Te lo aspettavi? In Umbria i birrifici hanno un passo internazionale
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In Umbria forse pochi penserebbero di trovare birrifici interessanti e mastri birrai capaci di innovazione e di una visione “open mind”. Invece la regione del centro si dimostra attiva e pensa dalla tradizione angloamericana, belga e anche esotica
In Umbria la birra artigianale è sbarcata da pochi anni, ma il fenomeno è in forte crescita. Mentre faccio due chiacchiere con Christian Palazzi, il proprietario (e cuoco, maître e a volte anche cameriere) del Bistrot del Duca, a Città della Pieve (Perugia), capisco che qui fa ancora molta fatica ad attecchire l’idea di affiancare una buon birra a un ottimo piatto. Ho mangiato decisamente bene, cibi legati al territorio, con ingredienti freschi, di stagione e di provenienza locale (in particolare lo zafferano di Città della Pieve è davvero interessante). Ho bevuto del buon vino, ho goduto di un ottimo panorama e anche di una piacevole brezza che mi ha dato refrigerio dalla canicola di questa caldissima estate, ma di birre neanche l’ombra. Ecco, dedico a Christian questo pezzo, con la speranza che gli sia di stimolo per iniziare a lavorare con qualche birra locale.
Ci sono in particolare due birrifici, dei circa venti oggi attivi, che mi hanno colpito, perché, pur essendo decisamente regionali, hanno un passo nazionale se non internazionale, con birre che suscitano suggestioni locali, ma che si potrebbero facilmente consumare ovunque. Per ora però tocca usare il condizionale, viste le piccole dimensioni dei loro laboratori, che permette di mandare poche quantità fuori regione.
Il primo, ai piedi di Assisi, è Birra dell’Eremo, di Enrico Ciani e Geltrude Salvatori Franchi, è uno di quelli che più mi hanno intrigato negli ultimi anni. Enrico non è a proprio agio in pubblico, ma ama stare in produzione e lo si percepisce a ogni bicchiere: le birre hanno una bella costanza produttiva, con un bel carattere, sapori e aromi intriganti. Non è un hobby è qualcosa di più: un pezzo importante della sua vita. L’altra parte, ben più importante, è sua moglie Geltrude, che si occupa della commercializzazione e di molti altri aspetti, ma soprattutto è la “front line woman” del birrificio, il che permette a Enrico di dedicarsi al meglio alle sue creazioni. Creazioni che guardano alla recente tradizione angloamericana, con sapiente e generoso uso dei luppoli, e a quella belga, sempre con un interessante tocco personale. Da seguire gli interessanti esperimenti di maturazione in botti di legno.
L’Umbria è una regione meravigliosa, dove in tanti, da località frenetiche e molto urbane, hanno trovato rifugio, uno di questi è Christian, che da Milano, via Gran Bretagna e Spagna è approdato qui. Qualcuno ha acquisito antichi casali in collina e oggi coltiva ulivi e si produce olio oppure si dedica alla pastorizia e alla produzione di formaggi. Luana Meola, ha lasciato Napoli per dedicarsi, con altri tre soci, alla produzione di birra nel birrificio: a due passi da Perugia, la Fabbrica della Birra Perugia, con estro e mano gentile è lei alle prese con tini e luppoli, coadiuvata da Luca Maestrini. Molti sono colpiti dal fatto che la birraia sia una giovane donna, io sono più colpito dalle birre, interessanti, in decisa crescita e di carattere, belle rivisitazioni della scuola d’oltreoceano: i luppoli esotici e continentali si sposano con i malti alla ricerca di profumi e aromi intriganti, con il gusto personale di Luana in evidenza. Anche l’uso di ingredienti locali, come nella Chocolate Porter, così legata a Perugia per la tradizione che si è creata legata al cioccolato, regala belle suggestioni.
L’ultimo assaggio delle birre dell’Eremo e di Birra Perugia l’ho fatto nella meravigliosa cornice di Gubbio al Don Navarro. Tra una birra trappista tra cui un paio di Chimay alla spina, e altre referenze straniere ben assortite, la pattuglia di birre locali è continuamente rifornita. Sedersi in un caldo pomeriggio di fine luglio, in una piazza del centro di Gubbio, sorseggiare una buona birra, fresca, e fare due chiacchiere con gli amici non ha prezzo. Valerio, il publican (il gestore insomma), lavora anche in sinergia con altri locali della piccola città umbra, creando eventi che coinvolgono nuove realtà e avvicinano alle birre artigianali.
Da non dimenticare una visita all’Elfo Pub di Perugia, piccolo e caloroso locale che sta facendo molto per la cultura della birra in Umbria (e non solo). L’aria da pub inglese nasconde solo in parte l’anima appassionata per le birre di qualità, ben raccontate dal publican. Le referenze straniere sono affiancate da etichette più locali (Eremo e Perugia sugli scudi) e da altre birre italiane, un po’ da tutte le regioni, a rotazione.
