Birra. Quanti eventi! Vantaggio o rischio?
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Un tempo gli eventi legati al mondo della birra si potevano contare poco più che sulle dita di una mano. Oggi si sono moltiplicati, ma non tutti meritano davvero attenzione. Piccola guida di Andrea Camaschella all’appuntamento giusto
Mandiamo in archivio la seconda edizione della Milano Beer Week (dal 21 al 27 settembre), evento che coinvolge praticamente tutti i locali di Milano dedicati alla birra artigianale (mi limito a dire praticamente tutti perché potrebbe sfuggirmi qualcosa). La settimana è stata frenetica e caotica sì, ma esaltante e appagante, con serate, pomeriggi, nottate, laboratori, cene, incontri praticamente ovunque, ma anche sorprese, scoperte e tutto quello che serve a un evento per essere un grandissimo momento, da ripetere e riorganizzare (in bocca al lupo all’organizzazione, non li invidio!).
Un tempo gli eventi dedicati alle birre artigianali erano rari e provocavano veri e propri esodi di appassionati. A settembre l’appuntamento era con il Villaggio della birra in Toscana, a Buonconvento (Siena) - è appena terminata la decima edizione - un meraviglioso incontro tra birrifici e birrai belgi e appassionati italiani. A giugno era il momento di Artebirra a Pasturana (Alessandria), dedicato ai birrifici italiani, giunto alla tredicesima edizione, con una formula consolidata. Febbraio era il mese di Rimini, una vera e propria fiera di settore, che negli anni ha cambiato nome e formula per diventare oggi Beer Attraction con la scena decisamente dedicata ai birrifici artigianali. A marzo, invece, c’era l’Italia Beer Festival a Milano, con dieci primavere e svariate sedi sulle spalle, ma ancora in crescita.
Oggi, invece, non passa fine settimana in cui non ci siano uno o più eventi, anche le sagre di paese mettono in risalto la presenza di birra artigianale, in ogni angolo spuntano fiere con decine di birrifici. E noi appassionati siamo un po’ confusi. Da un lato è bellissimo non dover aspettare, trepidanti, uno dei rari eventi, dall’altro diventa un problema pianificare dove andare, quando andare e, soprattutto, se vale la pena andare! Perché bere birra artigianale con l’odore dell’incenso della bancarella accanto o affumicati dai fumi di chi prepara la carne alla brace, non è per niente bello!
Agli eventi storici possiamo aggiungere, a settembre, il giovane Fermentazioni, a Roma, con un grande appassionato ed esperto come Andrea Turco tra gli organizzatori e, sempre a Roma, ma in giugno, Birroforum. Negli anni pari, a ottobre, non si può non citare il Salone del Gusto, a Torino e negli anni dispari a settembre Cheese a Bra (Cuneo). I due main event organizzati da Slow Food, dove la birra, in contesti di eccellenza assoluti, ha grande risalto.
Il più importante, per me, è però EurHop a Roma. Organizzato da Publigiovane con Manuele Colonna, del Ma che siete venuti a fa’, in soli due anni ha raggiunto lo status di evento più importante e interessante del panorama italiano (e non solo…). Mi pare di andare agli stati generali delle birre artigianali, più che a un festival. Degustatori, appassionati, publican, distributori, birrai, giornalisti professionisti, giudici, blogger, aspiranti birrai, organizzatori di altri eventi (professionisti e sedicenti tali). Ogni categoria ha la sua rappresentanza lì.
Soprattutto birre e birrifici selezionati sono praticamente tutti di livello se non alto, immenso, e parliamo di oltre 50 birrifici da tutto il mondo, con spazio anche alle selezioni di alcuni tra i migliori pub europei: una vista del panorama italiano, europeo e mondiale senza pari. Amici che si ritrovano, birre che si scoprono, chiacchiere con i produttori, laboratori di degustazioni e la cornice di Roma sono lì, a portata di mano. Tutto questo si svolge al Salone delle Fontane, zona Eur a Roma dal 9 all’11 ottobre. E per chi, come me, non vuole proprio farsi mancare nulla, l’overture ideale è giovedì 8 ottobre, ovviamente al Ma che siete venuti a fa’, in via Benedetta, zona Trastevere, con una serata dedicata a tre birrifici come Cantillon (Bruxelles, Belgio), e gli statunitensi Oxbow (Portland, Maine) e Bagby (Oceanside, California). Il primo piuttosto noto, gli altri conosciuti di nome, ma assaggiare finalmente le loro birre, chiacchierando con i birrai. Per tutto il resto c’è Mastercard, per questo… c’è una pinta ad aspettarci!
