L'isola di San Pietro, la tonnara e Carloforte. Ecco la storia di un'isola tanto piccola quanto straordinaria raccontata da Luigi Pomata per il libro Tonno, di Italian Gourmet.
SCHEDA ITINERARIO
Si dice che Pietro, lo stesso che custodisce le chiavi del Paradiso, sia stato costretto a fermarsi su quest’isola a causa di una tempesta che lo colse durante un viaggio dall’Africa all’Italia. All’epoca, l’Isola che prese poi il nome del Santo era già abitata stabilmente, anche se da pochissimi abitanti.
Ma l’Isola di San Pietro e le notizie che la riguardano risalgono a molto, molto tempo prima.
La Sardegna ai tempi della preistoria
Sappiamo, dai resti dei nuraghi, delle necropoli puniche e, in generale, di tombe e oggetti di epoca romana, che l’Isola di San Pietro fu abitata anche in tempi antichi, per restare però pressoché abbandonata dalla caduta dell’impero romano fino al 1700 circa.
È nata prima Carloforte o la sua tonnara?
La tonnara e Carloforte, l’attività e il paese che sono il cuore pulsante dell’isola, hanno circa 300 anni a testa. Per la precisione, la tonnara ne ha un poco di più e Carloforte un poco di meno, segno che è stata la prima a far fiorire la seconda. Era il 1738 quando il Re di Sardegna Carlo Emanuele III concesse l’isola a una colonia di liguri che praticavano la pesca del corallo a largo delle coste tunisine. I liguri, per ringraziare il Re della concessione, fondarono una città e la chiamarono Carloforte in suo onore. Ancora oggi i carlofortini parlano con uno spiccato accento ligure e preparano il cous cous, eredità delle tradizioni acquisite sulle coste tunisine.
Carloforte, una potenza nel commercio marittimo
L'isola fu poi occupata dai francesi, invasa dai pirati e liberata da Napoleone e la sua storia si intreccia con fatti che vanno ben oltre le semplici vicende locali. Forse anche per le tante traversie, Carloforte è sempre stato uno dei centri più emancipati della Sardegna. Qui nascono le prime leghe operaie e si sciopera per le prime volte.
Nella seconda metà dell’Ottocento, a Carloforte avevano sede 13 consolati e 4 banche. Sull’isola erano sorti numerosi cantieri navali e l’isola era il crocevia di un fiorente commercio marittimo che riguardava soprattutto le sue saline e la pesca del tonno.
Carloforte oggi, meta turistica e luogo di pesca sostenibile
Oggi, Carloforte è soprattutto meta turistica. Le saline sono rifugio per la grande varietà di uccelli che vi nidificano e il mare, con le spiagge e le scogliere, è vissuto e apprezzato non solo dagli abitanti del posto.
La tonnara uno dei pochissimo luoghi in cui si pratica una pesca del tonno sostenibile, esempio per molti e protagonista del Festival estivo Girotonno, una competizione di cucina che è una vera e propria manifestazione gastronomica.
Fonte: Tonno, Luigi Pomata, Italian Gourmet
Uno dei pochi episodi che interessarono l’Isola di San Pietro nel periodo che va dalla caduta dell’Impero Romano al 1700 riguarda una vicenda particolarissima che avvenne nel 1212. Quell’anno, infatti, era partita la Crociata dei bambini. I fanciulli pellegrini si erano imbarcati da Marsiglia per raggiungere la terra di Israele, dove non arrivarono mai per vari motivi, tra cui un naufragio che provocò la morte di molti proprio davanti alle coste dell’isola.