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Obiettivo green: la più lunga ciclovia d'Italia

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Padova, Vicenza, Verona, Treviso e Mantova riunite per far fronte comune con la regione Veneto e portare a compimento la pista ciclopedonale Treviglio-Ostiglia: 116 km di piste, di cui 33 nel padovano, che attraversano il Po e il Sile e solcani paesaggi alberati e incontaminati

La ciclovia più lunga d'Italia, questo il progetto interprovinciale presentato da Barbara Degani, presidente della provincia di Padova. Vicenza, Verona, Treviso, Mantova e naturalmente Padova le province coinvolte in questa ambiziosa iniziativa green.

Già paragonata per il suo fascino naturalistico alla famosa e suggestiva San Candido-Lienz, la futura pista ciclopedonale Treviso-Ostiglia, lunga ben 116 km, attraverserà borhi, paesaggi incontaminati, parchi, sei caselli ferroviari e due magazzini di pregio che si trovano lungo i binari. Il percorso sarà ricavato sul sedime dell'omonima linea ferroviaria realizzata per fini bellici tra il 1920 e il 1940 e bombardata dagli alleati durante la seconda guerra mondiale. Quello che attualmente rappresenta il tratto di ferrovia dismesso più esteso d'Italia verrà ripristinato, dando così vita a un itinerario paesaggistico, architettonico ed enogastronomico di grande bellezza e interesse storico.

La regione Veneto,  intuendo il potenziale insito nel cicloturismo e nel suo futuro sviluppo, si impegna a reperire i fondi europei e ad aprire un tavolo con le FFSS. Questo settore infatti, sebbene ancora oggi venga considerato turismo di nicchia, in Europa muove in realtà un numero sempre più crescente di persone e nel 2012 ha registrato, in Veneto, un significativo aumento del 7%. I 25.000.000 potenziali utenti previsti in Italia confermano l'importanza di questo segmento di mercato total green, fortemente sostenuto dalla presidente Barbara Degani.
 
Per portare a termine questo progetto, in gran parte già realizzato e inaugurato, bisogna individuare però ulteriori finanziamenti e risorse attraverso il POR 2014-2020 (Programma Obiettivo Regionale) ed è necessario siglare un accordo con FFSS per l'acquisto o la concessione dei sedimi ancora mancanti. Al momento il percorso ciclopedonale rappresenta il tratto più avanzato, mentre Camposanpiero e Campo San Martino restano le due maggiori criticità da superare.

Nonostante le non poche difficoltà presenti, la pista ciclopedonale Treviso-Ostiglia costituisce certamente un'iniziativa degna di lode, destinata non solo a sviluppare un turismo ecosostenibile e più consapevole, ma anche un'occasione per riscoprire e valorizzare l'immenso patrimonio naturale e culturale italiano e veneto.
 
di Alessandra Cioccarelli

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