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Lucca ha due Doc: Colline Lucchesi e Montecarlo

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Colline Lucchesi Doc (bianco e rosso) e Montecarlo Doc sono le due denominazioni di origine controllata che si trovano nel territorio della Lucchesia. Una zona, a nord della Toscana, vocata alla viticoltura fin dal Medioevo...

di Elena Caccia

Il paesaggio si allarga tra le montagne di marmo apuane e i boschi dell’Appennino in una fascia verde compresa tra le alture e il mar Tirreno. Siamo a Nord della Toscana e il vino, qui, trova la sua casa e si esprime in due denominazioni di origine controllata: Colline Lucchesi Doc  (bianco e rosso) e Montecarlo Doc. La vicinanza delle montagne influenza molto il clima del lucchese regalando piovosità e forte escursione termica; il mare, invece, anch’esso poco distante, offre luminosità e grande ventilazione. Condizioni ideali per l’uva che matura bene e produce vini morbidi e intensi. La zona ha una lunga tradizione in ambito vinicolo. Da alcuni documenti emerge che qui si faceva vino dal Medioevo e che le colline della Lucchesia fossero coltivate già dagli Etruschi.
 
I vini della Denominazione Colline Lucchesi, sono ottenuti sia da vitigni autoctoni (Canaiolo, Ciliegiolo, Sangiovese, Vermentino, sia da vitigni internazionali (Merlot, Syrah, Sauvignon) idonei alla coltivazione nella Regione Toscana. La zona di produzione deve essere obbligatoriamente quella compresa tra i comuni di Lucca, Capannori e Porcari. La denominazione si distende sui due versanti di una stessa collina: a oriente prevalgono i vitigni di uve rosse, mentre a occidente quelli a uve bianche. Anche i terreni vengono in aiuto ai vini. Lo strato argilloso e calcareo aiutano a dar vita a uve che danno vini longevi e importanti.
 
Il Montecarlo Doc nella versione bianca è ottenuto da uve di Trebbiano Toscano (40-60%) e per la restante parte di Semillon, Pinot grigio e bianco, Vermentino, Sauvignon e Roussane. Nella versione rossa, invece, i vitigni ammessi sono: Sangiovese (50-75%), Canaiolo nero, Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera, Cabernet franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Anche per questa denominazione la viticoltura ha origini antiche. Ma la vera svolta avvenne attorno al 1870, quando un viticoltore locale, Giulio Magnani, partì per la Francia per capire come lì si facesse il vino; per questo poi, nella Doc oggi, ritroviamo vitigni francesi.
 

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