Nella produzione di rosè, il Salento vanta una lunga tradizione: furono infatti i greci a insegnare ai contadini salentini le tecniche necessarie all'ottenimento di vini rosati, come questo che vi presentiamo
SCHEDA PRODOTTO
Il territorio del Salento, in Puglia, si estende su poco meno di 6 mila chilometri quadrati tra le province di Taranto, Brindisi e Lecce, partendo dalle Murge tarantine per arrivare al grande Tavoliere leccese. Qui la vitivinicoltura ha radici millenarie, fin da quando i coloni greci iniziarono a coltivare i vigneti con metodi razionali. Grazie alla natura del terreno e al clima favorevole, le vigne si diffusero al punto che l’intero territorio prese il nome di Enotria; letteralmente, terra dei pali da vite. Nel Salento nascono vini di ottimo livello. In particolare, c’è una notevole produzione di rosati, ottenuti in prevalenza dal
vitigno Negroamaro, con l’aggiunta di Malvasia nera.
Le uve sono vinificate “in rosa”: alla pigiatura soffice, segue un breve contatto tra le bucce e il mosto fiore, per il tempo sufficiente e conferire la tonalità e l’intensità di colore desiderata.
Il
Negroamaro Rosato del Salento Igt di CONAD ha colore rosa brillante, e profumo fragrante di frutta matura e di fiori selvatici, con ricordo di muschio aromatico; il gusto moderatamente secco, garbato e sapido, chiude con un suadente fondo fruttato che sfuma in amarognolo leggero. Da consumare giovane.
Abbinamenti: salumi (
prosciutto di Parma,
prosciutto toscano,
salame di Felino), formaggi freschi (robiola, crescenza, ricotta), paste asciutte e risotti con salse a base di pesce o di verdure, pesci e carni bianche.
Servizio: 12 °C