Il peperone di crusco Senise Igp viene coltivato nell'area di Senise, un comune piccolo in provincia di Potenza che si trova alle pendici del Parco Nazionale del Pollino. È un peperone piccolo di forma allungata che esteticamente ricorda molto il peperoncino piccante, anche per il suo colore rosso acceso. In realtà il peperone di Senise ha un sapore molto dolce e una polpa quasi priva di acqua, caratteristiche che lo rendono perfetto per l'essiccazione.
SCHEDA PRODOTTO
Il peperone di crusco Senise Igp viene coltivato nell'area di Senise, un comune piccolo in provincia di Potenza che si trova alle pendici del Parco Nazionale del Pollino. È un peperone piccolo di forma allungata che esteticamente ricorda molto il peperoncino piccante, anche per il suo colore rosso acceso. In realtà il peperone di Senise ha un sapore molto dolce e una polpa quasi priva di acqua, caratteristiche che lo rendono perfetto per l'essiccazione. Questo peperone è un peperone dal nome importante, ma dal soprannome ancora più famoso visto che vengono chiamati anche semplicemente peperoni cruschi, questo perchè na volta essiccati e fritti assumono quella croccantezza inconfondibile. In commercio il peperone di Senise si trova fresco, secco e in polvere. Per farli essiccare i peperoni vengono raccolti in serte, lunghe trecce, che in Basilicata si trovano ovunque dall'inizio dell'autunno in poi. Il peperone crusco è un peperone delizioso, ma che fa anche molto bene: visto che contiene circa il 30% in più di vitamina C rispetto alle altre varietà di peperone.
Storia del peperone crusco di Senise e zona di produzione
Il peperone è arrivato in Europa dalle Americhe grazie a Cristoforo Colombo prima, e ai conquistadores spagnoli in un secondo momento che hanno contribuito anche a dargli il nome. Tracce di coltivazioni simili a questa risalgono al periodo tra il XV e il XVI secolo proprio in Basilicata durante la dominazione degli spagnoli che lo importarono dalle Antille. La zona di produzione del peperone crusco di Senise è dettata dalle caratteristiche del suolo e dalle condizioni ambientali che sono richieste per la coltivazione. Sono idonei i terreni di origine alluvionale e quelli collinari ad una quota sul livello del mare che oscilla tra i 340m e i 350m. Zone caratterizzate da un clima tipicamente mediterraneo. La produzione del peperone crusco di Senise non si ferma soltanto all'omonima cittadina ma si divide tra le province di Potenza e Matera.
La produzione del peperone crusco di Senise IGP
Il peperone crusco di Senise è unico ma non è l'unico, infatti ne esistono ben 3 varietà: appuntito, uncino e tronco. Tutte le varietà vengono piantate tra febbraio e marzo e vengono raccolte a mano a partire dal 10 agosto. Per due o tre giorni vengono tenuti in reti o tele di stoffa all'interno di locali bui, asciutti e ventilati. Passato questo tempo si procede a confezionare le serte, le trecce lunghe 2 metri che si fanno con ago e filo e che vengono poi messe a essiccare fino a quando il loro contenuto d'acqua non si attesta intorno al 10%. I contadini fanno questa operazione utilizzando soltanto l'aria e il sole, mentre nel disciplinare dell'IGP, indicazione geografica protetta, è permesso anche un passaggio nel forno. Quando sono essiccati i peperoni cruschi di Senise possono essere conservati in barattoli di vetro, sacchetti di carta o scatole di latta. Ma possono anche essere appesi in cucina, dove saranno anche un bellissimo ornamento, se avete un buon ricambio di aria. Per evitare la comparsa di muffa e umidità è bene che questo tipo di peperone non sia esposto eccessivamente al sole. Il costo di una serta oggi varia tra i 25 e i 30 euro per circa 1kg di prodotto.
Il peperone crusco di Senise in cucina
Il peperone crusco di Senise IGP non va mai lavato e questa è una regola fondamentale. Per pulirlo basta passarci sopra con un panno asciutto prima di friggerlo in olio bollente per pochi secondi. È proprio questo il modo tradizionale di mangiare il peperone crusco che durante la frittura si gonfia e una volta fritto si spezza facendo un rumore croccante davvero inconfondibile. Si accompagna benissimo a salumi e formaggi ma anche come aggiunta finale a primi piatti deliziosi. Provate anche a romperne uno su un uovo in camicia o un uovo fritto (anche soltanto il tuorlo) per regalargli un sapore davvero straordinario. I locali lo abbinano anche al baccalà e in polvere lo mettono anche in salumi e insaccati. Noi invece ci prepariamo il sashimi di tonno con gazpacho di pomodoro camone,