Il suo barocco è così particolare che esiste persino uno stile denominato Barocco Leccese. Viaggio nel capoluogo del Salento tra capolavori architettonici, raffinate decorazioni e delizie gastronomiche
SCHEDA ITINERARIO
di Elena Caccia e Alessandra Cioccarelli
SAPEVATE CHE
- Lecce è chiamata la “Firenze del Barocco”. L’idea fu dello storico tedesco Ferdinand Gregorovius.
- A Lecce scorre fin dall’antichità un fiume che non si vede e che si chiama Idume. Dove? Sottoterra!
- Le decorazioni delle facciate dei palazzi nascondono aneddoti, superstizioni e leggende.
- Ferzan Ozpetec ha scelto per ben due volte la città di Lecce come set per le sue pellicole Mine Vaganti e Allacciate le cinture.
DA VEDERE
- Piazza del Duomo è una delle maggiori espressioni del barocco leccese. Da ammirare soprattutto al tramonto, quando la pietra chiara dei monumenti, si illumina.
- Visitare la Basilica di Santa Croce, opera di Gabriele Riccardi e divertirsi a cercare sulla facciata putti e decorazioni; all’interno, invece, avvicinatevi agli altari, sapientemente lavorati.
- Entrare nel Convento dei Celestini, eretto nel 1549 e fare una lunga passeggiata nel giardino e lungo via Imperatore Adriano.
- Scoprire il teatro romano di Lecce, di origine probabilmente augustea (I secolo d.C.). È l'unico esempio di architettura civile destinata all'arte teatrale e ancora oggi è visibile il pulpitum, il palcoscenico largo m 6,15 e lungo m 31,80, segnato da una serie di incassi trasversali che sostenevano la pedana lignea.
- Visitare il castello di Carlo V che colpisce per i suoi quattro possenti bastioni angolari oltre che per la famosa “torre quadrata” del XII secolo.DA FARE
- Passeggiare lungo via Libertini e godere della sfilata di edifici barocchi ai due lati della strada.
- Visitare il Musa, il Museo Archeologico. La costruzione è recente e la raccolta ripercorre tutta la storia del Salento
- Un tuffo alla marina di Frigole, la spiaggia di Lecce. Vi faranno compagnia acqua cristallina e spiaggia bianchissima.
- Comprare uno dei tanti e bellissimi oggetti in cartapesta leccese e visitare il Museo della cartapesta.
- Raggiungere la vicina Gallipoli, perla dello Jonio.
DA GUSTARE
- Il pasticciotto di Alvino in piazza Sant’Oronzo, a base di pasta frolla e crema pasticcera.
- Il caffè di Avio (via Trinchese) è considerato il migliore di Lecce e dintorni. Da provare la specialità: il caffè in ghiaccio.
- Un piatto di orecchiette fatte in casa o di ciceri e tria, una versione tutta salentina della pasta con i ceci.
- Le municeddhe, le lumachine che si raccolgono in estate chiamate così perché ricordano il colore del vestito delle monache
- Le pettole, cioè delle deliziose palline di pasta lievitata fritte che possono essere servite salate o cosparse di miele.
- La puccia cioè un pane di grano duro rotondo, la uliata (come la puccia, ma più piccola e con un impasto a base di olive leccesi), i pizzi leccesi a base di pomodoro, cipolla, oliva nera e olio e la pitta di patate.
- Un bicchiere di Primitivo di Manduria o di Negroamaro.