Da segnare in agenda
Fabbrica della Birra Perugia
via Tiberina 20, 06089 Pontenuovo di Torgiano, Perugia
075.98.88.096
www.birraperugia.it
Birra dell’Eremo
via Monte Peglia 5, 06081 Capodacqua di Assisi
075.80.64.602
www.birradelleremo.it
Bistrot del Duca
piazza Sandro Pertini 1, (ingresso via Via Pò di Mezzo, 3)
06062 Città della Pieve
Don Navarro
Piazza Bosone, 2
06024 Gubbio
Elfo Pub
via San’Agata, 20
347.07.85.981
di Andrea Camaschella
In Umbria la birra artigianale è sbarcata da pochi anni, ma il fenomeno è in forte crescita. Mentre faccio due chiacchiere con Christian Palazzi, il proprietario (e cuoco, maître e a volte anche cameriere) del Bistrot del Duca, a Città della Pieve (Perugia), capisco che qui fa ancora molta fatica ad attecchire l’idea di affiancare una buon birra a un ottimo piatto. Ho mangiato decisamente bene, cibi legati al territorio, con ingredienti freschi, di stagione e di provenienza locale (in particolare lo zafferano di Città della Pieve è davvero interessante). Ho bevuto del buon vino, ho goduto di un ottimo panorama e anche di una piacevole brezza che mi ha dato refrigerio dalla canicola di questa caldissima estate, ma di birre neanche l’ombra. Ecco, dedico a Christian questo pezzo, con la speranza che gli sia di stimolo per iniziare a lavorare con qualche birra locale.
Ci sono in particolare due birrifici, dei circa venti oggi attivi, che mi hanno colpito, perché, pur essendo decisamente regionali, hanno un passo nazionale se non internazionale, con birre che suscitano suggestioni locali, ma che si potrebbero facilmente consumare ovunque. Per ora però tocca usare il condizionale, viste le piccole dimensioni dei loro laboratori, che permette di mandare poche quantità fuori regione.
Il primo, ai piedi di Assisi, è Birra dell’Eremo, di Enrico Ciani e Geltrude Salvatori Franchi, è uno di quelli che più mi hanno intrigato negli ultimi anni. Enrico non è a proprio agio in pubblico, ma ama stare in produzione e lo si percepisce a ogni bicchiere: le birre hanno una bella costanza produttiva, con un bel carattere, sapori e aromi intriganti. Non è un hobby è qualcosa di più: un pezzo importante della sua vita. L’altra parte, ben più importante, è sua moglie Geltrude, che si occupa della commercializzazione e di molti altri aspetti, ma soprattutto è la “front line woman” del birrificio, il che permette a Enrico di dedicarsi al meglio alle sue creazioni. Creazioni che guardano alla recente tradizione angloamericana, con sapiente e generoso uso dei luppoli, e a quella belga, sempre con un interessante tocco personale. Da seguire gli interessanti esperimenti di maturazione in botti di legno.
L’Umbria è una regione meravigliosa, dove in tanti, da località frenetiche e molto urbane, hanno trovato rifugio, uno di questi è Christian, che da Milano, via Gran Bretagna e Spagna è approdato qui. Qualcuno ha acquisito antichi casali in collina e oggi coltiva ulivi e si produce olio oppure si dedica alla pastorizia e alla produzione di formaggi. Luana Meola, ha lasciato Napoli per dedicarsi, con altri tre soci, alla produzione di birra nel birrificio: a due passi da Perugia, la Fabbrica della Birra Perugia, con estro e mano gentile è lei alle prese con tini e luppoli, coadiuvata da Luca Maestrini. Molti sono colpiti dal fatto che la birraia sia una giovane donna, io sono più colpito dalle birre, interessanti, in decisa crescita e di carattere, belle rivisitazioni della scuola d’oltreoceano: i luppoli esotici e continentali si sposano con i malti alla ricerca di profumi e aromi intriganti, con il gusto personale di Luana in evidenza. Anche l’uso di ingredienti locali, come nella Chocolate Porter, così legata a Perugia per la tradizione che si è creata legata al cioccolato, regala belle suggestioni.
L’ultimo assaggio delle birre dell’Eremo e di Birra Perugia l’ho fatto nella meravigliosa cornice di Gubbio al Don Navarro. Tra una birra trappista tra cui un paio di Chimay alla spina, e altre referenze straniere ben assortite, la pattuglia di birre locali è continuamente rifornita. Sedersi in un caldo pomeriggio di fine luglio, in una piazza del centro di Gubbio, sorseggiare una buona birra, fresca, e fare due chiacchiere con gli amici non ha prezzo. Valerio, il publican (il gestore insomma), lavora anche in sinergia con altri locali della piccola città umbra, creando eventi che coinvolgono nuove realtà e avvicinano alle birre artigianali.
Da non dimenticare una visita all’Elfo Pub di Perugia, piccolo e caloroso locale che sta facendo molto per la cultura della birra in Umbria (e non solo). L’aria da pub inglese nasconde solo in parte l’anima appassionata per le birre di qualità, ben raccontate dal publican. Le referenze straniere sono affiancate da etichette più locali (Eremo e Perugia sugli scudi) e da altre birre italiane, un po’ da tutte le regioni, a rotazione.
Da segnare in agenda
Fabbrica della Birra Perugia
via Tiberina 20, 06089 Pontenuovo di Torgiano, Perugia
075.98.88.096
www.birraperugia.it
Birra dell’Eremo
via Monte Peglia 5, 06081 Capodacqua di Assisi
075.80.64.602
www.birradelleremo.it
Bistrot del Duca
piazza Sandro Pertini 1, (ingresso via Via Pò di Mezzo, 3)
06062 Città della Pieve
Don Navarro
Piazza Bosone, 2
06024 Gubbio
Elfo Pub
via San’Agata, 20
347.07.85.981
di Andrea Camaschella