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Fashion&food si incontrano in passerella

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Abiti di cioccolato e gioielli con perle di zucchero, pantaloni fatti con fette di bacon, delicati foulard dipinti con il nero di seppia, vestiti di verdura e frutta che non hanno nulla da invidiare alle linee confezionate con i tessuti. Sono sempre di più gli stilisti che scelgono abiti commestibili e sostenibili

“Una pietanza sta al proprio piatto come un abito al giusto accessorio”, così si apre il primo capitolo del libro con il quale Csaba Dalla Zorza definisce il rapporto sottile tra l’estetica e il cibo, tra moda e gastronomia. La ricerca della bellezza ma al tempo stesso di semplicità, nuovo livello di piacere in un’era urbana-digitale che va sempre di fretta, porta alla scelta di tempi e connubi che rassicurino il proprio bisogno interiore di serenità.

Cibo, vino e moda hanno più volte cercato un giusto equilibrio, talvolta in modo lieve per uno scopo preciso e comune, altre più trash e stravaganti. Abiti di cioccolato e gioielli con perle di zucchero, pantaloni fatti con fette di bacon, delicati foulard dipinti con il nero di seppia, vestiti di verdura e frutta che non hanno nulla da invidiare alle linee confezionate con i tessuti. La moda ha sempre avuto quel pizzico in più di trasgressione che non è concesso nelle abitudini della nostra quotidianità. E proprio per questo non è raro veder sfilare in passerella modelle abbigliate con abiti commestibili realizzati con gli ingredienti più disparati. Si moltiplicano dunque gli chef-stilisti promotori di una moda che appaga la vista ma anche il palato.

Roland Trettl, italianissimo chef del Sud Tirolo, espone modelli di abiti commestibili nei musei più famosi al mondo. Verdure, pasta, polpo, sono alimenti che compongono il suo abbigliamento insolito, destinato ad essere cotto e mangiato dopo le sfilate. L'inglese Emily Crane ha realizzato bracciali, collane e tanti accessori chic fatti di melanzane, carciofi, lamponi, da indossare assieme agli abiti. La creativa canadese Nicole Dextras ha dato vita ad una serie di vestiti costituiti interamente da piante e frutta. E, visto che tutto il mondo è paese, a Shangai è andato in scena un fashion show tutto al cioccolato, con tanto di abiti da sposa al cioccolato bianco e accessori e mini dress ricoperti da fantasie realizzate con quadretti al cioccolato bianco e nero stile anni ’60.

Guardandoci con occhi strabiliati, ci chiediamo a volte perché questi giovani ed intraprendenti stilisti realizzino tali bizzarre creazioni. Risponde la stilista Emily Crane: «Credo che i materiali che utilizziamo oggi per produrre abiti un giorno finiranno e la produzione di massa terminerà, quindi l'obiettivo del fashion food per me è dar vita a un modo più sostenibile per fare vestiti. Spero che la gente possa acquistare un giorno le mie ricette e creare da sé i propri capi commestibili!». Magari a primo impatto questa risposta è altrettanto bizzarra quando l’abito o il gioiello creato, ma se ben ci pensiamo, moda e cibo investono, rivestono e avvolgono in un genuino abbraccio ogni singolo attimo della nostra giornata.
In fondo questo è quello che vogliamo, che ci sia qualcosa che ci stupisce al di fuori della nostra normale quotidianità, che apra la nostra mente all’immaginazione e che per qualche attimo ci faccia volare con la fantasia. Cosa c’è di meglio di un buon piatto colorato e armonioso, di un profumato bicchiere di vino rosso rubino, di una delicata e morbida giacca di puro cashmere realizzata con amore e dedizione artigianale, per stimolare i nostri sensi. E allora lasciamo che creazioni innovative ci aprano la mente e ci diano quel briciolo di emozione in più di cui abbiamo bisogno, facciamoci trasportare dal bello e dal buono, e perché no, se possiamo sperimentiamo in prima persona le più fantasiosi contaminazioni tra food&fashion.

di Enzo Di Monte

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