Nuove tecnologie. La spremuta fresca per 20 giorni
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Trasformare le arance in succhi senza alternarne le caratteristiche? Da ora è possibile grazie alla nuova tecnologia di Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) presentata a Expo in un’ottica di valorizzazione della biodiversità genetica e di miglioramento della qualità nutrizionale della frutta e degli agrumi
Trasformare le arance in succhi senza alternarne le caratteristiche? Da ora è possibile grazie alla nuova tecnologia di Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) presentata a Expo in un’ottica di valorizzazione della biodiversità genetica e di miglioramento della qualità nutrizionale della frutta e degli agrumi.
L’innovativo sistema, sfruttando la pastorizzazione del succo d’arancia a basse temperature (36°C) e a moderate pressioni (300 bar), è in grado di ridurre la quantità di microbi e i danni termici e ossidativi e conservare la qualità della spremuta fatta in casa in termini di proprietà sensoriali, nutrizionali e organolettiche. Ricorrendo a questo rivoluzionario metodo di pastorizzazione, alcune aziende sono riuscite a immettere sul mercato spremute fresche 100% di arance rosse, della durata commerciale di ben 20 giorni. Altri studi hanno invece portato alla creazione di nuove varietà di arance nonché inedite ibridi di mandarini precoci e tardivi di colore rosso che estendono il calendario di maturazione.
«Alla qualità e salubrità della frutta e agli aspetti nutrizionali – sottolinea il Crea – deve comunque corrispondere una produzione sostenibile con un ridotto uso di mezzi chimici e manodopera e una maggiore conservabilità dei frutti per evitare sprechi». Per questo motivo l’ente è impegnato nella conservazione della diversità genetica delle coltivazione, risorsa essenziale per far fronte alle necessità dell’agricoltura.
Di Alessandra Cioccarelli
Trasformare le arance in succhi senza alternarne le caratteristiche? Da ora è possibile grazie alla nuova tecnologia di Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) presentata a Expo in un’ottica di valorizzazione della biodiversità genetica e di miglioramento della qualità nutrizionale della frutta e degli agrumi.
L’innovativo sistema, sfruttando la pastorizzazione del succo d’arancia a basse temperature (36°C) e a moderate pressioni (300 bar), è in grado di ridurre la quantità di microbi e i danni termici e ossidativi e conservare la qualità della spremuta fatta in casa in termini di proprietà sensoriali, nutrizionali e organolettiche. Ricorrendo a questo rivoluzionario metodo di pastorizzazione, alcune aziende sono riuscite a immettere sul mercato spremute fresche 100% di arance rosse, della durata commerciale di ben 20 giorni. Altri studi hanno invece portato alla creazione di nuove varietà di arance nonché inedite ibridi di mandarini precoci e tardivi di colore rosso che estendono il calendario di maturazione.
«Alla qualità e salubrità della frutta e agli aspetti nutrizionali – sottolinea il Crea – deve comunque corrispondere una produzione sostenibile con un ridotto uso di mezzi chimici e manodopera e una maggiore conservabilità dei frutti per evitare sprechi». Per questo motivo l’ente è impegnato nella conservazione della diversità genetica delle coltivazione, risorsa essenziale per far fronte alle necessità dell’agricoltura.
Di Alessandra Cioccarelli