La pasta antica, che profuma di corte rinascimentali e di fasti degli estensi. Scoprite i territori in cui nasce
Cappellacci Ferraresi
Tradizionalmente accompagnati da un semplice condimento di burro fuso, i cappellacci ferraresi si prestano a molti abbinamenti sia con verdure che con sughi a base di carni suine. Ragù di manzo, vitello e suino, ma anche ragù vegetariani di zucchine, carote e peperoni rendono questi tortelloni ancora più saporiti. Se si vuol rimanere sul classico ma si vuole aggiungere una nota aromatica, basta aggiungere al burro fuso delle foglie di salvia e se si vuol scegliere un'erba diversa per un abbinamento più particolare, si può provare con il mirto o il timo.
La cucina di Ferrara
Ferrara è conosciuta anche per la sua ricca gastronomia. Molti piatti della sua tradizione, come i cappellacci di zucca affondano le loro radici nella cucina rinascimentale degli estensi, i cui cuochi erano continuamente impegnati a creare nuove preparazioni per allietare i numerosi banchetti che si svolgevano a palazzo. La prima menzione di questo piatto in un ricettario di corte risale alla fine del '500 ma è certo che già da molto tempo la pasta ripiena di zucca venisse servita ai nobili ferraresi.
La diffusione dei cappellacci di zucca fu sicuramente favorita dalla facile reperibilità della materia prima anche da parte degli strati meno abbienti della popolazione.
Dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità fin dal 1995 Ferrara è una delle città d'arte Italiane più affascinanti e meglio conservate.
Il suo centro storico presenta un patrimonio urbanistico e architettonico di inestimabile valore. Il profilo di Ferrara è tipico di una città rinascimentale, concepita e realizzata in modo unico e omogeneo, ma che non dimentica le sue origini di centro sorto come porto fluviale e legato sin dalle origini alle sorti del Po.
Ferrara sotto il governo della famiglia degli Este, divenne un centro artistico e culturale di rilevanza europea e si arricchì di monumenti, palazzi e chiese realizzate dai più importanti artisti dell'epoca. Il castello estense, la cui prima pietra fu simbolicamente posata il 29 settembre del 1385, giorno di san Michele, protettore delle rocche e fortezze cittadine, è oggi l'emblema della città.