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Tra Avola, Noto e dintorni: tipicità, arte e glamour siciliano

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Dieci minuti di auto di strada tra mare, resti archeologici (Pantalica è la più grande necropoli d’Europa), scorci rurali e fichi d’india separano Avola da Noto, località famose per le vacanze ma non solo. Le campagne circostanti da secoli custodiscono alcuni sapori tipici divenuti iconici dell’isola, e sono teatro, fino al prossimo autunno, di una interessante rassegna artistica en plain air, oltre ad essere probabilmente location dell’imminente matrimonio tra l’influencer Chiara Ferragni e il rapper Fedez.

SCHEDA ITINERARIO

Dieci minuti di auto di strada tra mare, resti archeologici (Pantalica è la più grande necropoli d’Europa), scorci rurali e fichi d’india separano Avola da Noto, località famose per le vacanze ma non solo. Le campagne circostanti da secoli custodiscono alcuni sapori tipici divenuti iconici dell’isola, e sono teatro, fino al prossimo autunno, di una interessante rassegna artistica en plain air, oltre ad essere probabilmente location dell’imminente matrimonio tra l’influencer Chiara Ferragni e il rapper Fedez.

Avola abbina spiagge di sabbia dorata a mare cristallino e alla produzione di piccole grandi eccellenze locali, come il Nero d’Avola tra i vini e la mandorla pizzuta, tutelata da un consorzio, la mandorla “perfetta” per forma e aromi, quella selezionata per i confetti.
A Noto, capitale del Barocco siciliano, patrimonio Unesco, a lidi e acque blu si abbina una ricca attività di ristorazione e produzione locale.
A poca distanza da Siracusa, da riserve naturali come Vendicari e Casagrande del Cassibile e da località famose per enogastronomia e produzioni locali, come Marzamemi e Pachino (il paese del ciliegino) questo tratto di Sicilia è costellato da esperienze gourmet di nicchia ed eccellenze locali.

Arte e gusto: cosa vedere e dove mangiare

Il viaggio in questo itinerario gourmet tra Avola e Noto parte da un’istituzione: il Caffé Sicilia di Corrado Assenza (Corso Vittorio Emanuele 125, Noto) finito di recente anche sotto i riflettori della serie tv Chef’s Table di Netflix. In alta stagione forse si dovrà fare la coda, ma è un’esperienza gastronomica che vale la pena provare, per conoscere il lato goloso e nascosto della Sicilia. Assenza e il suo staff mettono in scena ogni giorno un paniere di dolcezze e sapidità naturali. Da provare le granite di stagione con i prodotti locali: agrumi, gelso, fico, e le brioche lievitate per 14 ore.
Le campagne del Barocco siciliano sono lo scenario naturale di Photology Air, visitabile fino al 23 settembre attorno a noto e a Tenuta Busulmone: un percorso di sculture, eventi e passeggiate, cinema e installazioni all’aperto immerse in un panorama agreste.
Per pranzo, tappa a Marzamemi tra i ristoranti e bistro del borgo o sul mare da Campisi, tra seggiole blu, legno bianco, stile minimal e prodotti locali.
Per una cena gourmet senza tradire l’autenticità, tappa obbligata al ristorante Il Crocifisso dello chef Marco Baglieri: tradizione siciliana e prodotti del territorio trasformati in alta cucina. E’ arrivato il momento di assaggiare la scaccia, piatto iconico del territorio, del ragusano e modicano. 

Prodotti tipici e Shopping goloso

Si riscopre la storia del territorio ad Avola, con visita al neonato museo della mandorla (via Giorgio La Pira), prodotto tipico locale: un museo collettivo, costruito su un’antica masseria, a cui hanno collaborato istituzioni, esercenti ma anche popolazione locale, donando vecchi attrezzi e ricordi per l’esposizione permanente. Durante la visita si può anche entrare nel vivo dell’esperienza con una degustazione in loco delle varirtà di mandorla Avola se (Pizzuta, Romana e Fascionello). Non solo mandorle: il museo racconta altre tipicità del territorio, come i vini, Nero d’Avola in primis, e agrumi. Non tutti sanno che in passato la zona era votata alla coltivazione della canna da zucchero. Veniva coltivata e poi esportata in tutto il mondo. Ma le piante richiedevano molta acqua, per cui nei secoli la coltura è stata abbandonata a favore di altre più in sintonia con il clima del territorio. Avola è il posto giusto per lo shopping gourmet: confetti, mandorle e vino. Da provare (e portare con sé) il delizioso latte di mandorla; scegliete quello prodotto anche con la buccia, ha un sapore più pieno e non perde aroma e una certa ruvidezza che accarezza il palato.

La Strada del Vino della Val di Noto

Non tutti sanno che la Sicilia Orientale è la terra dove è nato e si produce il Moscato di Siracusa, il più antico vino della Sicilia. Si può scoprire con un un itinerario ad hoc, la Strada del Vino e dei Sapori della Val di Noto: un percorso che si snoda tra Palazzolo, Noto, Avola, Rosolini e Pachino e che tocca anche il ragusano con Ispica e si inerpica verso l’interno, i Monti Iblei (dove si produce un olio strepitoso). Comprende i produttori del consorzio di tutela dei Vini doc Eloro e Moscato di Noto e tocca una trentina di cantine, per conoscere i grandi rossi e bianchi a base di Nero d’Avola e Moscato. Vengono anche organizzati tour enogastronomici ad hoc per i turisti, e itinerari a piedi o in bicicletta. Per saperne di più: www.stradadelvaldinoto.it).

Tradizioni Contadine

Il vino è innovazione nei vitigni e nella qualità oggi ma anche tradizione antica contadina. Durante il tempo della vendemmia, tra Avola e Noto, nelle case si può gustare la “mostarda” siciliana, che non ha nulla a che vedere con quella solitamente conosciuta con questo nome. Si tratta di un dolce simile al budino realizzato con mosto d’uva, addolcito con la cenere, filtrato e poi mescolato a farina. Oltre ai vini, è l’occasione per toccare con mano anche il paniere dei prodotti tipici locali, che oltre a quelli già citati comprendono anche pomodori e meloni Igp di Pachino, olio extravergine dop dei Monti Iblei, Carciofo Violetto di Ispica, suino nero, grani antichi, conserve di pesce ecc, miele. I faschitrari (gli apicoltori) degli Iblei tramandano ancora oggi tradizioni locali di produzione del miele, come il miele al timo e di zagara. Da provare i piretti, biscotti duri a base di mandorle e miele di timo, e il “liquore dei mielai” (spiriti ti fascitrari).



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