A tu per tu. Intervista a Nicola Batavia
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Eccentrico, stravagante, innovativo, giramodo. Questo è Nicola Batavia, chef de Il Brichin e del The Egg di Torino. Un'intervista a tu per tu, per conoscere meglio l'uomo che ha fatto del concetto di uovo il suo cavallo di battaglia
Lo chiamano in tanti modi: lo chef olimpico, il biricchino, il social chef, il cuoco dell’uovo. Chi è? Ma, Nicola Batavia ovviamente, il patron de Il Birichin e del Bistrot The Egg di Torino. Nicola è un cuoco molto interessante e intraprendente, oltre che un uomo al quale piace ricercare, capire, trasformare. La sua carriera comincia a 16 anni, quando si autofinanzia una gita scolastica ad Amsterdam insegnando a fare il pane agli studenti dell’istituto alberghiero della città.
Girovago, giramondo, si trasferisce presto a Londra dove resta per sei anni per poi spostarsi in Thailandia, affascinato dai profumi d’Oriente. Torna in Italia solo alla fine degli anni Novanta quando apre il suo primo ristorante: Le tre galline.
Nel 1993 viene alla luce la prima vera creatura: il Birichin. Nel frattempo si segue due filoni di studio: la cucina piemontese e quella francese, traendo da entrambe spunti creativi. Nel 2006 diventa chef ufficiale delle Olimpiadi invernali di Torino e riceve la stella Michelin che però, dopo poco, restituisce perché secondo lui, troppo legata ai formalismi piuttosto che alla vera sostanza della cucina. A marzo 2014, accanto al Birichin, nasce il suo secondo progetto: The Egg, bistrot interamente dedicato all’uovo inteso come ingrediente principe, inizio della vita e quindi, di ogni cosa.
Saporie.com l’ha intervistato per scoprire l’uomo e il cuoco che si nascondono in lui.
QUESTIONARIO DI PROUST. L'UOMO
Il tratto principale del tuo carattere
Sono ambizioso.
La qualità che desideri in un uomo
L’onestà, soprattutto.
La qualità che preferisci in una donna
Non ci crederai, ma è vero…la simpatia!
Il tuo difetto più grande
Sono permaloso e pignolo, troppo.
Il tuo sogno di felicità
Essere circondato dai bambini.
L’ultima volta che hai pianto
Quando è morto mio padre. E tanto. Davvero tanto.
Il giorno più felice della tua vita
L’11 giugno del 2014. Il giorno in cui è nato Vittorio, mio figlio.
E il più infelice
La morte di mio padre
Il paese dove vorresti vivere
Ovunque, basta essere al mare. In alternativa, a Londra.
I tuoi autori preferiti
Gabriel García Márquez
Il film cult
Ratatouille
Ciò che detesti di più
Essere in ritardo (ma non lo sono mai) e aspettare chi lo è.
Il dono di natura che vorresti avere
La parsimonia e la pazienza.
Le colpe che ti ispirano maggior indulgenza
(ci pensa un po’) Le bugie bianche
Stato d’animo attuale
Felice, ma combattuto allo stesso tempo
Il tuo motto
Trasmettere
LE DOMANDE DI SAPORIE.COM. IL CUOCO
Cosa non può mancare nel tuo frigorifero?
Una bella scorta di bollicine italiane e straniere e del pesce crudo di grande qualità. Però, in realtà, mi piacciono tantissime cose e quindi capita raramente che il mio frigo sia così sprovvisto…
Il tuo attrezzo da cucina preferito?
Il coltello della mia collezione privata.
Il piatto che ti coccola?
L’uovo. In qualunque modo lo si faccia.
Parliamo di contaminazioni. Cosa è entrato a far parte della tua cucina?
Sono stato diverse volte in Asia e sono sempre tornato carico d’spirazioni. Quindi, senza dubbio, anche la mia cucina è stata particolarmente influenzata da questa cultura orientale che ritengo grandiosa.
La serata perfetta: un piatto di…e un bicchiere di…
Ah, me la pregusto già. Allora, un piatto di spaghetti alle vongole o anche alla carbonara a un bicchiere di Barolo.
Allora non sei della scuola “pesce con il vino bianco”…
No, per carità. Per me ad esempio, il Barolo è sovrano e lo posso abbinare davvero a quasi tutti i piatti.
Il successo del quale sei più fiero
Professionali? Tanti, ma privati uno solo: l’aver avuto un figlio.