di Andrea Camaschella
Mandiamo in archivio la seconda edizione della Milano Beer Week (dal 21 al 27 settembre), evento che coinvolge praticamente tutti i locali di Milano dedicati alla birra artigianale (mi limito a dire praticamente tutti perché potrebbe sfuggirmi qualcosa). La settimana è stata frenetica e caotica sì, ma esaltante e appagante, con serate, pomeriggi, nottate, laboratori, cene, incontri praticamente ovunque, ma anche sorprese, scoperte e tutto quello che serve a un evento per essere un grandissimo momento, da ripetere e riorganizzare (in bocca al lupo all’organizzazione, non li invidio!).
Un tempo gli eventi dedicati alle birre artigianali erano rari e provocavano veri e propri esodi di appassionati. A settembre l’appuntamento era con il Villaggio della birra in Toscana, a Buonconvento (Siena) - è appena terminata la decima edizione - un meraviglioso incontro tra birrifici e birrai belgi e appassionati italiani. A giugno era il momento di Artebirra a Pasturana (Alessandria), dedicato ai birrifici italiani, giunto alla tredicesima edizione, con una formula consolidata. Febbraio era il mese di Rimini, una vera e propria fiera di settore, che negli anni ha cambiato nome e formula per diventare oggi Beer Attraction con la scena decisamente dedicata ai birrifici artigianali. A marzo, invece, c’era l’Italia Beer Festival a Milano, con dieci primavere e svariate sedi sulle spalle, ma ancora in crescita.
Oggi, invece, non passa fine settimana in cui non ci siano uno o più eventi, anche le sagre di paese mettono in risalto la presenza di birra artigianale, in ogni angolo spuntano fiere con decine di birrifici. E noi appassionati siamo un po’ confusi. Da un lato è bellissimo non dover aspettare, trepidanti, uno dei rari eventi, dall’altro diventa un problema pianificare dove andare, quando andare e, soprattutto, se vale la pena andare! Perché bere birra artigianale con l’odore dell’incenso della bancarella accanto o affumicati dai fumi di chi prepara la carne alla brace, non è per niente bello!
Agli eventi storici possiamo aggiungere, a settembre, il giovane Fermentazioni, a Roma, con un grande appassionato ed esperto come Andrea Turco tra gli organizzatori e, sempre a Roma, ma in giugno, Birroforum. Negli anni pari, a ottobre, non si può non citare il Salone del Gusto, a Torino e negli anni dispari a settembre Cheese a Bra (Cuneo). I due main event organizzati da Slow Food, dove la birra, in contesti di eccellenza assoluti, ha grande risalto.
Il più importante, per me, è però EurHop a Roma. Organizzato da Publigiovane con Manuele Colonna, del Ma che siete venuti a fa’, in soli due anni ha raggiunto lo status di evento più importante e interessante del panorama italiano (e non solo…). Mi pare di andare agli stati generali delle birre artigianali, più che a un festival. Degustatori, appassionati, publican, distributori, birrai, giornalisti professionisti, giudici, blogger, aspiranti birrai, organizzatori di altri eventi (professionisti e sedicenti tali). Ogni categoria ha la sua rappresentanza lì.
Soprattutto birre e birrifici selezionati sono praticamente tutti di livello se non alto, immenso, e parliamo di oltre 50 birrifici da tutto il mondo, con spazio anche alle selezioni di alcuni tra i migliori pub europei: una vista del panorama italiano, europeo e mondiale senza pari. Amici che si ritrovano, birre che si scoprono, chiacchiere con i produttori, laboratori di degustazioni e la cornice di Roma sono lì, a portata di mano. Tutto questo si svolge al Salone delle Fontane, zona Eur a Roma dal 9 all’11 ottobre. E per chi, come me, non vuole proprio farsi mancare nulla, l’overture ideale è giovedì 8 ottobre, ovviamente al Ma che siete venuti a fa’, in via Benedetta, zona Trastevere, con una serata dedicata a tre birrifici come Cantillon (Bruxelles, Belgio), e gli statunitensi Oxbow (Portland, Maine) e Bagby (Oceanside, California). Il primo piuttosto noto, gli altri conosciuti di nome, ma assaggiare finalmente le loro birre, chiacchierando con i birrai. Per tutto il resto c’è Mastercard, per questo… c’è una pinta ad aspettarci!
di Andrea Camaschella