Colazione dal mondo. Guten Morgen Austria!
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Si comincia con il Kipfel, un cornetto sfornato per la prima volta per celebrare la vittoria contro i turchi, si prosegue con una grande tazza di caffè spesso accompagnata dalla panna e si finisce con il Gugelhupf, squisita torta declinata in diverse versioni. È la colazione austriaca da provare a preparare anche a casa seguendo la nostra ricetta
Paese che vai, colazione che trovi, un rito importante a tutte le latitudini per iniziare bene la giornata. Primo pasto quotidiano per eccellenza, salato o dolce che sia, è sempre espressione della storia e della geografia di una nazione, di usi e abitudini a volte vicine altre lontane, che vale sicuramente la pena di conoscere e, magari, di provare a casa nostra.
Senza andare troppo lontano, perciò, partiamo dal Frühstück austriaco che vede la tavola mattutina imbandita di bontà “storiche” come il Kipfel, insospettabile antenato del cornetto nostrano, sfornato per la prima volta a Vienna nel 1683 per celebrare la vittoria contro i turchi. Con la sua tipica forma a mezzaluna, ispirata ai vessilli dell’esercito ottomano, da allora è protagonista del risveglio degli austriaci insieme a una tazza fumante di caffè (bevanda anch’essa retaggio del mondo arabo, diffusasi nel XVII secolo in tutto l’impero austro-ungarico e solo più tardi nel resto d’Europa). Declinato in vari modi - Melange, Einspänner, Schwarzer, Brauner e Verlängerter- è ancora oggi immancabile a colazione, spesso sorbito con una dose generosa di panna fresca.
In casa, come nei Kaffeehaus, si mangiano, comunque, sempre anche i Semmel, panini croccanti spalmati di burro, marmellata o miele, non di rado farciti con affettati di ogni genere. Ma il principe del mattino rimane il Gugelhupf, una sorta di ciambellone risalente alla Vienna romana, che prende il nome dalla forma dello stampo in cui era cotto. Molto apprezzata la versione “marmorizzata” con cioccolato o cacao, che, nella variante “imperiale”, il Kaisergugelhupf, rievoca ancora una volta la storia austriaca, rimandando all’imperatore Francesco Giuseppe I per cui Katharina Schratt, cantante di corte e sua favorita, lo faceva preparare tutte le mattine.
La ricetta originale e più antica prevede un impasto lungamente lievitato, arricchito di rum e uva sultanina. Noi, invece, ve ne proponiamo una versione in chiave italiana da provare, magari, in una domenica con colazione all’austriaca.
di Clara Ippolito
Paese che vai, colazione che trovi, un rito importante a tutte le latitudini per iniziare bene la giornata. Primo pasto quotidiano per eccellenza, salato o dolce che sia, è sempre espressione della storia e della geografia di una nazione, di usi e abitudini a volte vicine altre lontane, che vale sicuramente la pena di conoscere e, magari, di provare a casa nostra.
Senza andare troppo lontano, perciò, partiamo dal Frühstück austriaco che vede la tavola mattutina imbandita di bontà “storiche” come il Kipfel, insospettabile antenato del cornetto nostrano, sfornato per la prima volta a Vienna nel 1683 per celebrare la vittoria contro i turchi. Con la sua tipica forma a mezzaluna, ispirata ai vessilli dell’esercito ottomano, da allora è protagonista del risveglio degli austriaci insieme a una tazza fumante di caffè (bevanda anch’essa retaggio del mondo arabo, diffusasi nel XVII secolo in tutto l’impero austro-ungarico e solo più tardi nel resto d’Europa). Declinato in vari modi - Melange, Einspänner, Schwarzer, Brauner e Verlängerter- è ancora oggi immancabile a colazione, spesso sorbito con una dose generosa di panna fresca.
In casa, come nei Kaffeehaus, si mangiano, comunque, sempre anche i Semmel, panini croccanti spalmati di burro, marmellata o miele, non di rado farciti con affettati di ogni genere. Ma il principe del mattino rimane il Gugelhupf, una sorta di ciambellone risalente alla Vienna romana, che prende il nome dalla forma dello stampo in cui era cotto. Molto apprezzata la versione “marmorizzata” con cioccolato o cacao, che, nella variante “imperiale”, il Kaisergugelhupf, rievoca ancora una volta la storia austriaca, rimandando all’imperatore Francesco Giuseppe I per cui Katharina Schratt, cantante di corte e sua favorita, lo faceva preparare tutte le mattine.
La ricetta originale e più antica prevede un impasto lungamente lievitato, arricchito di rum e uva sultanina. Noi, invece, ve ne proponiamo una versione in chiave italiana da provare, magari, in una domenica con colazione all’austriaca.
di Clara Ippolito