Il sogno che non hai ancora realizzato
E che forse non realizzerò mai? (ride). Aprire un ristorante di super tendenza. Come se fossimo a New York o a Londra, da Zuma. Insomma, un posto dove chi entra resta a bocca aperta. Un posto al limite di ogni desiderio…
a cura di Elena Caccia
Lo chiamano in tanti modi: lo chef olimpico, il biricchino, il social chef, il cuoco dell’uovo. Chi è? Ma, Nicola Batavia ovviamente, il patron de Il Birichin e del Bistrot The Egg di Torino. Nicola è un cuoco molto interessante e intraprendente, oltre che un uomo al quale piace ricercare, capire, trasformare. La sua carriera comincia a 16 anni, quando si autofinanzia una gita scolastica ad Amsterdam insegnando a fare il pane agli studenti dell’istituto alberghiero della città.
Girovago, giramondo, si trasferisce presto a Londra dove resta per sei anni per poi spostarsi in Thailandia, affascinato dai profumi d’Oriente. Torna in Italia solo alla fine degli anni Novanta quando apre il suo primo ristorante: Le tre galline.
Nel 1993 viene alla luce la prima vera creatura: il Birichin. Nel frattempo si segue due filoni di studio: la cucina piemontese e quella francese, traendo da entrambe spunti creativi. Nel 2006 diventa chef ufficiale delle Olimpiadi invernali di Torino e riceve la stella Michelin che però, dopo poco, restituisce perché secondo lui, troppo legata ai formalismi piuttosto che alla vera sostanza della cucina. A marzo 2014, accanto al Birichin, nasce il suo secondo progetto: The Egg, bistrot interamente dedicato all’uovo inteso come ingrediente principe, inizio della vita e quindi, di ogni cosa.
Saporie.com l’ha intervistato per scoprire l’uomo e il cuoco che si nascondono in lui.
QUESTIONARIO DI PROUST. L'UOMO
Il tratto principale del tuo carattere
Sono ambizioso.
La qualità che desideri in un uomo
L’onestà, soprattutto.
La qualità che preferisci in una donna
Non ci crederai, ma è vero…la simpatia!
Il tuo difetto più grande
Sono permaloso e pignolo, troppo.
Il tuo sogno di felicità
Essere circondato dai bambini.
L’ultima volta che hai pianto
Quando è morto mio padre. E tanto. Davvero tanto.
Il giorno più felice della tua vita
L’11 giugno del 2014. Il giorno in cui è nato Vittorio, mio figlio.
E il più infelice
La morte di mio padre
Il paese dove vorresti vivere
Ovunque, basta essere al mare. In alternativa, a Londra.
I tuoi autori preferiti
Gabriel García Márquez
Il film cult
Ratatouille
Ciò che detesti di più
Essere in ritardo (ma non lo sono mai) e aspettare chi lo è.
Il dono di natura che vorresti avere
La parsimonia e la pazienza.
Le colpe che ti ispirano maggior indulgenza
(ci pensa un po’) Le bugie bianche
Stato d’animo attuale
Felice, ma combattuto allo stesso tempo
Il tuo motto
Trasmettere
LE DOMANDE DI SAPORIE.COM. IL CUOCO
Cosa non può mancare nel tuo frigorifero?
Una bella scorta di bollicine italiane e straniere e del pesce crudo di grande qualità. Però, in realtà, mi piacciono tantissime cose e quindi capita raramente che il mio frigo sia così sprovvisto…
Il tuo attrezzo da cucina preferito?
Il coltello della mia collezione privata.
Il piatto che ti coccola?
L’uovo. In qualunque modo lo si faccia.
Parliamo di contaminazioni. Cosa è entrato a far parte della tua cucina?
Sono stato diverse volte in Asia e sono sempre tornato carico d’spirazioni. Quindi, senza dubbio, anche la mia cucina è stata particolarmente influenzata da questa cultura orientale che ritengo grandiosa.
La serata perfetta: un piatto di…e un bicchiere di…
Ah, me la pregusto già. Allora, un piatto di spaghetti alle vongole o anche alla carbonara a un bicchiere di Barolo.
Allora non sei della scuola “pesce con il vino bianco”…
No, per carità. Per me ad esempio, il Barolo è sovrano e lo posso abbinare davvero a quasi tutti i piatti.
Il successo del quale sei più fiero
Professionali? Tanti, ma privati uno solo: l’aver avuto un figlio.
Il sogno che non hai ancora realizzato
E che forse non realizzerò mai? (ride). Aprire un ristorante di super tendenza. Come se fossimo a New York o a Londra, da Zuma. Insomma, un posto dove chi entra resta a bocca aperta. Un posto al limite di ogni desiderio…
a cura di Elena Caccia