004 e il 2005, la cultivar del basilico genovese ha ritenuto il riconoscimento di denominazione a origine protetta, dove una disciplinare ne stabilisce le caratteristiche ideali e le zone di produzione.
La raccolta
La coltivazione del basilico genovese viene fatta durante tutto l'anno in un ambiente protetto come una serra o in pieno campo. Nella serra è obbligatoria la presenza di un impianto di ventilazione. Le piantine di basilico vengono raccolte, complete di radici, quando possiedono o due o quattro coppie di foglie. La raccolta è manuale e avviene su apposite assi di legno. E' un procedimento che richiede impegno e delicatezza. Per evitare infatti una precoce disidratazione è necessario confezionare il basilico con carta per alimenti avendo cura di proteggere bene le radici.
Caratteristiche e proprietà
Il basilico genovese Dop si distingue per le sue foglie con forma ovale e convessa, dal colore verde tenue. Il profumo del basilico genovese Dop è particolarmente delicato ed è assolutamente privo di quel retrogusto di menta che, invece, caratterizza gli altri pesti. Il Basilico genovese Dop è particolarmente indicato per la preparazione del classico pesto alla genovese e come ingrediente nei condimenti della cucina tipica ligure.
Il Consorzio e la tutela
Nel 2008 è stato riconosciuto il Consorzio di tutela del Basilico Genovese Dop che ha lo scopo di promuovere e valorizzare il prodotto, di tutelare la sua identità e di difenderlo dalle frodi e dai messaggi ingannevoli. Ne fanno parte quasi la totalità dei produttori locali del territorio.
Il basilico in cucina: come usarlo
Il basilico è molto usato in cucina ed ha anche proprietà diuretiche e digestive, tanto da essere protagonista anche in infusi e liquori digestivi. E' condimento sfizioso per una pizza o bruschetta, regala profumo e aroma a una pasta fresca al pomodoro o a una caprese. Provalo anche semplicemente in un'insalata di pomodori, condito solo con un filo di olio extravergine d'oliva (magari ligure). Il suo aroma intenso e piacevole insaporisce notevolmente i piatti.Attenzione però alle tempistiche: per mantenere intatto il suo aroma va aggiunto fresco e all'ultimo momento. In questo modo manterrà intatto il suo sapore. La cottura, infatti, riduce notevolmente il suo aroma.
Il 4 giugno 2006 è stato inaugurato il "Parco del basilico di Pra", allestito nella villa Lomellini-Doria-Podestà.
Curiosità sul pesto
La prima ricetta del pesto risalirebbe all’Ottocento, anche se all’epoca esistevano già altri tipi di salse pestate come l’agliata con aglio e noci, preparata in Liguria durante la repubblica marinara genovese e il pistou francese.
La ricetta originale del pesto
Secondo la tradizione il pesto va lavorato in un mortaio di marmo con un pestello in legno.
- Si unisce prima il basilico con l’aglio e si pestano fino a ottenere una crema uniforme.
- Successivamente si aggiungono i pinoli e si prosegue versando l’olio. Infine si completa con il formaggio.
- Generalmente andrebbe utilizzato metà pecorino e metà parmigiano, ma c’è chi personalizza la ricetta aggiungendo una quantità maggiore dell’uno o dell’altro.
Questo condimento è perfetto in abbinamento a primi piatti preparati con trofie, gnocchi di patate e linguine, ma anche a minestroni. Il pesto, infine, si può utilizzare anche per condire una gustosa lasagna.