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La ricetta del migliaccio napoletano, dolce tipico del martedì grasso a Napoli, è l'emblema dei profumi, della semplicità, dei sapori di casa. Il trionfo della tradizione. Con un tocco di fantasia, una nota di colore in più, e un modo per così dire inusuale di servirlo, il food blogger Alfredo Iannaccone trasforma questo dessert in un finger food, da porgere agli ospiti a fine pasto per festeggiare il Carnevale.
Ma che cos'è tradizionalmente il migliaccio napoletano? Si tratta di una sorta di torta di semolino che ha origini antichissime legata alla tradizione contadina realizzata con pochi ingredienti. Il nome deriva dal miglio, che era il cereale da cui inizialmente veniva ricavata la farina prima che fosse soppiantata dal grano. Oggi questo dolce invece viene preparato con la semola di grano duro. Come in molti dolci di tradizione medioevale, una volta si usava aggiungere anche del sangue di maiale come nella preparazione del sanguinaccio. Verso la fine del Settecento il sangue fu sostituito da zucchero, cannella, farina e uova. Gli ingredienti rimasti del sanguinaccio tradizionale, sono gli stessi che si trovano dentro le sfogliatelle. In alcune zone della Campania questo dolce è conosciuto anche come sfogliata. La tradizione vuole che il migliaccio tradizionale venga cotto in una teglia di rame e si prepari durante il martedì grasso. In questa particolare versione della ricetta, il migliaccio è stato trasformato in un fingerfood e rinfrescato dalle note del cedro.
Per decorare i finger food potete aggiungere dei fiori eduli: comprateli di diversi colori e divertitevi ad abbinarli ai vostri dolci come se fossero dei piccoli coriandoli profumati.